Pd Campania Libera…sperpero per le regionali
“Disavanzo 2012 per € 122,271 determinato per lo più da oneri straordinari per € 192.425 con l’appostazione tra i proventi del solo contributo del Pd della regione campania per 79.994 per la competizione elettorale della Regione del 2010 e costi per servizi di € 29.180”: può essere racchiuso in questi pochi dati contabili la fotografia economica 2012 del movimento politico Per campania Libera rilevata dal relativo bilancio pubblicato sulla gazzetta ufficiale serie generale nr 237 del 9.10 scorso.
Il risultato negativo dell’esercizio 2012 è comunque tale da essere interamente “coperto” dagli “avanzi di amministrazione riferiti ad anni precedenti e ammontanti complessivamente a € 223.162, rappresentanti “il tesoretto netto” dei due anni di operatività della struttura politica . L’associazione politica è nata – come si ricorderà- all’indomani della decisione del suo leader Vincenzo De Luca di candidarsi in una lista apparentata al Pd – Per campania Libera, per l’appunto- alle elezioni regionali del 2010 . Da registrare tra la “rosa dei candidati” di quelle consultazioni elettorali anche Gianfranco Valiante, attuale unico rappresentante espressione nel consesso regionale del Movimento Per Campania Libera. Quest’ultimo risulta tra l’altro erogatore di contributi per € 7.900 al Partito Democratico nazionale ( come riportato nel prospetto contabile pubblicato anch’esso nella GU) creando legami e giroconti contabili tra i due movimenti politici tali da far comprendere a chiare lettere e senza ombra di dubbio che entrambi rappresenterebbero “ un tutt’uno indissolubile”. Ipotesi questa che si irrobustisce dalla presenza – come detto- del contributo di circa 80 mila euro che il Pd Campania ristora annualmente a Campania Libera.
Analizziamo , intanto, alcuni tra i pochi dati contabili presenti nel documento contabile appena pubblicato.
A primo approccio , il bilancio presenta subito una novità , quella del cambio della sua sede che da Salerno ( in via Michelangelo Testa prima) si è trasferita a Agropoli, in via De gasperi. Non vi sono però accenni su tale cambio/sede nelle note allegate al bilancio ( verbali assemblee o altro) né .- sembrerebbe- si sia dispersa qualche attrezzatura e arredi nel suo trasloco , perché vi è perfetta continuità nei valori contabili tra le “immobilizzazioni tecniche “ dei due anni , vale a dire 2012 e 2011. Tra i saldi fotografati nel prospetto 2012 , la voce più rappresentativa è senza dubbio quella svalutazione effettuata sui contributi pubblici di rimborso elettorali ( pari a € 192.425) accantonati al 2011 e che a seguito dell’entrata in vigore della legge 96/2012 ( la ccdd spending review sui contributi pubblici ai partiti).ne ha visto riproporzionati gli importi con tagli fino al 50%. Restano , comunque, al 31.12.2012 ancora 117.606 euro di credito totale da incassare per la partita relativa alla competizione elettorale del 2010 , unica ragionevole fonte di esistenza del movimento che – come chiarito negli stessi verbali – è stato costituito proprio e solo per l’occorrenza.
C’è pero a margine dell’assemblea celebrata ( “sine titolo” spiegandone in seguito i motivi, nda ) con presenza dell’intero parterre dell’associazione ( Francesco D’acunto, Carmelo Mastursi e Mario Picardi per il Cda , Sabatino Capo, Mena Arcieri e Fernando Argentino per il collegio dei revisori e Bruno di Nesta e Stefano Salimbene, quali semplici soci) una formale manifestazione di volontà di rinunciare agli “ulteriori – così come trascritto nel verbale del 5 aprile 2013 – finanziamenti pubblici previsti per le annualità 2013-2014 e che le eventuali relative somme siano versate direttamente al Ministero competente”. Non si riesce a comprendere se questa “lodevole” generosità comprenda anche il residuo credito inserito nelle attività patrimoniali al 31.12.2012 o meno. Stante l’interpretazione e l’esistenza di quel saldo di € 116.606 tra i crediti , il” buonismo “ dovrebbe valere solo per il futuro ( altrimenti sarebbe stata svalutata l’intera cifra già lo scorso anno ).
