Vietri sul Mare: “Un libro d’aMare”, kermesse letteraria vietrese con madrina Vittoriana Abate
Antonello Posillipo
Grande successo di pubblico a Vietri sul Mare per la prima edizione della Kermesse letteraria “Un libro d’aMare, allestita per l’occasione lungo gli stand di importanti case editrici ubicate presso la Villa Comunale dell’omonima cittadina costiera. L’importante “Fiera del Libro”, che si inserisce nella rassegna “Vietri Cultura”, sotto la direzione artistica del M.° Luigi Avallone, è stata organizzata dal giornalista Antonio di Giovanni in partnership con il Comune vietrese, l’Associazione Giornalisti Cava De’ Tirreni Costa d’Amalfi “Lucio Barone”, la Proloco di Vietri sul Mare, ed è inserita nel programma Culturale “Divina Cultura”. Alla manifestazione importanti case editrici tra le quali Edizioni Il Papavero, Marlin Editore, Il Quaderno Edizioni, PrintArt Edizioni, Grafica Metelliana, Officine Zephiro, MR Editori, Graus Edizioni espongono ai visitatori la propria visione del lavoro editoriale, gli esordi, le nuove avanguardie stilistiche. Il fine comune di molte è quello di offrire una cultura accessibile a tutti, toccando tematiche scientifiche con finalità sociali, sviluppare la creatività, la conoscenza del territorio, analizzare i divari sociali. Attraversando gli stand, ho apprezzato, infine, la riflessione di Pietro Graus sull’avvicinamento dei giovani alla lettura nella fase più delicata della pandemia; ragazzi dai 16 ai 30 anni hanno reinventato il proprio modo di dare sfogo alle emozioni sulla carta stampata dedicandosi al genere Fantasy e facendo percepire un maggior fatturato del 15% da parte delle case editrici che sono riuscite ad riascoltarne le istanze.
Tra le tante presenze importanti interessate alla manifestazione spicca la presenza dell’attore Tony Palma di cui si nota subito l’interesse per l’approfondimento in chiave culturale dei temi sociali più sensibili; ne noto l’aver approfondito e rappresentato temi sociali quali la violenza sulle donne, il contrasto all’omofobia e lo sfruttamento nelle terre agricole da parte del caporalato e mi confida di aver lavorato con grandi registi in film come “Credo in un solo Padre”, “Mi piace lavorare” dove tali tematiche vengono affrontate come in alcuni libri posti sugli stand quasi a creare quel parallelismo tra narrazione e cinematografia che può realizzare nel pubblico una maggiore consapevolezza del disagio della nostra civiltà.