Al rogo … il cane!

 Salvatore Ganci

Che cosa possono fare un paio di ragazzotti nullafacenti ben consapevoli che la loro vita presente e futura sarà un esempio di vuoto e di inettitudine? E per di più, la non maggiore età ne fa dei soggetti che la “giustizia” tratta con molta cura? Che male che vada finirà con una condanna “simbolica” e la  “non menzione” e (forse) la penitenza di un lavoretto socialmente futile (ma senza far sporcare le loro manine)?  Ma è chiaro: mettere al rogo un cane dopo averlo ben bene inzuppato di carburante. La motivazione? La noia. Sempre la noia. Il fatto accadde più o meno due anni fa dalle parti di Frosinone.  Ovviamente il cane in oggetto era di piccola taglia il che aggiunge, a mio avviso, l’aggravante della vigliaccheria alla stupidità. Scusate la “passionalità” ma non avendo studiato da “Counselor” non sono tenuto al “non giudizio”.Ovviamente i gruppo di “teppistelli” (così definiti dal cronista) l’ha fatta franca anche grazie alla solidarietà degli abitanti che avevano adottato il bastardino che, non è morto nonostante le sevizie. L’Italia del “tengo figli” (anche se sono dei “vili bastardi”) non si lascia commuovere più di tanto da un povero cane messo al rogo.Stesso fatto, stessa motivazione (la noia) stesso cane di piccola taglia (il vigliacco non rischia) ma qui siamo nella Francia rurale del sud di qualche giorno fa e i nostri due eroi sono una ventiduenne e un diciassettenne. Anche qui il rogo è stato approntato male e il cane sopravvive. Diversamente dall’Italia l’indignazione è tale che personaggi molto noti negli anni ’60 (ricordate Brigitte Bardot e Alain Delon?) pagano di tasca loro tutte le cure per questo povero cane. I due eroi finiscono in tribunale dove l’eroina viene condannata a sei mesi (purtroppo condonati) e il minorenne rinviato al Tribunale per i minori. Ma il fatto singolare (a mio avviso indicativo dell’alto senso civico della Francia) è che la vittima (anche se “cane”) è stata ammessa in Tribunale alla lettura della sentenza. Esempio di civiltà la Francia. In Italia la cosa avrebbe sollevato, come minimo, interrogazioni parlamentari e magari un “Porta a Porta” sui problemi del disagio giovanile che muore di noia con tanto di opinionisti ben pagati per aprire bocca.