Salerno: l’Arcivescovo Moretti, pastore di anime

Anna Maria Noia

Venticinque settembre u.s., ore 11: presso i locali della Curia Arcivescovile di Salerno il nuovo presule giunto dal Lazio, S.E. Mons. Luigi Moretti ha incontrato i giornalisti di Salerno e del suo comprensorio, della provincia ma non solo; li ha incontrati ma si è fatto anche incontrare, quasi “contagiare” dai cronisti stessi. Ai nostri occhi è sembrata una persona umile, semplice, schietta, amica; lo abbiamo subitaneamente definito sincero, propositivo, fattivo, razionale e con i piedi per terra ma allo stesso momento ricco di ideali e foriero di spiritualità.Erano presenti alla simpatica iniziativa non soltanto i collaboratori della testata religiosa “Agire”, edita proprio dalla Curia – giornale parrocchiale concepito da don Angelo Visconti ed attualmente retto da padre Claudio Luciano – ma un po’ tutto il Gotha della stampa non solo provinciale, come abbiamo asserito in precedenza: all’evento erano sguinzagliati i giornalisti de “La Città” (con a capo il direttore Angelo Di Marino, insieme alla redattrice Barbara Cangiano); di Telediocesi (Emilio Polverino ne è il responsabile), noi dentrosalerno.it, ma vi era anche l’emittente montorese (Avellino) “Telespazio”, con il giovane direttore Salvatore Pompa e “L’Idea” diretta da Tonino Izzo. Ha introdotto il sacerdote responsabile della Comunicazione Diocesana, don Nello Senatore, che ha iniziato con queste accorate parole: “Il primo atto di questo presule è stato quello di conoscere la stampa, come ha anche fatto Paolo VI, per diversi motivi tra cui il voler inaugurare una stagione nuova non solo nella nostra Chiesa e poi per entrare nelle pieghe della storia alla luce di validi principi.”“Perché la Chiesa vuole, adesso più che mai, la comunicazione?” – si interroga don Nello – Anche per tale argomento vi sono diversi motivi: il primo, perché anche la stampa come tutte le articolazioni della vita fa parte della realtà; il secondo, perché la comunicazione è una dimensione umana; il terzo, perché tramite la comunicazione si manifesta Cristo unico salvatore del mondo; il quarto motivo si rifà ad una frase di Giovanni Paolo II, che ebbe a dire che la comunicazione fa cultura e anzi è cultura.”Il fondamento della comunicazione è la verità, secondo quanto ha affermato don Senatore. Per il prete diocesano si sta concependo una nuova stagione della Chiesa salernitana, il cui protagonista è Moretti. È intervenuto brevemente e a mo’ di saluto il presidente dell’Associazione Giornalisti Salernitani (Ags) Enzo Todaro, che ha illustrato i doveri dei giornalisti nei confronti delle notizie prima da verificarsi ma poi da pubblicarsi; egli ha parlato della stampa salernitana in particolare e ha auspicato che “i giovani siano testimoni della comunicazione.”“Senza informazione – ha espresso Todaro – non vi è democrazia, ma manca la democrazia anche quando si nasconde la verità per piacere ai potenti.”Ed ecco quanto ha dichiarato nel suo discorso rivolto alla stampa il nuovo vicario di Pietro, Luigi Moretti, cui è andata la parola dopo le introduzioni succitate: “Il motivo fondamentale della comunicazione sta in questo: la Chiesa è grande esperienza di vita che lega le persone; l’esperienza della fede tocca e segna la vita e perciò necessariamente deve essere esempio, testimonianza nei rapporti con le persone.”“Ciò che facciamo e viviamo appartiene a tutte le persone e non è un qualcosa di riservato – esprime l’arcivescovo – occorre dunque far conoscere Gesù senza però [ha usato tale termine scherzoso] “incastrare” la gente, piuttosto farci noi stessi proposta.”“Gesù – ha proseguito Moretti – può assicurare la vera felicità, una risposta interiore ma non soltanto spirituale per il bene dell’umanità intera. Cristo non toglie nulla, anzi dà di più.”“Come successore di Pietro – afferma ancora il presule nel corso dell’incontro coi giornalisti – agisco con un mandato preciso, sentito dentro, per venire incontro alle persone e per vivere l’esperienza della Chiesa come gli apostoli. Sono molto motivato, anche se ho limiti e contraddizioni come tutti.”Sempre durante la conferenza stampa, S. E. Moretti ha confidato che ha sempre vissuto in parrocchia, anche dopo l’ordinazione vescovile; questo per stare tra la gente, per condividere la vita dei suoi fedeli.Il vescovo, nella sua concisione e determinatezza, vuole costruire anche a Salerno una comunità coesa, una vera e propria fraternità, senza dimenticare la “solitudine delle famiglie” [così si è espresso] in un tessuto di solidarietà che ormai – secondo Luigi Moretti – non esiste più.Per lui è importante, anzi necessario “vivere la corresponsabilità”, mettendo in gioco i doni di Dio, per la missione, il farsi carico degli altri che nel battesimo ci viene affidato. Nelle parole di Moretti, inoltre, si evince la sua attenzione verso chi è più debole, chi rimane al margine nella società della concorrenza e della competizione: non si dimentichi infatti che il presule è stato a capo anche dell’Unitalsi, celebre associazione di volontariato e di assistenza ai malati e ai disabili. Secondo Moretti “si deve guardare sempre avanti, senza certo rinnegare il passato ma costruendo il domani verso Dio; il prete deve essere tale portando la Chiesa affidatagli verso il futuro nonostante le difficoltà, che vanno affrontate.”È sua intenzione non parlare “delle” persone, bensì “con” le persone, “facendoci carico – è quanto proclama Moretti – delle esigenze di tutti, anche degli sbagli: è necessario rialzarsi dopo l’errore, nel nome della misericordia, l’esperienza più grande dell’Amore.”“Mi auguro – dice ancora il Nostro – che tutti noi aiutiamo gli altri come luce, come sale della vita: è un impegno che chiedo alla nostra comunità, ecclesiastica e non solo.”Infine si è parlato della questione della trasparenza nell’amministrazione della Diocesi: “Sotto questo aspetto – dichiara in conclusione il vescovo – credo che nella Chiesa i soldi siano l’ultimo problema, lo dico come amministratore. Siamo però sempre chiamati a dare ragione di quello che facciamo, e si può anche sbagliare.”Poi Moretti ha snocciolato a grandi linee, per sommi capi, alcune iniziative che egli vorrebbe realizzare a Salerno; in particolare ha parlato di “animazione”, che non si trasformi in competizione.In ultimo le domande della carta stampata e le interviste per i network televisivi.