C’è da segnalare una simpatica nota di colore rimarcata tra gli stessi amministratori nei verbali allegati e pubblicati sulla GU 237. Infatti in alcuni di essi vi sono anche riportati delle note “di richiamo formale ” ricevute da “Per Campania Libera” nel corso dell’anno 2012 da parte direttamente del presidente della Camera dei Deputati ( prot 2012-22441) con le quali si sollecitava una ripresentazione ex novo di tutti i bilanci della struttura in quanto quelli depositati alla Camera nei termini assegnati dalla speciale norma di settore dagli amministratori non sarebbero risultati conformi a quelli indicate quale linee guida dal competente ministero. Adempimento di ripresentazione del tutto adempiuto e senza ulteriori eccezioni e/o richiami ( almeno a tutt’oggi senza però prevedere alcuna ipoteca per il prossimo futuro, nda) .
Aspetti curiosi, tornando al bilancio 2012 , sono diversi . Il primo sicuramente quello della presenza di una sopravvenienza attiva pari a € 38.127 (?) riferita ad un ignoto fornitore che prima aveva fatturato il suo servizio nel 2011 all’associazione per pari importo e poi – una volta intervenuta la novella della legge 96/2012 , di cui sopra e i conseguenti tagli – ha deciso bonariamente non solo di soprassedere al suo incasso ma addirittura di annullare gli effetti del servizio reso stralciando la sua fattura. Il dubbio che si sviluppa da parte di un attento analista in tale circostanza è che il dato di 38.127 è stato rilevato dopo lo sviluppo di una serie di calcoli effettuati per la sua quadratura : infatti nel conto economico vi è una inspiegabile compensazione di partite ( con la sopravvenienza passiva del contributo statale) severamente vietato dal codice civile (art 2423 ter del c.c.). E’ probabile che tale aspetto sia sfuggito all’intera governance.
Sempre a proposito di perplessità e strascichi intinti da rilevanti strati di profonda incomprensione che accompagnano detto bilancio ve ne sarebbe uno che a nostro avviso comprometterebbe l’integrità (rectius legittimità, nda) della sua intera “piattaforma” (vale a dire le fasi di preparazione, elaborazione e conseguente approvazione previo parere rilasciato dagli organi di controllo). Infatti sia nella voce riferita al Capitale sociale di Campania Libera che quella – eventuale- di contributo annuale da privati non vi è riportato neanche un cent di euro !. Poiché i soci, consiglieri e/o revisori, vengono legittimati nel loro status ( cfr codice civile e leggi speciali) solo se versano la quota statutariamente prevista ci si interroga su come abbia potuto un’associazione gestire la propria attività in mancanza dei suoi fondamentali presupposti ( leggasi soci). In definitiva se un socio non adempie a ciò che lo statuto gli impone ( il fondamentale versamento della prevista quota ) è come se non si fosse mai “tuffato nel conseguente status”, minando in tal guisa e inficiando tutti gli atti e adempimenti effettuati nel corso della vita della struttura. Ritorna alla memoria in detta circostanza l’elementare concetto scolastico trasmesso in tempi andati da acuti e onesti maestri sostenitori della formale compilazione e trascrizione del libro soci. Spiegazioni accompagnate da colorite e abbondanti giustificazioni, prendendo a prestito anche la classica locuzione latina “scripta manent verba volant” per rafforzare la loro convincente tesi: in eventuale sua mancanza (libro soci) tutti i nominativi (che per Campania Libera risultano essere manager , professionisti e uomini navigati della finanza salernitana degli ultimi decenni)presenti nella corrispondenza societaria e/o associativa hanno una loro valenza puramente “domestica”, non visibile all’esterno proprio perché non acquisita la qualifica di socio Difficile sottrarre da tale contesto l’appellativo comunemente attribuito a tali rappresentanti di soli “ uomini ombra” e.. nulla più.