Napoli: mancata liquefazione del sangue di San Gennaro per la seconda volta consecutiva

Rita Occidente Lupo

La pandemia doveva avvicinar di più alla fede, far recuperare la dimensione autentica della vita ed avviare ad una maggiore consapevolezza del nostro andare, spesso in cerca dell’effimero e del transeunte, più che della  spiritualità ed invece, pare che nell’attuale quadro di bombardamento mediatico, tra vaccini ed aperture, crisi sociale e voglia di riapertura alla normalità, il sacro non venga mai messo in conto…anzi, ignorato! Sarà questo il motivo per cui, dinanzi ai segni, ai quali anche gli scettici ed i meno osservanti, danno una lettura escatologica, vengono fuori ansie per il futuro?

Si dava quasi per scontato che San Gennaro avrebbe rinnovato il prodigio protettivo verso il suo popolo, nella ricorrenza del Sabato che precede la prima Domenica di Maggio, in ricordo della traslazione dei suoi resti dall’agro Marciano alle catacombe di Capodimonte. Il secondo appuntamento, quello sicuramente più conosciuto nel mondo,  il 19 settembre, festa liturgica di San Gennaro e anniversario del martirio.

Quello del 16 Dicembre, data straordinaria a ricordo di quando la lava minacciò Napoli ed il popolo decise di portare le reliquie del Santo in processione, per scongiurare il pericolo. E San Gennaro non deluse il popolo perché la lava s’arrestò. Dopo la mancata liquefazione di Dicembre scorso, tra non poche ansie dei numerosi intervenuti all’evento come sempre, si dava quasi per scontato che il Patrono avrebbe dato segno di proteggere come sempre la città ed invece il  suo sangue, per la seconda volta successiva, non si è sciolto, al termine della celebrazione eucaristica nel Duomo. La teca, prelevata dalla cassaforte dall’Arcivescovo Metropolita don Mimmo Battaglia, celebrante della sacra Eucarestia, tra sguardi interrogativi e speranzosi.

Al termine, nel riprendere la teca, la constatazione del sangue non sciolto. L’ annuncio del mancato prodigio, tra ansie e preghiere giacché  é stato sempre accompagnato tale fenomeno a funesti auspici e con la pandemia imperante, inevitabili i timori. Ancora una settimana di tempo per il fenomeno, già accaduto in altre circostanze che la liquefazione si sia verificata nei giorni seguenti.  Intanto, rima di riporre definitivamente le speranze dell’assistenza patronale, la Cattedrale animata, nel rispetto delle misure anti contagio, da preghiere e suppliche.