Salernitana scarsa in un campionato scarso

Maurizio Grillo

Scarsa. Semplicemente scarsa. Non ci sono altri aggettivi che possano descrivere meglio una Salernitana troppo brutta per essere vera e che ha disonorato la maglia che indossa. Bisognava dare continuità ai tre risultati positivi conquistati nelle ultime settimane, a cospetto di un Modena modesto e che ha approfittato dell’ennesimo passo falso di una squadra che non è mai diventata un gruppo e nella quale ognuno sembra andare per conto proprio. Tra chi sognava di andare a giocare in A, chi si è confermato un buon giocatore di Lega Pro, chi è stato bocciato dall’allenatore, chi guadagna tanto limitandosi a qualche sponda estemporanea, chi ha dimenticato come si gioca a calcio, ecco che la Salernitana era e resta un cantiere aperto, con una rosa presa singolarmente neanche tanto mediocre, ma che non riesce ad incarnare lo spirito di una tifoseria stanca di subire mortificazioni del genere e che merita molto, ma molto di più. Al posto di perdere tempo con inutili ed ingiustificabili sermoni in conferenza stampa puntando il dito contro il pubblico, Lotito chieda scusa per aver allestito un organico non all’altezza, dia spiegazioni concrete e, soprattutto, intervenga tempestivamente per salvare il salvabile ed evitare il mesto ritorno in Lega Pro. Lo dicemmo post Avellino: la Salernitana era ed è incompleta, era stata sopravvalutata dopo il mercato e sta facendo fatica in una categoria dura, ma con un livello tecnico generale bassissimo. Gli alibi degli infortuni e dei torti arbitrali- innumerevoli e gravissimi- iniziano a non reggere più: a Modena non si può perdere 2-0 senza mai tirare in porta e disputando un secondo tempo vergognoso. Ci si aspettava una squadra arrembante, arrabbiata, pronta a recuperare come accaduto a Latina, invece abbiamo assistito ad uno sterile possesso palla e ad una serie di atteggiamenti singoli che non possono più essere tollerati. Ci mettiamo nei panni di quei 100-150 irriducibili che, in meno di tre settimane, hanno speso tanti soldi per essere presenti a La Spezia, Vicenza, Livorno e Modena per vedere zero gol, zero tiri in porta ed un atteggiamento quasi sempre remissivo. Stavolta è legittimo mettere in discussione anche Torrente. Poco importa che c’è Menichini a busta paga: se il suo ritorno non convince, si metta mano alla tasca e si prenda un tecnico in grado di dare la svolta, altrimenti si consegni a Torrente una rosa diversa da quella attuale e che possa scendere in campo con uno spirito diverso. Purtroppo i nodi vengono al pettine. Lanzaro, Colombo e Moro, da fenomeni in Lega Pro, si sono riscoperti giocatori normalissimi in B, Gabionetta si è spento dopo cinque partite, Rossi, Troianiello, Sciaudone e Coda li ha bocciati il campo, Donnarumma ed Eusepi non possono segnare in cadetteria i gol fatti l’anno scorso, i giovani sono pochi, si segna col contagocce, in trasferta non si vince da aprile e senza Bernardini la retroguardia balla. Siamo e saremo sempre costruttivi, la critica pretestuosa non ci piace e resteremo sempre i primi tifosi della Salernitana,ma quando chi indossa la maglia granata gioca con questa sufficienza è obbligatorio rimarcarlo nel rispetto di chi, di venerdì sera, è partito alla volta di Modena con ben altre aspettative. Chiediamo, per chiudere, a Lanzaro, Coda, Pestrin e Rossi di andare in sala stampa come accaduto la scorsa settimana e dire che la colpa è della stampa: parlare dopo una vittoria contro l’Ascoli in caduta libera e con 7 giocatori out è esercizio semplice, ora chi ci mette la faccia?