La Voce e la Vita della Chiesa: ”Annunciazione del Signore“

La Voce e la Vita della Chiesa: ”Annunciazione del Signore“

Diac. Francesco Giglio

Signore, manda il tuo Spirito in noi perché la tua Parola penetri in noi e possiamo accoglierla con verità, con semplicità; perché essa trasformi la nostra vita”.

Questa festa cristiana cade il 25 marzo di ogni anno, in ricordo dell’annuncio fatto dall’arcangelo Gabriele alla Vergine Maria che ella sarebbe diventata la madre di Gesù Cristo, il figlio di Dio. La festa si celebra nove mesi prima del Natale, giorno in si commemora la nascita di Gesù. L’Annunciazione è una festa molto importante per i cristiani, poiché sottolinea la centralità di Maria nel piano divino di salvezza. Il 25 marzo era anche il giorno in cui si celebrava la festa pagana della primavera, e la Chiesa cristiana decise di sovrapporre questa festa con l’Annunciazione per mostrare il trionfo del Cristianesimo sulla cultura pagana. L’arcangelo Gabriele, secondo la tradizione cristiana, apparve alla Vergine Maria annunciandole che Dio l’aveva scelta per diventare la madre del Salvatore. Dio ha privilegiato Maria con una molteplicità di doni, ed ella ha risposto affermativamente al desiderio di Dio a favore di tutti noi. Maria si lascia riempire da Dio e dal suo “” nasce la nostra salvezza.

Questa festa, oltre ad essere importante per i cristiani, ricopre un ruolo rilevante anche per l’arte e la cultura in generale. Infatti, molti artisti di varie epoche hanno rappresentato l’Annunciazione in dipinti, sculture e altre forme d’arte, diventando uno dei temi più frequenti della storia dell’arte. Tra quelle che rappresentano l’Annunciazione, ci sono quelle di artisti come Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli, Jan van Eyck e Caravaggio. Ognuno di questi artisti ha interpretato l’Annunciazione in modo differente, dando vita a opere d’arte uniche e indimenticabili.

Papa Francesco ci invita a riflettere sul “Sidi Maria che apre la porta al “Sì” di Gesù. Questo “Sì”, ha permesso a Gesù di venire al mondo, è lo stesso “si” che ogni giorno Dio ci chiede, nel momento in cui ci mette davanti agli occhi tante situazioni di sofferenza: noi facciamo come Maria, dicendo sì o piuttosto ci nascondiamo con la testa bassa? Il “Sì” di Maria permette “che Dio non solo guardi come va l’uomo, non solo cammini con il suo popolo, ma che si faccia uno di noi e prenda la nostra carne.  Il ‘’ di Maria apre la porta al ‘’ di Gesù: ‘Io vengo per fare la Tua volontà’”. Pensiamo dunque al fatto che “tutti noi, durante ogni giorno, dobbiamo dire ‘sì’ o ‘no’ e pensare se sempre diciamo ‘sì’ o tante volte ci nascondiamo, con la testa bassa, come Adamo e Eva – ha commentato papa Bergoglio – , per … non dire ‘no’, ma farsi un po’ quello che non capisce… quello che non capisce quello che Dio chiede. Oggi è la festa del ‘sì’“, ha esclamato Francesco “Nel ‘sì’ di Maria c’è il ‘’ di tutta la Storia della Salvezza, e incomincia lì l’ultimo ‘’ dell’uomo e di Dio”. Approfittiamo di questa giornata, che “è una giornata per ringraziare il Signore“, anche “per domandarci: ‘Io sono uomo o donna del ‘sì’ o sono uomo o donna del ‘no’”, ha aggiunto il Santo Padre invitando a riflettere come molte volte al posto di dire “no” si guarda “un po’ dall’altra parte per non rispondere?” Il che, pur non essendo un “no” equivale a un “no”, poiché sono i fatti che contano agli occhi di Dio. “Che il Signore ci dia la grazia”, ha dunque concluso Papa Francesco, “di entrare in questa strada di donne e uomini che hanno saputo dire il sì“.

Con affetto filiale rivolgiamoci alla Mamma di Gesù : “Maria io ti chiamo piena di grazia perché essa ti riempie; e se potessi molta più grazia ti darei. Il Signore è con te anche più di quanto tu sia con Dio. La tua carne non è più carne tua, il tuo sangue è per due. Tu sei benedetta fra tutte le donne. Per questo sei madre di tutti e sei amata e pregata. Maria, madre nostra e di Dio, prega per noi peccatori”.