U.S. Agropoli 1921, Cerruti su attacchi mediatici

 “In   questi   giorni   sono   costretto   a   subire   in   continuazione   degli   attacchi   da   parte   del  giornalista Sergio Vessicchio. Sono stanco di questa situazione. Non è possibile che si continuino a  denigrare le persone che mi  affiancano in questo progetto,  le stesse che ogni giorno mi danno la  forza  di   continuare   a   fare   calcio   ad Agropoli.  Purtroppo  non posso  più  consentire   che  venga  denigrato il nostro patrimonio. Mi domando come si permette Sergio Vessicchio di criticare continuamente staff o calciatori. Penso  a Tarallo,  un attaccante che ha sempre fatto gol e che tutti ci invidiano;  a Staiano sul quale si è detto che non c’entra nulla con il calcio quando al contrario lo scorso anno è stato nominato miglior calciatore del girone H della serie D; o Chiavazzo, un ragazzo del ’93 che ancora oggi il presidente della Casertana rimpiange di aver perso nonostante la sua squadra militi tra i professionisti. Mi sono stancato di tutte queste polemiche che stanno svalutando il nostro patrimonio. Nonostante questa sia la mia prima avventura al comando di una squadra di calcio penso che in  questi  tre  anni  di  gestione dell’Unione  Sportiva Agropoli   abbiamo   raggiunto risultati positivi: abbiamo vinto un campionato contro tutti e contro tutto, lo scorso anno abbiamo raggiunto la salvezza e in questa stagione siamo ancora in gioco. Non so se abbiamo commesso degli errori, ma in fondo solo chi non opera non sbaglia e noi abbiamo sempre svolto il nostro lavoro con grande umiltà e dedizione. Tuttavia ora sono stanco di esser continuamente denigrato. In altre piazze come  Cava de’ Tirreni, Battipaglia,  ecc…, la stampa difende la squadra anche in momenti di difficoltà,  cercando   di   tener   unito   l’ambiente.   Ciò,   però,   ad   Agropoli   non   succede   e   ci   troviamo   in continuazione   sottoposti   ad   attacchi  mediatici.  Porterò   avanti   la   squadra   fino   al   termine   del campionato e poi la lascerò alla città. Così, caro Sergio, potrai mettere a capo di questa compagine le persone che più riteni opportune e anche tu potrai farne parte. Te lo dico da amico: sono stanco di subire queste molestie.  Il calcio è una passione, non un lascito ereditario che sono obbligato a gestire. Per questo arriverò al capolinea e quindi consegnerò la squadra alla città affinché l’affidi a qualcuno che sappia gestirla meglio di me”.

Domenico Cerruti – presidente U.S.Agropoli