Lo scienziato al quale dobbiamo tantissimi odierni Agi, in grado persino di destreggiarsi agevolmente tra fulmini

Giuffrida Farina

“Al suo mito contribuì anche la fama di “signore dei fulmini” che egli si guadagnò grazie alle teatrali esibizioni in cui sbalordiva il pubblico con la straordinaria padronanza nel gestire scariche elettriche e campi magnetici!” (Niccolò De Rosa). Il “signore dei fulmini” è Nikola Tesla (1856-1943), precocissima Genialità e carattere particolare lo condussero sin da piccolo  ad un percorso di diversità rispetto al cammino normale ed al comportamento “canonico” esibiti da suoi coetanei.

Il fanciullo Tesla era dotato di memoria eidetica -ovvero fulminea acquisizione d’un gran numero d’immagini e suoni esplicitandoli dopo qualche istante- ed era in grado di chiarire concetti e progetti assolutamente non inquadrabili dai suoi coetanei. Altra singolarità: il Talentuoso da bambino osservava con particolare interesse violente perturbazioni atmosferiche, elettrometeore, saette, scariche atmosferiche; la forte attrazione manifestata, sfociava in tanti disegnini, in aggiunta probabilmente inventava tenerezze con occhi di bambino ma con lo sguardo sognante Egli proiettante nel futuro a valicare ostacoli, ad incamminarsi “oltre”, per dirla con Montale: ”più in là”… Dunque, macchina particolare definita “Bobina di Tesla” fu una delle oltre 700 creazioni dello scienziato che da (bizzarro e creativo) giovincello quando apprendeva un neo concetto veniva sollecitato da chissà quali energie a conoscere qualunque argomento ruotante intorno al concetto, una sorta di ossessione maniacale culturale lo pervadeva, che sfociava in attuazione pratica dell’idea.

In termini elementari, questa Bobina era un generatore di fulmini, insomma Tesla riproduceva in laboratorio le manifestazioni energetiche (scariche elettriche, luminosità, bagliori…) osservabili in natura. Assai semplicemente, un circuito definito “oscillatore eccitatore” (la coppia di termini non induca a pensare qualcosa di scabroso! si tratta di “oscillazioni ed eccitazioni di natura esclusivamente elettrica”!) inviava energia, sotto forma di impulsi vibranti e rapidissimi (ad alta frequenza), ad un circuito (Primario); questa energia veniva poi trasmessa ad un altro circuito (Secondario) dal quale scaturiva la formazione di fulmini, in pratica venivano a generarsi scariche elettriche; con tal tipo di macchinario, Tesla era in grado di provocare l’accensione di tubi fluorescenti pur essendo essi privi di collegamento elettrico con un sistema generatore: il semplice avvicinamento del tubo alla bobina ne provocava la luminosità. Relativamente alle controversie giudiziarie delle quali furono protagonisti Tesla e Marconi, è stato accertato che la Bobina, insieme ad alcuni circuiti elettrici realizzati da Tesla, siano stati veicolanti della evoluzione di successivi apparecchi realizzati da Marconi; alcuni mesi dopo la morte di Tesla, la Corte Suprema Federale Americana sancì il riconoscimento della paternità della radio, il cui genitore era Tesla.

Il Quale creò un esteso nucleo di bobine aventi diversa configurazione circuitale, in virtù di esse condusse esperimenti concernenti: la trasmissione di energia elettrica senza impiego di fili conduttori, i raggi X (la cui tecnologia consente ai medici di visualizzare tessuti umani, eventuali ossa fratturate, indagine su polmoni e vasi sanguigni, valutare l’ingestione di oggetti), l’elettroterapia (studia effetti biologici indotti dal transito di impulsi elettrici ovvero dal passaggio di corrente sollecitante la pelle), la fluorescenza (fenomeno che fa brillare gli oggetti in ambienti oscuri, esempi sono costituiti dalle insegne al neon e da alcuni tipi di coralli e funghi). Altra sperimentazione: un apparecchio da Egli realizzato inviava impulsi elettrici nel sottosuolo, vibrazioni elettriche che pervenivano a lampade provocandone l’accensione. Ulteriore  singolarità ed importante scoperta Tesliana concerné la crosta terrestre: l’estroso scienziato verificò la conduzione di energia elettrica lungo lo sviluppo della crosta terrestre, dunque un fulmine che si abbatteva sul suolo generava onde di energia mobili da un estremo della Terra all’altra estremità.

