Salerno: edilizia scolastica, Lombardi: «Basta con affidamenti in house, manutenzione scolastica a imprese territorio»

 «Le cattive condizioni di manutenzione in molti istituti scolastici della provincia di Salerno, il mancato adeguamento strutturale ed impiantistico delle scuole e l’incremento nella frequenza di crolli, non sono legati soltanto a difficoltà burocratiche o al mancato utilizzo di fondi, pure disponibili, ma bloccati dal patto di stabilità: sono anche il risultato e la conseguenza delle procedure di affidamento in house dei lavori di manutenzione».Lo dichiara il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi: «Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria all’interno degli istituti scolastici – aggiunge – non vengono più appaltati ad imprese, ma affidati in house dalla Provincia di Salerno a società partecipate, come l’Arechi Multiservice, che assorbono buona parte delle risorse disponibili per costi strutturali e di personale, a scapito della tempestività e della qualità degli interventi».«Confidiamo in un sollecito intervento del presidente della Provincia, Giuseppe Canfora – continua ancora il presidente Lombardi – affinché questi lavori vengano nuovamente appaltati ed eseguiti da imprese attestate e qualificate per farlo, con evidenti enormi benefici per le comunità scolastiche, ma anche per le imprese e per l’economia del territorio». ANCE Salerno ha più volte monitorato lo “stato di salute” dell’edilizia scolastica salernitana, proponendo anche un vero e proprio “piano straordinario di emergenza” per la riattazione degli edifici, aperto anche alla partecipazione di capitali privati, per la “rottamazione” degli istituti insicuri e l’adeguamento statico ed impiantistico di tutte le scuole della provincia di Salerno. Stando a tali rilievi, la situazione è di particolare gravità in tutti gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, con pesanti responsabilità delle amministrazioni locali (il 48% degli edifici è di proprietà dei comuni). Oltre il 40% degli istituti scolastici è stato realizzato tra il 1941 ed il 1974, prima dell’entrata in vigore delle normative antisismiche e in materia di sicurezza, il 33% tra il 1975 e il 1990 e il 20% addirittura prima della seconda guerra mondiale, tra il 1900 e il 1940. Soltanto il 7% degli edifici scolastici è stato costruito negli ultimi venti anni. Il 50% degli edifici inoltre non è dotato di certificato di idoneità e di collaudo statico, il 40% è privo del certificato di agibilità, il 65% non è in regola con le disposizioni in materia di prevenzione degli incendi ed il 18% non ha impianti elettrici a norma. «Si tratta di dati allarmanti – conclude il presidente di ANCE Salerno – che impongono azioni tempestive ed efficaci». Il piano straordinario dell’ANCE prevede anche la delocalizzazione degli istituti che insistono su aree a rischio idrogeologico, attraverso forme innovative di partenariato pubblico-privato quali la permuta e il leasing, che consentirebbero peraltro di superare i vincoli del patto di stabilità, o anche il project financing con la realizzazione di strutture multifunzionali aperte ad altri usi pubblici e sociali al di là dell’orario di svolgimento delle attività didattiche.