Salerno: Zampino ha presentato ultime iniziative editoriali

  Serena Caracciuolo

Sono state presentate stamane,  presso la nuova sede della  Soprintendenza BAP  di Salerno, le ultime iniziative editoriali e attività culturali della Sopraintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino.Momento di incontro per divulgare i risultati delle diverse attività di studio, della tutela , della valorizzazione e  del restauro condotti dai funzionari della stessa, ma anche per salutare il Sopraintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Provincie di Salerno e Avellino prossimo alla pensione.L’incontro, condotto dall’Ingegnere Direttore Coordinatore  Gennaro Miccio, ha visto la presentazione dei vari studi con annesse pubblicazioni. Le torri costiere del Principato Citra, storie e conservazione  è il volume voluto dalla Sopraintendenza per i BAP di Salerno e Avellino, frutto di un lungo studio dell’architetto Lorenzo Santoro sul sistema di difesa sviluppatosi nei secoli lungo le coste del salernitano. Con un contributo di Rosa Cafara, questo importante opera, pone l’accento sulla comprensione del paesaggio costiero e della sua storia, per concentrarsi successivamente sulle varie fasi della realizzazione, dal Medioevo all’Età Moderna, del sistema difensivo delle torri marittime. A seguire è intervenuta Federica Ribera, docente di Architettura tecnica presso l’Università degli Studi di Salerno, la quale ha esposto il suo lavoro in collaborazione con gli studenti della facoltà di Architettura. “Salerno tra le due guerre” è il tema affrontato dall’Architetto, che già l’anno scorso ha presentato una mostra presso la facoltà di Ingegneria dell’ Università di Salerno, e che è in procinto di realizzarne un’altra al fine di stimolare non solo l’interesse degli studenti, ma soprattutto affrontare e comprendere l’ edilizia residenziale popolare in un momento di passaggio così importante per la storia d’Italia e soprattutto di Salerno. Obiettivo è anche la realizzazione di un catalogo con documenti inediti comprendenti la mostra del 2009 e la prossima del 2010. Ricerca, che va avanti grazie al patrocinio del Comune di Salerno e dell’Ordine degli Ingegneri, che ha permesso, come dallo stesso architetto affermato, “di far scendere l’Università nella Città”. Continuando nella presentazione dei lavori, in attesa del Soprintendente Giuseppe Zampino, Paolo Giordano espone il progetto Atlante Grafico Amalfitano, il quale si compone di ben tredici capitoli ripercorrendo le fasi più importanti dell’infrastrutturazione amalfitana, mettendo in risalto le tematiche mare/monti, alto/basso,  artificiale/naturale e infrastruttura/architettura. Il volume si compone anche di circa trecento disegni di rilievo urbano ed architettonico, approfondendo la struttura urbana e non solo, dei tredici centri della Costiera Amalfitana, analizzando soprattutto la conformazione geografica che risulta essere comune a tutti, ovvero la conformazione geografica riguardante lo sviluppo prima sulle sponde dei fiumi che pian piano si espande verso il mare. Il testo infine si conclude con una proposta di modificazione dei centri costieri collinari basata soprattutto sul concetto di mobilità sostenibile. A presentare gli studi condotti sul Real Polverificio Borbonico della Città di Scafati e della sua riapertura al pubblico è Giovanni Villani, il quale dopo aver introdotto la storia di questo ex impianto militare, annuncia che la sua restituzione al pubblico avverrà martedì 26 Ottobre alle ore 18:00 mediante una serie di eventi e mostre che metteranno in risalto il lavoro svolto durante questo periodo. Le iniziative intraprese, volute soprattutto dal Soprintendente Giuseppe Zampino e dal Sindaco Angelo Pasqualino Aliberti,  faranno sì che questa struttura possa diventare una sorta di Cittadella della cultura, pronta ad ospitare eventi mostre e  manifestazioni, ma anche corsi di formazione inerenti il tema dei Beni Culturali. Per rafforzare questa idea la riapertura coinciderà con l’inaugurazione di tre mostre che quali la mostra documentaria, legata al Museo dell’Opera,  antologica e permanente. Altri interventi hanno visto la presenza della Dott.ssa Restaino, e il suo lavoro di studio condotto sulle cripte salernitane. Sono da paragonarsi a monumenti di grande importanza, come ad es. il Palazzo Reale di Napoli. Importanti studi si sono condotti al fine di comprendere anche il nostro patrimonio più nascosto. Infine giungono i ringraziamenti del Soprintendente Giuseppe Zampino, il quale dopo una lunga carriera volta alla riscoperta e promozione del patrimonio artistico e culturale, lascia il suo posto ma non la sua passione, continuando a perseguire i suoi obiettivi.