La sentenza di Strasburgo, laicità dello Stato

 ” La sentenza della Corte Europea di Strasburgo che ha accolto il ricorso di una cittadina italiana a proposito dell’imposizione del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche, è una sentenza di grande importanza perché riafferma in modo argomentato il carattere laico e pluralista delle istituzioni europee e della  Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo sottoscritta anche dall’Italia. Le reazioni scomposte e fuori contesto giuridico da parte del centro destra, dimostrano una volta di più che esso è afflitto da una insopprimibile vocazione ad una politica muscolare incapace di discutere ragionevolmente le idee politiche sulla convivenza e di rafforzare la laicità delle istituzioni, la sola che, in quanto tale, è in grado di consentire la libertà di ciascuno nel rispetto reciproco e del dettato costituzionale. Si può iniziare dal Presidente della Camera Fini, anche se, peraltro, egli critica una cosa che la sentenza non afferma, cioè la negazione del ruolo del Cristianesimo nella società Italiana ( e infatti la sentenza ha condannato non il Cristianesimo bensì la pretesa di imporre la presenza del crocifisso nelle aule in quanto capace di dare indirizzi confessionali anche a figli di famiglie che non desiderano siano dati tali indirizzi).  Sono invece del tutto inaccettabili le reazioni  dell’avvocato del governo presso al Corte Europea, e dei Ministri Gelmini e Calderoli .  L’avvocato gioca sulle parole in modo indegno, dato che sa bene che l’art.7 nel Concordato oggi vigente non si riferisce ad una religione di Stato  non più esistente bensì al criterio di reciproca indipendenza tra Stato e Chiesa, per cui un simbolo di una religione non può essere imposto alle strutture dello Stato. Quanto al Ministro Gelmini gioca incredibilmente sui concetti e cerca di asserire, in pura trance teocon, che la sentenza, dichiarando illegittima la presenza obbligata del crocifisso, cancellerebbe un simbolo di italianità. Addirittura arriva a supporre che la Convenzione Europea dei Diritti sarebbe in contrasto con il dettato costituzionale italiano, mentre sa benissimo che da tempo la presenza obbligatoria del crocifisso è messa in dubbio proprio da sentenze di Corti italiane. Infine il ministro Calderoli usa un linguaggio barricadiero da sollevazione civile , anche se non suscita stupore perché lui è uso fare leggi importanti e poi definirle una porcata. I Ministri si occupino piuttosto di proporre le realistiche riforme indispensabili nei loro settori senza andare demagogicamente a caccia di applausi da parte de la parte più conservatrice ed oscurantista della politica italiana.”

Federazione dei Liberali

 

3 pensieri su “La sentenza di Strasburgo, laicità dello Stato

  1. L unica cosa che sono riuscito capire è che all interno dell articolo c è ua forte componente personale, piu un imposizione o contrapposizione ad un idea. ed è indubbio ce questa sia una caratteristica del successo della laicità. In vero, l unica cosa è che si nega a cio che effettivente rappresenta l Italia, ovvero il crocifisso, è semplicemente il ricordo. Ma non il ricordo del vecchietto, del pensionato, dove facilmente un giovane ideale trova una vittoria di opinione; infatti chi affronta l argomento, nel modo del carattere del laicismo, che mi pare tenda a sinistra, è ottenere la facile vittoria su argomentazioni e non sul contenuto reale dell argomento, che in qesto caso è semplicemnte il ricordo solo di una nazione, una caratteristica, un prticolarità, senza scomodare un valore, o un credo. Ritengo che l indignazione delle sopra citate persone sia piu che legittima, almeno manifestano una presenza di valore del tutto perduto nel laicismo, o forse inesistente, dove infatti, se non erro il laicismo si ferma a gestire, e dove si sa benissimo cheil gestire diventa imporre, perchè, come nello stile della sinistra, ovvero la rivoluzione, o una forma di rivoluzione, avviene con l imposizione, problema che la destra ha risolto da molto grazie a Hitler, Mussolini, mentre la sinistra mi pare abbia ancora qualcuno in giro per l Europa per il mondo. Forse il problema del laico tendente a sinistra ha una domanda a cui rispondere, ed è una domanda che non segue le leggi del mercato. Forse il laicismo nasce da questa esigenza?

  2. LA FEDERAZIONE DEI LIBERALI SONO LORO GLI OSCURANTISTI DELLA POLITICA ITALIANA E SONO PURE FIGLI DEGENERI DI BENEDETTO CROCE CHE MAI AVREBBE TOLTO IL CROCIFISSO DAI LUOGHI PUBBLICI E QUESTO SOLO PER MOTIVI LAICI… IL CROCIFISSO é PATRIMONIO CULTURALE DELL’UMANITA’ E NON DI UNA CONFESSIONE RELIGIOSA… RILEGGETEVI BENEDETTO CROCE!

  3. Togliere il crocifisso non difende la laicità, ma l’offende. Quei crocifissi sono stati posti alle pareti da decenni. Sono parte integrante della nostra storia e della nostra cultura. Il crocifisso è il simbolo della nostra civiltà, anche di quella laica. Cristo sulla croce simboleggia la difesa dei diritti civili, la solidarietà ed il rispetto per gli altri. Un vero liberale non rimuove il crocifisso.

I commenti sono chiusi.