Il Giorno del Ricordo, per non dimenticare il dolore italiano

  Patricia Luongo

 La storia è un grande puzzle dove ci sono migliaia e migliaia di tessere che cercano di creare un percorso che narra eventi del nostro passato. Spesse volte  gli storici non possiedono tutte le tessere necessarie, altre invece vengono omesse. Il perché? Per quale motivo? Forse non esiste e non esisterà mai una risposta esauriente. La storia viene formata dalle vicende di tante persone di culture e realtà completamente diverse tra loro. Alcune storie hanno più voce di altre. In questi ultimi anni si torna a parlare di un periodo storico che per circa sessant’anni è rimasto nel silenzio.  Ora si dà lo spazio ad una delle pagine più dolorose della storia italiana ed europea che caratterizzò l’immediato secondo dopoguerra: l’Esodo istriano, fiumano e dalmata. Conclusosi il secondo conflitto mondiale una parte d’Italia cessò di essere italiana ed incominciò a far pare di una’altra nazione: la Jugoslavia. L’Istria, Fiume e la Dalmazia divennero così terre del governo titino. Governo che si impose duramente e spietatamente in quelle terre ormai non più italiane, governo pronto ad indottrinare quegli italiani  in una nuova nazione,  in una nuova cultura, in un nuovo credo politico e religioso. Italiani che all’improvviso hanno perso la propria patria e la loro unica alternativa era quella di ottenere un nulla osta per raggiungere l’Italia.  Italiani che hanno abbandonato tutto pur di rimanere tali e di conservare la propria italianità. Eroi che hanno sacrificato la propria esistenza, carabinieri e poliziotti,  per aiutare queste persone. Eroi silenziosi che hanno lottato nella realtà quotidiana con piccoli gesti, che sono risultati grandi che hanno significato tantissimo. Una realtà della storia italiana che solo ora viene raccontata. I giovani e molti adulti oggigiorno ignorano questa capitolo cruento della storia italiana ed europea, non certo per colpa loro. Il 10 febbraio è la data  del Ricordo. Dove la memoria fa da padrona, dove testimonianze dei protagonisti fanno storia. Sono storie di realtà dure, crude, spietate che sono anche scomode, ma non perciò devono essere omesse. I giovani devono conoscere i fatti del passato prossimo e remoto per non ricadere negli errori ed orrori del passato.