“Mi ricorderò di voi”, bello il pensiero di Paolo Rumiz

Giuseppe Lembo

Il titolo e’ “Mi ricorderò di Voi quando tutto sarà finito”. Elenca i tanti perché di un triste ricordo che si unisce altrettanto tristemente, ai tanti mali d’Italia di lunga durata e che sono radicati in un passato parte di Noi, purtroppo, lontano anni luce dal pensiero umanamente saggio di chi nell’indifferenza, ha governato e continua a governare sgovernando, questo nostro Paese, tristemente ammalato di UMANITÀ DISUMANA e sempre ed più sedotto ed abbandonato. Di un Paese indifferente ai Diritti dell’Uomo, primo tra tutti, al Diritto alla VITA ed alla SALUTE, in quanto unicamente attenti al proprio essere fatto di potere e privilegi.

Fatto di disumani profitti. Che tristezza! Disumana UMANITÀ D’ITALIA, FERMATI!

Il nostro bel Paese, sempre più SENZ’ANIMA, è stato tristemente saccheggiato.

E’ stato violentemente abbandonato a se stesso, facendo morire le sue Industrie, dismesse e delocalizzate.

Il tutto, dice PAOLO REMIZ, con un fare da ultrà-liberista che, sgovernando l’ITALIA, ha cancellato la CULTURA italiana e con questa, il senso umano del Dovere, sempre più indifferente ai più.

Oggi siamo all’emergenza pandemica che gli italiani vivono più da UNTORI ghettizzati nel LAZZARETTO ITALIA che, unitamente forti della loro maltrattata coscienza civile.

Ancora e molto opportunamente, RUMIZ, si sente tristemente allarmato ed infastidito per le gravi responsabilità riguardanti l’ecatombe di BERGAMO, epicentro dell’infezione.

RUMZIZ chiude il suo saggio “MI RICORDERÒ DI VOI”, ricordandovi il suo nipotino lontano di quattro anni, che vive nelle Langhe piemontesi, a contatto con la natura, a cui affamato di Storia, racconta a distanza come Annibale arretrando, riuscì a vincere i Romani.

Sono pezzi di un Mondo antico, sempre più sconosciuto che, niente ha insegnato al Mondo Moderno dei nostri giorni, dove sempre più spesso, a governarci sono “Forze misteriose, complesse e sconosciute”. Di questi tempi, le analisi e le disquisizioni del narrare per narrarsi, sono tante! Sono, veramente tante! Ma il pathos narrante è diffuso ed occupa, sempre più spesso, il meglio di se’ stesso nel mondo mediatico e della carta stampata, dove ciascuno a vario titolo, cerca di narrare per narrarsi, assumendo il ruolo di “Protagonista narrante”.

RUMIZ, in questi scenari italiani sempre più tristi, ha richiamato la mia attenzione, sicuramente unita a quella dei tanti, per la sua saggia forza narrante e per la sua capacità infinita di fare arrivare il suo messaggio alla gente. Tanto, senza fare violenza alle coscienze umane che, comunque, devono sapersi ricordare un giorno, di parole sincere e per molti versi magiche, con cui RUMIZ, a voce bassa scrive, ”MI RICORDERO’ DI VOI”. E’ un dovere per tutti ricordare e ricordarsi! Tanto, al fine di non fare gli errori di sempre ,tornando ad essere, come prima, sudditi silenziosi, in condizioni tristi che, disumanamente governate con estraneità dagli UOMINI DEL POTERE UNICO ed ASSORBENTE, si dimostrano indifferenti all’UOMO ed al suo Futuro, sempre più egoisticamente negato in ITALIA e nel MONDO.