Bruxelles: on. Mario Furore, il più giovane eurodeputato

Bruxelles: on. Mario Furore, il più giovane eurodeputato

1)  Mario Furore è il più giovane europarlamentare italiano di questa legislatura, che effetto fa? Come si fa a raggiungere una vetta così alta?

È per me un onore e una grande responsabilità. Con il mio lavoro quotidiano provo a portare dentro al Parlamento europeo le istanze dei cittadini del Sud, troppo spesso dimenticate dalla politica. Sin dagli anni universitari, ho sempre dedicato gran parte del mio tempo al sociale e al nostro territorio e credo che questo impegno costante dia una marcia in più nel proprio percorso politico. E poi serve tanta umiltà.

2)  Rappresentante Italiano nelle istituzioni Europee, come si fa a bilanciare l’interesse nazionale con quello comunitario?

Le sfide attuali richiedono risposte coraggiose e collettive. L’Unione europea è un’opportunità per essere tutti più forti. Davanti alla realtà le ricette sovraniste mostrano tutta la propria inadeguatezza, basti guardare alle continue retromarce sulla legge di bilancio da parte del Governo. L’Italia ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel panorama europeo e dobbiamo essere fieri di ciò. Siamo in prima linea per costruire un’Europa vicina ai cittadini, per far arrivare risposte concrete ai problemi di famiglie e imprese.

3) Quanto è importante l’etica per un politico?

Credo debba essere la base di partenza. Senza etica non può esserci buona politica. Trasparenza, onestà e correttezza devono guidare ogni politico nelle proprie scelte e azioni quotidiane. Sappiamo benissimo, purtroppo, che spesso da questo punto di vista la politica ha deluso i cittadini facendo perdere fiducia nelle Istituzioni. Ad esempio, lo scandalo Qatargate ha creato un grave danno all’immagine del Parlamento europeo. Spetta a ogni partito alzare l’asticella e allontanare chi sbaglia. Il Presidente Giuseppe Conte su questo è sempre stato molto chiaro e il MoVimento 5 Stelle è nato anche nel solco dell’iniziativa “Parlamento pulito”, che aveva l’obiettivo di vietare l’ingresso in politica dei condannati.

4) Giovani e Politica: l’agenda politica italiana tiene davvero in considerazione i giovani?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha tra i suoi obiettivi orizzontali proprio i giovani. I giovani sono stati tra le categorie più colpite dalle ricadute economiche dell’epidemia, in particolare a livello occupazionale. Per questo motivo il piano che si basa sui fondi dello Strumento europeo di recupero e resilienza ha identificato la necessità di recuperare il potenziale delle nuove generazioni. Dobbiamo costruire un nuovo approccio che consenta di favorire il loro sviluppo e il loro protagonismo all’interno della nostra società in evoluzione.

Gli obiettivi del PNRR sui giovani sono perseguiti attraverso gli interventi sulla digitalizzazione, su tutto il ciclo dell’istruzione e della ricerca, e dovranno permettere di ridurre le distanze tra istruzione e lavoro, anche grazie alla riforma e allo sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria. Sono previsti investimenti per facilitare l’accesso all’istruzione universitaria, e le opportunità per i giovani ricercatori.

Lo scopo è di assicurare un’integrazione efficace tra le politiche attive del mercato del lavoro e le politiche sociali, con investimenti nelle politiche di istruzione e formazione (apprendistato duale). Sono inoltre previste misure specifiche relative alle infrastrutture sociali e alle case popolari, e il rafforzamento dei servizi nelle aree interne.

5) Quanto è importante la formazione e la conoscenza per un giovane politicante?

Indubbiamente una preparazione politica adeguata facilita la comprensione di certe dinamiche istituzionali, ma finché non si entra nell’agone politico la teoria offre solo una vaga conoscenza di ciò che è la vita quotidiana delle decisioni e dei meccanismi che regolano la politica a tutti i suoi livelli. Per questo credo che sia necessario un coinvolgimento attivo dei giovani già a partire dalle realtà locali: la formazione è fondamentale ma occorre studiare lungo tutto il corso dell’attività politica. Ad esempio, il lavoro nelle commissioni che seguo in Parlamento europeo è fatto di continuo studio e approfondimento delle tematiche affrontate, e spesso mi sono trovato di fronte a scelte che definirei pionieristiche poiché si tratta di modellare la legislazione futura su materie innovative -penso ad esempio all’intelligenza artificiale nel settore dei trasporti.

Lo studio è importante, ma non è un punto di arrivo, è una costante della vita di chi fa politica attivamente.

6) Turismo e Giovani: quali sono le opportunità di lavoro e di crescita per i giovani italiani nel settore del turismo? Il settore viene spesso criticato per sotto pagare i giovani lavoratori, cosa ne pensa a riguardo?

Il settore del turismo è uno dei beneficiari del PNRR e i giovani giocano un ruolo chiave non solo per il rilancio del settore, ma soprattutto per le sfide che il settore è chiamato ad affrontare nel futuro, ovvero la transizione verde e digitale. Ci sono grandi opportunità, soprattutto nelle aree rurali che possono approfittare di aiuti e incentivi per la creazione di una nuova idea di turismo che sarà sempre più appetibile negli anni a venire. Il problema degli stipendi non adeguati è strettamente legato alla mancanza di legalità e di rispetto delle norme in materia di diritto di lavoro: questa è una battaglia che dobbiamo vincere per consentire ai giovani l’indipendenza e la garanzia per costruire il loro futuro. Non possiamo più permettere abusi e stipendi che non garantiscono una vita dignitosa: per questo la nostra lotta per il salario minimo è una lotta che ci vedrà vincenti in tutti i settori.

Luigi Bisogno