Cafoni: dopo la movida gli H24

Aldo Bianchini

Qualche tempo fa il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca scatenò, giustamente, una feroce polemica contro “gli imbecilli” che nottetempo procuravano fastidio alla quiete pubblica attraverso inqualificabili schiamazzi. Il sindaco li definì “cafoni” e su quel termine lievitò un dibattito che, allora, apparve anche sterile e di maniera. La materia del contendere era il termine “cafone” che in verità non poteva identificare gli schiamazzatori notturni che con la storia dei “cafoni” non hanno proprio nulla da spartire. Ma De Luca, si sa, non è tenuto ad “azzeccarle” proprio tutte, anch’egli può e deve essere annoverato tra i comuni mortali. In quella occasione avrebbe fatto bene a definire quei soggetti veri e propri “delinquenti” che non operano soltanto all’interno della movida ma, da qualche tempo, si sono spostati su tutto il territorio in modo tale da potere agire per tutti i giorni della settimana e non soltanto nei due giorni canonici della movida cittadina. Hanno avuto strumenti e locali, serviti su un piatto d’argento; i locali sono i famosi o famigerati H24 (bar, rosticceria, paninoteche, tabaccherie,ecc.) sparsi un po’ dovunque in tutta la città.  L’attività degli H24, beninteso, è assolutamente legale, le licenze vengono rilasciate con estrema cura e cautela dalla Questura; spesso, però, chi gestisce detti locali è soltanto un prestanome pulito che lavora per conto di noti o meno noti (ma per questo non meno pericolosi) personaggi della malavita organizzata della città e della provincia. Insomma la Questura dovrebbe mettere seriamente in conto che la concessione di una licenza H24 (sulla quale devono vigilare anche il Comune e le altre forze dell’ordine) è un fatto molto particolare in quanto una volta data la concessione bisognerà prevedere anche puntuali, metodici e rigorosi controlli per garantire la sicurezza e la vivibilità delle zone adiacenti a simili locali, dovunque essi siano dislocati. Tutto questo, al momento, ancora non c’è; Comune, Finanza e Questura non hanno, forse, capito in pieno la gravità del problema; soltanto i Carabinieri sembrano aver risposto (anche se a singhiozzo) all’appello incessante dei cittadini infastiditi dai cafoni, ma impotenti di fronte a tanta scellerata tracotanza. Per opera di queste “bande delinquenziali” si sono abbassate di colpo le difese minime per una civile convivenza; la gente incomincia a dare visibili segnali di intolleranza e prima che accada l’irreparabile è giusto che le Autorità competenti intervengano con rapidità e determinazione.