Il nostro immenso ingegnere era abilissimo nel destreggiarsi tra: fulmini indotti -provocati dalle sue geniali costruzioni- innesco di devastanti scariche elettriche, e correnti elevatissime circolanti nei conduttori costituenti le sue bobine. Pensate, ne dava dimostrazione in pubbliche manifestazioni ovviamente catturanti lo sbigottito interesse e destanti una, definiamola “boccapertesca incredulità” negli spettatori: teniamo conto che la Corrente di scarica può raggiungere valori intorno a 150.000 Ampere (nelle abitazioni la Corrente circolante nei fili è 13 Ampere), Tensione di 200 milioni di Volt (nelle abitazioni la tensione è pari a 220 Volt), Potenze dell’ordine di miliardi di Watt (nelle abitazioni la Potenza è 3.000 Watt),Calore trasferito  valutabile intorno a migliaia di miliardi di Joule con Temperatura di 15.000 gradi centigradi, Lunghezza media del tragitto della scarica principale raggiungente 10 chilometri. Queste enormi cifre di Corrente, Tensione, Potenza, Calore e Temperatura, evolvono in un arco di tempo pari a 30 millesimi di secondo.

Il poeta Montale si sarebbe compiaciuto scoprendo che l’inventiva dell’Uomo di Scienza e Sperimentatore serbo-croato (nacque nell’odierno territorio appartenente alla Croazia, la famiglia era serba) coinvolgeva persino le anguille, le -in tal modo definite- anguille elettriche, in grado di generare scariche elettriche caratterizzate da elevata tensione raggiungente un valore intorno a 1.000 volt, dunque l’anguilla elettrica costituisce il più potente generatore bioelettrico esistente. Ma Tesla si interessò anche di particolari fulmini, definiti “fulmini globulari”; per rendere l’idea, sono “palloni luminosi” (sfere di luce) sulle cui misteriose genesi e natura sono state avanzate alcune teorie; il diametro del fulmine globulare varia da pochi centimetri sino a raggiungere valori intorno al metro, ma l’aspetto strano consiste nel suo manifestarsi anche in condizioni atmosferiche non perturbate, con la formazione di  “plasma luminoso” che contraddistingue tal tipo di fulmine, plasma (gas ionizzato) che è il ”quarto stato della materia” e fondamentale “ingrediente” di folgori, baleni, lampi, fulmini.

La sfortunata Genialità croata venne sovente privata  della  priorità d’ideazioni scientifiche; immise il suo Talento anche nel settore televisivo (originariamente fonovisivo), con dispositivi e circuiti ,in abbondante misura oggi impiegati nel mezzo televisivo: in suo onore esistono una unità di misura e modelli televisivi. Concludiamo con alcune immagini (titolo: ”Immagini Fonovisive: di Tesla, Bobina e Stranezze, su fonovisore SAFAR”); titolari dei diritti di proprietà intellettuale: foto di Tesla e Bobina sono tratte da wikipedia. Mio il copyright delle 2 creazioni e di “Effetti luminosi e Micro fulmini” generati da un apparecchio da me realizzato; che presentai, insieme ad altre elaborazioni, un ventennio fa, nel corso di manifestazioni televisive della emittente Telecolore Salerno, condotte dai valenti presentatori cilentani Guido Carione e Giacomo Giuliano; mie creazioni sono state esposte da altrettanto valorosi giornalisti della Redazione, Giancarlo Frasca, Roberto Guerriero, Peppe Leone.

Il prossimo articolo verterà su: sistemi di protezione, attuali e futuri tra i quali il laser, contro le scariche atmosferiche; integrando con una sequenza di consigli sul come difendersi nel caso insorgesse lo scatenarsi del devastante evento e ci trovassimo in un generico ambiente; ogni anno sul pianeta Terra si scaricano all’incirca 16 milioni di temporali, l’Italia è colpita da un milione di fulmini, manifestazioni naturali più visualmente evidenti dell’estesissima sequenza di fenomeni elettrici.