Sistema Italia sempre più infermo!

 Giuseppe Lembo

La dismissione italiana è una costante crescente per il nostro Paese indifferente a garantire servizi efficienti e sicuri, nel rispetto dei cittadini che pagano le tasse e ne pagano i costi, per cui degli aventi diritto alla sicurezza ed alla loro regolarità d’uso.

L’Italia, dallo sfascismo diffuso, è un Paese sempre meno sicuro.

Si nega agli italiani, sempre più cittadini di serie B. Tanto, come già detto, per la sicurezza sempre meno garantita, a causa di un’indifferenza diffusa all’insieme italiano, da vera e propria società dismessa a cui, in modo crescente, si fa perdere anche la speranza.

Per mancata manutenzione, l’Italia ha il volto triste e poco raccomandabile di Paese, abbandonato a se stesso; di Paese, negato al Futuro, con la gente che soffre d’Italia e frastornata, non sa assolutamente cosa fare.

Non sa come garantirsi una vita normale, in un contesto di disastro sistemico che è riscontrabile in tutte le cose italiane, sia materiali che immateriali; tanto, dalle infrastrutture ai servizi, dalla sicurezza ai servizi alla persona ed al tutto italiano che, poco efficientemente governato, va, in modo accelerato, in disuso; va, in modo accelerato, in malora.

Va catastroficamente in rovina, negandosi oltre che al Futuro, ad un presente sempre più difficile da vivere. Ma se le strade sono sempre più dismesse e poco sicure, se l’insieme dei beni pubblici non danno le dovute garanzie, se il territorio sempre più tristemente se ne scivola a valle e/o il mare erode le nostre coste indifferenti al sistema, non tanto meglio stanno la scuola, falsamente definita la “buona scuola”, gli ospedali, sempre meno capaci di garantire la salute dei cittadini, la sicurezza umana e sociale, con tante e diffuse condizioni di un maledetto malessere con l’uomo tristemente abbandonato a se stesso e senza le sagge risposte di umanità che sono un diritto italiano costituzionalmente garantito, ma di fatto negato.

Oltre ai servizi che non funzionano, c’è un crescente abbassamento della qualità della vita; un abbassamento che è parte di NOI, della nostra quotidianità di vita dove, per effetto delle povertà diffuse, si vive tristemente male, mandando in soffitta quella qualità della vita sempre più negata, con i tanti che non si curano e che mancano di risorse per vivere, cercando di sopravvivere, nelle grandi catene di distribuzione, acquistando un cibo spazzatura dannoso alla salute.

Ma la condizione più grave e preoccupante, oltre a quella degli anziani sempre più soli ed abbandonati a se stessi, è quella del mondo giovane negato al Futuro da un’indifferenza generazionale che, va cancellando quel saggio rapporto umano tra il mondo dei vecchi ed il mondo dei giovani dal Futuro sempre più negato; sempre più cancellato con percorsi consequenziali di disumana sofferenza per gli effetti devianti di un mondo negato al Futuro, dove c’è alla base la non vita della ludopatia, delle droghe, dell’alcool, del tabagismo assillante e dell’indifferenza a tutto, con una dismissione umana che spinge i giovani senza Futuro, alla triste solitudine; all’isolamento ed al vivere da “imbecilli del web”, ammalandosi nel falso mondo virtuale, di false e confuse cose, poco umanamente certe e poco significative.

Occorre agire saggiamente ed in fretta, mettendo ordine al grande disordine italiano.

In questa nostra bella ma maltrattata Italia, non funziona niente.

La disarmante fragilità del “sistema Italia” manifesta il suo vero volto nelle situazioni emergenziali.

Osservando da vicino l’Italia che non va, soprattutto per le condizioni di un reale pericolo italiano, al primo posto, c’è la viabilità e le infrastrutture di trasporto.

Ci troviamo di fronte ad una viabilità colabrodo con diffuse condizioni di uso a rischio soprattutto in condizioni emergenziali.

Unitamente alla viabilità stradale, in condizioni non garantite, con gravi disagi per chi li usa, sono anche i trasporti ferroviari, sia locali sia di lunga percorrenza.

C’è un uso-abusato, senza il dovuto controllo preventivo soprattutto sulla rete; tanto, senza la dovuta manutenzione tale da garantire l’uso ad un’utenza fortemente arrabbiata per i disagi che la nostra Bella Italia regala ogni giorno ai pendolari del lavoro e/o in situazioni particolari, come quelle dovute al recente maltempo, per i passeggeri dei treni a lunga percorrenza.

La stampa con rigoroso rispetto comunicativo, informa gli italiani del disagio dovuto a catastrofi che, oltre che naturali, sono in sé, il frutto di responsabilità di una mancata gestione, con aspetti, alcune volte, umanamente tragici ed altri, tristemente, tragicomici.

Le Ferrovie ed i suoi tanti ritardi sono gli esempi tristi di una grave sofferenza italiana dove, in senso negativo, c’è un sofferto dietro l’angolo, del tutto è possibile.

I poveri passeggeri italiani delle Ferrovie si possono attendere di tutto e di più.

Ma è un malessere/disagio che non è, purtroppo, dei soli trasporti, dove basta un po’ di neve per mandare il sistema tragicamente in tilt. Si tratta di un malessere/disagio, purtroppo disumanamente diffuso, sempre più parte integrante di un “sistema Italia” che, così com’è, sta morendo d’Italia, in una grave indifferenza italiana che oltre all’indifferenza, provoca sempre più disperazione e rabbia, per disagi che, a bene considerarli, non hanno in sé una ragione, per cui potrebbero anzi dovrebbero essere preventivamente previsti e quindi rimossi, nel rispetto dei viaggiatori, prima di tutto, centralmente, UOMINI.

Oltre ai disagi per cause naturali, le Ferrovie italiane, offrono ai loro passeggeri-ospiti altri e non pochi disagi per altre cause.

In Italia i treni possono essere fermati per manifestazioni di protesta, per il lavorare meno e lavorare di più, per i viaggiatori che occupano i binari, esasperati per il lungo disagio da ritardo. Ma al centro dei disagi naturali, che le Ferrovie regalano a piene mani ai passeggeri, con quelli stranieri increduli, ci sono anche le cause metereologiche quali le inondazioni, le valanghe, i terremoti o più semplicemente un po’ di pioggia, qualche fulmine o una grandinata di mezza estate.

Basta questo e non solo questo, per bloccare per ore i treni delle Ferrovie italiane, sempre più treni lumaca ed a volte tragicamente insicuri per l’UOMO.