Cava de’ Tirreni: De Chirico, metafisica e archeologia

Giorgio de Chirico, la suggestione  del classico”: cinquanta opere tra dipinti, sculture e reperti archeologici, testimonianza del rapporto che ha legato il maestro della Metafisica alla Classicità.   Si inaugura oggi alle 19, alla Galleria Civica d’Arte , presso il convento di Santa Maria del Rifugio di Cava de’ Tirreni, la mostra sul padre della metafisica.L’importante esposizione, curata da Matilde Romito, Sabina d’Angelosante, Victoria Noel-Johnson, promossa dal Comune di Cava de’ Tirreni e dalla Provincia di Salerno, sarà aperta al pubblico fino al 14 febbraio 2010. La rassegna sperimenta la sintesi tra le opere  realizzate dall’artista tra gli anni Venti e gli anni Settanta e una serie di straordinari reperti provenienti dai Musei Archeologici della Provincia di Salerno. Una proposta espositiva inedita per valorizzare le ricche collezioni dei Musei Archeologici e illustrare uno dei motivi centrali della pittura di de Chirico che testimonia il suo amore per l’antico, per il mondo ellenico e per il plasticismo della scultura classica che ne fanno un artista colto e raffinato con una memoria del mondo antico sorprendente e fertile. L’anima, le forme, i personaggi del mito ellenico, la quieta grandezza della statuaria classica, gli assolati silenzi del paesaggio meridionale sono poi sempre rimasti gli spunti basilari della sua ispirazione: de Chirico si riappropriava dell’arte greca antica nelle teste marmoree, nelle anfore, e nelle statue conservate dai più importanti musei archeologici italiani. Senza la scoperta del passato, era solito affermare de Chirico, non è possibile la scoperta del presente. In questo caso, il pittore è l’erede non solo delle grandi tendenze romantiche, quanto di quelle della migliore tradizione classica.