Un primo colpo al cuore culturale di Chiavari

Salvatore Ganci

Due scosse di terremoto avvertite a Chiavari, il 25 gennaio la prima, mentre gli alunni erano in classe e la seconda, molto più intensa, nel pomeriggio del 27 hanno fatto percepire concretamente che anche il Levante ligure si aggiunge alle zone sismiche italiane. Cosa avrebbero registrato i tre sismografi dell’Osservatorio Meteo-sismico del Museo Scientifico “G. Sanguineti – G. Leonardini” se fossero stati ancora in funzione? Difficile dirlo. Per chi l’ha percepito, almeno una perturbazione sismica è stata netta e avvertita intensamente. Ormai la notizia è datata, tuttavia la sede del Liceo Classico “Federico Delpino” in via Gagliardo e la succursale del Liceo Scientifico “G. Marconi” in via santa Chiara, sono state evacuate sabato 28 e la valutazione dell’agibilità completa delle aule lascia tutti i genitori del comprensorio in apprensione. Due aule rimangono a tutt’oggi inagibili al Liceo Classico. Gli edifici (uno tipico dei primi del ‘900 e uno anteriore) non sono sicuramente costruiti con criteri antisismici e l’intonaco si scrosta con facilità, per semplice vecchiaia ma anche per mancanza di ogni manutenzione. Nel frattempo è stato completato il nuovo Tribunale, nell’area a levante a fianco alle carceri. Uno splendido edificio in vetro e acciaio che viene ultimato proprio quando il Ministero di Grazia e Giustizia taglia drasticamente sulle Sedi di Tribunali. Chiavari è nell’elenco di questa razionalizzazione. Contraddittori i pochi commenti comparsi su “Il Secolo XIX” edizione on-line, ma numerosi quelli che approvano la “razionalizzazione” che priva il Levante di una Giustizia fuori dall’uscio di casa e, nel contempo, pone, indirettamente, un quesito mai sufficientemente “sentito”. Chiavari è da sempre una piccola “città degli Studi” come ha evidenziato in una monografia il compianto storico Francesco Casaretto che conclama in Chiavari la nascita della prima scuola professionale in Italia (e per di più femminile) nel lontano 1796. Tutti gli Istituti (pochi esclusi) lottano da almeno un trentennio per avere più spazi. Si parlava persino di un campus … o forse lo sognavamo quando passavamo da Sede a Succursale del Liceo Scientifico io e altri colleghi? Ora c’è questo enorme bellissimo palazzotto in vetro e cemento, bello, su due ali,  esteso e alto diciassette piani (se ho contato bene). Vuoto e, se la casta molla, anche disponibile. Sicuramente antisismico, il che lascerebbe contenti i genitori che hanno figli a scuola. Riaffiora quel problema mai sufficientemente “sentito”: meglio fare scomodare i Magistrati e non avere la Giustizia fuori dall’uscio di casa o meglio concentrare tutti gli Istituti cittadini (e non sono pochi) in questa magnifica struttura?  Siamo in Italia e temo di sapere come andrà a finire.