Nocera Superiore: alla Biblioteca comunale, ricordo di Alfonso Fresa “L’uomo che guardava il cielo e amava la terra”

Nocera Superiore: alla Biblioteca comunale, ricordo di Alfonso Fresa “L’uomo che guardava il cielo e amava la terra”

Il 24 Aprile 2023, alle ore 19,00, alla Biblioteca comunale, ricordo di Alfonso Fresa (Nocera Superiore, 24 aprile 1901 – Nocera Superiore, 10 gennaio 1985) astronomo italiano ed uno dei personaggi più importanti di Nocera Superiore, notissimo per le sue pubblicazioni su Nuceria Alfaterna.

In occasione dell’anniversario della sua nascita la Pro Loco Urbs Nuceria di Nocera Superiore, intende far luce su quella che era la vera professione del nostro illustre concittadino, sulla sua fama di Astronomo internazionale con approfondimento del suo volume “ La Luna” Ulrico Hoepli Editore Milano

Nel 1934 fu nominato Assistente presso l’Osservatorio di Pino Torinese, dove divenne Astronomo Aggiunto nel 1948. Nel 1952 divenne Astronomo presso l’Osservatorio di Capodimonte e dal 1954 ebbe l’incarico di Astronomia Geodetica presso l’Istituto Navale di Napoli. Nel 1957 divenne primo Astronomo e nel 1963 Astronomo capo. Fu collocato a riposo nel 1966.

La sua attività scientifica ha riguardato soprattutto la cartografia e la fisica lunare, il tutto raccolto nel  volume La Luna (Milano, Heopli, 1933), che ebbe molto successo tanto che ci fu una seconda e terza edizione e gli permise di conquistare la stima del mondo scientifico internazionale. Fu presidente della International Lunar Association, che nel 1974 propose di intitolargli il cratere lunare oggi noto come Lagrange B. Con Attilio Colacevich, neo direttore dell’osservatorio di Capodimonte, Fresa si dedicò alle osservazioni di stelle variabili utilizzando le nuovissime tecniche dei moderni fotometri fotoelettrici a moltiplicazione di elettroni. Il Colacevich venne a mancare, purtroppo, prematuramente ma ebbe, almeno la soddisfazione di vedere che le numerose osservazioni fatte da Fresa col nuovo strumento davano risultati molto più attendibili delle precedenti.

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L’evento “L’uomo che guardava il cielo e amava la terra” avrà  inizio con i saluti istituzionali del Sindaco Giovanni Maria  Cuofano, del Prof. Salvatore Campitiello, Presidente dell’Assostampa Valle del Sarno e del Presidente della Pro Loco, Prof. Giovanni Rescigno. La parola passerà al moderatore Domenico Barbati giornalista de Il Mattino che presenterà i relatori e darà loro la parola. Il primo intervento sarà del Prof. Mauro Gargano, docente di Storia dell’Astronomia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II per il corso di laurea magistrale in Fisica,  tecnologo dell’INAF e responsabile del Museo degli Strumenti Astronomici presso l’Osservatorio di Capodimonte. Il Professore  ci traccerà un profilo dettagliato dell’Astronomo Fresa e del suo lavoro presso l’osservatorio napoletano avvalendosi dei suoi studi storici sull’astronomia e dei suoi saggi e articoli sulla storia dell’astronomia non solo napoletana.

Toccherà ai relatori  Prof. Massimo Umberto Tomalino, fondatore del museo M.A.G.M.A.X di Asti, e alla Dottoressa Francesca Busa, curatrice del Museo,  offrire una visione a 360 gradi del mondo minerale e minerario della Terra e della Luna, soffermandosi sugli strumenti per studiarli e  classificarli e  agganciandosi agli studi dell’astronomo Fresa scienza.

I diversi interventi saranno intervallati dalla sapiente musicalità del dottor Giovanni Attanasio che accompagnerà anche la declamazione di alcuni testi legati alla Luna.

In conclusione sarà citato un articolo sull’astronomia italiana nella prima metà del XX secolo, in cui Margherita Hack, commentando una biografia del Fresa, ebbe a dire che per lo studioso nocerino l’idea di una archeologia astronomica era più di un’ipotesi e che avrebbe voluto occuparsene. Ma del resto cosa sono gli astronomi? Sono gli archeologi dell’universo, in quanto le loro ricerche li obbligano a viaggiare indietro nel tempo. Non desta quindi meraviglia che Alfonso Fresa abbia avuto sempre uno sguardo rivolto alle stelle ed un altro alla sua terra d’origine, con gli studi inerenti a quella dimenticata Nuceria Alfaterna, erede di una gloriosa storia millenaria.