PD. De Luca- Villani OK e gli altri?

 

 

 Michele Ingenito

Non abbiamo notizie di prima mano. Solo voci raccolte a caso, notizie di corridoio. Sulle quali non si costruisce di regola un articolo, un pensiero. Per quanto il nostro impegno mediatico costituisca, di tanto in tanto, solo una distrazione o una appagante pausa di lavoro, non ci sfiora neppure l’idea di banalizzare sulle cose che scriviamo. Soprattutto quando si discute delle persone e, come nel caso specifico, di due autorevoli esponenti del mondo politico-istituzionale cittadino e  provinciale. Rifletteremo, pertanto, su quella che è o dovrebbe essere la compattezza delle forze del centrosinistra locali per sostenere il candidato uscente alla Provincia. Non ci pare, in tutta onestà, che il centrosinistra sia compatto sul candidato Villani. Non ci pare, soprattutto, che i maggiorenti di quel partito si siano, finora almeno, stretti sul candidato naturale ed oggettivamente più forte del proprio ambito politico. Non ci pare, infine, che i vertici regionali e nazionali del PD abbiano richiamato all’ordine le loro truppe locali per mettere un pò di ordine là dove necessita. Anzi, ad onor del vero, ci sfiora il pensiero che faide interne e pericolose, alle quali non si sarebbero sottratti illustri esponenti del PD contro il ‘loro’ candidato naturale alla presidenza della amministrazione provinciale, abbiano finora minato – e continuinio a farlo – il percorso  di per sé in salita dell’uscente Angelo Villani. Tranne il sindaco De Luca, insomma, la voce unica ed unitaria del PD e delle forze alleate naturali non rimbomba, come dovrebbe, tra i potenziali elettori. Ma essa perviene in maniera sempre più flebile a chi del destino politico del candidato più autorevole di quell’area dovrebbe sancire l’esito. Iscritti e simpatizzanti, per l’appunto. E’ evidente, allora, che la storia locale e nazionale non ha insegnato e continua a non insegnare nulla. Soprattutto a coloro che da anni esercitano ruoli non indifferenti ai vertici locali, regionali e nazionali.La sensazione di latenti e meno latenti fratture ai limiti della sopportabilità democratica, la difesa strenua di interessi orientati all’individuo invece che al partito, la voracità di potere che si nasconde dietro i volti di personaggi amanti a tutti i costi della prima fila istituzionale, l’ossessione di ritrovarsi un bel dì al di fuori dell’ambitissimo circo del potere e, quindi, l’esigenza di vincolare in funzione propria le scelte di candidati ‘sicuri’ compromette la serietà e la organizzazione di una campagna elettorale. La qualcosa  potrebbe avere conseguenze ancora più disastrose per quella pure importantissima area politica.Infatti, in caso di sconfitta, una cosa è fare opposizione con una congrua forza, altro è limitarsi ad una presenza simbolica in virtù di una compagine minima e poco motivata. Possibile che uomini dell’esperienza politica quali quelli del centro sinistra salernitano non percepiscano tutto ciò? Possibile che l’ambizione di alcuni di loro abbia messo materialmente a rischio perfino la presentazione della lista-Villani con mezzucci da fare invidia alla meschinità divenuta (nella circostanza) persona? Se Villani non era gradito all’inter partito, perché non discuterlo civilmente e lealmente nei giusti contesti di area, con un dibattito franco ed allargato? Perché non votargli contro una motivata mozione di sfiducia che negasse ufficialmente la sua ricandidatura? Sono queste le leggi della democrazia autentica. A maggior ragione per un partito che si definisce ‘democratico’. Perché non rispettarle, quindi?Non conosciamo la posizione ufficiale assunta dal segretario regionale del PD, il salernitano Iannuzzi in concorso con il suo collega provinciale. Ma, da autorevole esponente come segretario e come parlamentare, riteniamo che qualche iniziativa per richiamare tutti all’ordine Iannuzzi debba pure averla presa. In caso contrario, sarebbe ancora in tempo. Una iniziativa che punti ad un obiettivo ben preciso. Unirsi e votare compatti per Angelo Villani. Se i risultati dovessero smentire questo auspicio, molti dovrebbero trarne le dovute conclusioni. Ove, almeno, esista ancora un partito con piena identità e numeri certi.Se, malauguratamente per Villani e l’intero PD, i risultati dovessero debordare oltre il limite di una sconfitta comunque accettabile, la questione dovrebbe automaticamente finire sul tavolo di Franceschini con un conseguente commissariamento. L’unico, finora, a fare eccezione a quest’onda tumultuosa che affonda unità e ideali, e quindi voti potenziali, sembra essere il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Che, in omaggio ad una coerenza politica che gli va riconosciuta, sostiene il collega uscente di Palazzo Sant’Agostino. Sarebbe giusto e necessario che l’intero centro sinistra salernitano ne segua l’esempio finché si è ancora in tempo. La battaglia tra i due principali contendenti Cirielli e Villani diverrebbe, così, appassionante, coinvolgente per gli elettori, compatibile con le istanze di una democrazia sana, autentica, libera.Villani, dal canto suo, non sarebbe più costretto a buttare fuori dalla porta, o quasi, qualche maggiorente politico troppo sicuro di sé o qualche doppiogiochista della cultura alta, collocato da troppo tempo ai vertici del proprio potere.

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 pensieri su “PD. De Luca- Villani OK e gli altri?

  1. Caro Michele Igenito, questa SINISTRA perderà per IMPLOSIONE,perchè i SOLDI per la GIOSTRA sono finiti,specialmente per il SUD.La gente lo ha capito e l’hanno capito pure i naturali CLIENTI-ELETTORI della CARA e SPEDACCIONA sinistra. Per CIRIELLI sarà una passeggiata e POVERO LUI che dovrà APPARARE i BUCHI FINANZIARI lasciatigli in EREDITA’. Buon lavoro CIRIELLI

  2. Caro Michele Ingenito, per quanto riguarda il sostegno di De Luca Vincenzo per VILLANI è solo FINISSIMA strategia. Vincenzo pompa a sinistra perchè sa che scoppierà. Poi raccatterà quel che può portare a “casa” sua. Forse nel centro-destra … forse nella VERA ed attuale politica, quella realmente vicina ai cittadini, quella di saper migliorare la realtà del proprio città, provincia, regione …forse nazione. Quella del FARE per TUTTI e non quella del FARE TUTTI per Villani.

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