“Arrevuotammece!”, manifestazione antimafia

  

C’erano proprio tutti, il 23 Maggio, ore 19, composti dinanzi al monumento salernitano dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Tutti uniti, in un’unica intenzione: rinnovare la memoria dei due grandi magistrati mediante la deposizione di una corona di fiori dinanzi al monumento. Il ricordo del fatale incidente ha fatto sì che, quel giorno, Salerno vedesse raccolti in un minuto di silenzio i principali esponenti del gruppo “Azione Giovani” della città. Alle 19.30 regnava il silenzio più totale, l’aria pregna di commozione. Tra i presenti ricordiamo il Presidente Azione Giovani di Cetara, P. Crescenzo; Antonio Mola, Presidente del Circolo “Carlo Falvella” di Azione Giovani; Luigi Iannotti, Presidente del Comitato per Febbraio; Riccardo D’Arco, Dirigente Provinciale Azione Giovani; Francesco Bove, Responsabile studio e formazione; e tanti altri giovani che, come loro, sentivano il bisogno di commemorare l’evento. Dopo la deposizione dei fiori, il Senatore Vincenzo Fasano ha voluto spendere qualche parola in merito.

Onorevole, secondo Lei cosa si può dire di due uomini insigni come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino?

Sono uomini divenuti il simbolo del dopoguerra con il loro sacrificio, perché proprio con esso hanno indicato una strada da seguire di generazione in generazione contro la malavita organizzata, ed in particolare contro la mafia.

I giovani spesso non partecipano in gran numero a situazioni di raccoglimento come questa: dovrebbero?

Sì; io ritengo che Falcone e Borsellino siano i martiri dell’Italia civile del dopoguerra ed è importante che nella nostra Nazione si avverta, specialmente in queste “giornate del ricordo”, un gran senso di solidarietà. Le istituzioni sembrano essere d’accordo fra loro, almeno in merito ad argomenti come questi, ed è essenziale che i giovani e le scuole possano approfondire i motivi di questo evento tragico che è diventato uno dei giorni della memoria di questo Paese, e in particolare del Mezzogiorno.

Secondo lei questi gesti possono servire concretamente a compiere un primo passo per la lotta contro la Mafia?

Io credo di sì. Lo pensavo oggi mentre guardavo al TG la commemorazione del Capo dello Stato. Vedi, mentre tutta l’Italia e tutti i partiti che ricordano questo giorno pensano che tutti i malavitosi dell’attentato siano finiti in galera, noi sappiamo che questa cosa non è mai avvenuta; auspico che si riesca a punire i colpevoli, i Reina, i Provenzano e tutti gli altri che hanno premuto il grilletto. I principali responsabili sono al carcere duro, quindi questo dimostra che, in parte, lo Stato ha già vinto questa battaglia; poi se consideriamo, come fatto positivo, questa collettiva commemorazione di giovani, anziani, istituzioni e politici di ogni dove, credo che gran parte del cammino sia già stata fatta.

Tuttavia di mafia, che spesso colpisce con ricatti e tangenti, si sente tuttora parlare; cosa si può fare, secondo Lei, nel salernitano e un pò più a Sud?

La trasparenza nella Pubblica Amministrazione è un altro traguardo che si sta tentando di raggiungere; purtroppo questo è un malcostume, scoperto con tangentopoli, che c’era già molto prima. Penso però che la politica abbia saputo trovare degli anticorpi. Mi sento ottimista, anche se non bisogna abbassare la guardia; persone non dabbene sono pure all’interno della Pubblica Amministrazione, quindi suggerisco cautela, nonostante sembri che siano di più le persone perbene.

E su queste persone perbene possiamo contare per fare in modo che situazioni come queste non si verifichino mai più?

Credo proprio di sì, me lo auguro; per la parte che mi riguarda, per la mia sfera d’influenza, penso proprio di sì. Sono un politico da tanti anni, vedo in giro molta gente affidabile, non mi pare che la classe politica di questo tempo sia da buttare; poi probabilmente la crisi economica e lo scompiglio che ha creato non giocano a suo favore; ma da qui a dire che siano una banda di ladri ce ne passa.

Infatti. Cosa vorrebbe dire per concludere?

Beh, riguardo questa giornata, posso dire di essere orgoglioso di far parte del Senato della Repubblica, che ha come Presidente Silvani, un siciliano, il quale è stato tra i protagonisti di questa giornata e che, pur non conoscendo bene la sua terra, ha dato segnali importanti; non parlo di politica ma di istituzioni. E poi sono onorato di avere un Presidente del Senato come Silvani.Ringraziando tutti per il contributo dato, vorrei concludere con una riflessione: mai sottovalutare giovani così sensibili ed in gamba, perché potrebbero dare del filo da torcere a tutti i disonesti che malauguratamente dovessero incontrare. Nei giovani è in potenza il futuro, e quindi la forza ed il vigore di una nuova società che ha voglia d’imparare dai propri errori, per ristabilire almeno i valori fondanti della morale comune.

Maria Cristina Folino