Provincia: le promesse di Cirielli

Aldo Bianchini

Tante, troppe, quasi da ipermercato. Le promesse del neo presidente Edmondo Cirielli per “ritornare grandi” ormai non si contano più. Niente di ufficiale, comunque, fino a questo momento, o almeno niente per cui non si possa fare subito un passo indietro. La sparata che più mi ha colpito è stata la promessa di rivedere, entro tre mesi, tutte le nomine dirigenziali ed entro quarantacinque giorni le nomine all’interno delle maggiori partecipate. Premesso che, al di là delle “grida” di manzoniana memoria subito recepite dai giornali senza un minimo di approfondimento, le nomine non si possono annullare e che i dirigenti possono soltanto essere spostati ad altro settore, è prevedibile quindi che il neo-presidente si appresti ad effettuare una nuova infornata di dirigenti per “pagare” questo o quel debito elettorale venendo rapidamente meno alla promessa di valutazione meritocratica che è stato uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale e restaurando la vecchia metodologia politica del clientelismo che speravo potesse finalmente essere abbandonata. Senza contare che la nomina di nuovi dirigenti e lo stand-bay di altri produrrà un notevole dispendio di risorse pubbliche sia in termini di uomini che di danaro. Invece di parlare e promettere è molto più semplice convocare una bella conferenza stampa (senza stillicidio di soffiate e veline) per annunciare a tutti la scaletta di valutazione meritocratica asseverata dai tecnici di Brunetta con il quale lo stesso Cirielli dice di avere rapporti speciali; soltanto dopo eventualmente passare alla nomina di nuovi dirigenti. Per quanto attiene le nomine nelle società partecipate Cirielli, anche qui, non è stato molto chiaro circa il criterio reale da seguire, al di là delle chiacchiere. Oggi mi piace parlare della Meridionale Multiservice (società a totale capitale della Provincia) che tanto ha fatto discutere le forze politiche nella fase terminale della campagna elettorale per via della querelle tra il vecchio e il nuovo presidente. Ebbene, per non cadere nella trappola del clientelismo, Cirielli si dia una mossa, tiri fuori tutti i suoi attributi e rimetta al suo posto naturale il manager che questa società ha praticamente fondato e portato al successo con il nome di “Salerno manutenzioni”, parlo di Salvatore Aversano, politico e manager di navigata esperienza, che in poco più di tre anni aveva dato lavoro a centinaia di persone, attrezzata e inaugurata una nuova sede, dato vita ad uno studio anche sulla sicurezza del lavoro e lasciato, alla fine, un bilancio in attivo. Ebbene se Cirielli intende seguire la metodologia della meritrocrazia non so dove possa trovare un altro manager che abbia capacità almeno uguali a quelle di Salvatore Aversano. Senza contare che con la nomina di Aversano il presidente potrebbe anche smussare le troppe curve di un percorso che si appresta a compiere con l’UdC di De Mita. Ritornando, però, alla promessa iniziale di 90 e 45 giorni il presidente Cirielli, per non cadere negli errori della passata amministrazione, farebbe bene ad indicare con precisione la data dalla quale decorre la conta alla rovescia di questi fatidici giorni. Mi giunge  eco che la visita di Cirielli in Provincia il 15.6.2009 a tanti dipendenti non è piaciuta, in un prossimo servizio cercheremo di capire perchè.