Giffoni Valle Piana: prosegue l’indignazione di Peppe Barra

 «Volevo rappresentare a Napoli, la “Cantata dei Pastori”, ho provato a chiedere un contributo al Comune ma mi è stato negato». Lo aveva già detto, ma il dispiacere è talmente forte che anche a Giffoni (ospite domenica scorsa della XIV edizione di Giffoni Teatro) Peppe Barra si lascia andare ad un lungo e furioso sfogo contro la politica napoletana. «Per quest’opera che poteva essere una grande attrazione turistica, di rinomanza europea, perché l’unica superstite delle sacre rappresentazioni in Campania prosegue Barra – non ci sono soldi. In passato mi sono sempre accollato io tutte le spese e l’unica volta che ho cercato un piccolo sostegno economico mi è stato negato. Il Sindaco De Magistris mi ha chiaramente detto che fondi non ce n’erano, e, cosa ancora più grave, l’amministrazione in toto mi ha completamente ignorato ed invitato a farmi da parte, a mettermi in fila. La mia educazione e i miei 45 anni di carriera mi hanno suggerito, con grande rammarico, di abbassare la testa – conclude – e rinunciare a qualcosa che mi era stato promesso. Ma i 750 mila euro per “L’opera da tre soldi” con Ranieri li hanno trovati però, e anche la Regione ha contribuito, mi pare con 200 mila euro. Io chiedevo molto ma molto meno. Nulla da aggiungere. I politici non mi hanno mai aiutato ed è chiaro che non lo faranno mai. Bene, vorrà dire che a Napoli non reciterò più, andrò altrove, magari tornerò più volentieri a Giffoni». E intanto Giffoni Teatro si appresta a vivere la sua ultima settimana di spettacolo. Con due serate dedicate al TeatroRagazzi, tranche di successo della XIV edizione, l’evento segna i prossimi due appuntamenti al Giardino degli Aranci. Si comincia domani sera, martedì 23 agosto, quando il palcoscenico sarà tutto per i Desiosi, impegnati insieme con i ragazzi dell’Accademia Massimo Troisi in “Quattro Scherzi”. Lo spettacolo, che nasce  come risultato del  laboratorio autore e attore di cinema e teatro condotto da Gian Palo Mai, Mario Cambi e Francesca Corba, porta in scena il tema della “follia”, affrontata in maniera ironica e liberatoria con ritmi serrati, cambi repentini di scena e di costumi. In un macabro susseguirsi di avvenimenti tragici, affrontati in maniera divertente e ironica, una folla di personaggi di ogni estrazione sociale perdono apparentemente la ragione e commettono atti orribili. Ruoli fisici che materializzano le angosce di tutti, la  voglia di liberarsene e il desiderio di essere, a volte, irrazionali. Giovedì 25 agosto invece toccherà invece al Laboratorio Teatrale del Liceo Classico De Sanctis di Salerno andare in scena con “Il Bisbetico Contaminato”, libero adattamento del Dyskolos di Menandro. La presenza costante di Menandro sul palco, come autore-spettatore che disapprova radicalmente le alterazioni prodotte nella sua commedia, è forse l’elemento più significativo del lavoro, che vuole da una parte evocare – ma sempre nei toni leggeri di un divertissement – esperienze di teatro contemporaneo come quello di Kantor, dall’altra suggerire, in una forma farsesca, l’idea pirandelliana di una problematicità delle funzioni relative alle diverse figure che concorrono alla rappresentazione di un dramma. Sobria ed essenziale la scelta delle musiche: sottolineature di sirtaki, dal ritmo lento o veloce a seconda delle scene.