Valle dell’Irno: Natale tra festa e tradizione

 Anna Maria Noia

In occasione delle festività natalizie, pullulano a Mercato S. Severino miriadi di iniziative di festa e letizia. A livello istituzionale, od amministrativo, e non. Tra i vari appuntamenti, come le isole shopping al corso Diaz e i relativi percorsi per incrementare il commercio – oppure come ulteriori kermesse “tradizionali” (l’allestimento dei presepi, statici nelle chiese di S. Antonio, S. Giovanni e Costa; viventi nelle frazioni di Pandola – con oltre duecento figuranti – e Spiano) spicca per curiosità e simpatia “L’abete dei miei desideri”. Venerdì 20 dicembre, a partire dalle 10 del mattino, il plesso della frazione Pandola (primo circolo didattico – sotto la direzione della preside Laura Teodosio) presenta con orgoglio la piantumazione dell’alberello “dei desideri”. Un abete vero, reale; acquistato in collaborazione tra insegnanti e genitori dei bambini che frequentano il plesso, l’unico (plesso, appunto) ad aver realizzato tale peculiare e particolare idea. Anche se entrambi i circoli didattici di S. Severino, sia per le scuole dell’infanzia che riguardo le primarie (ex elementari), sono molto attivi e pieni di idee e di entusiastici eventi (recital, convegni, sperimentazioni didattiche varie, partecipazioni a progetti curriculari od extra…). Sempre, nel corso degli anni scolastici. Ed anche per queste feste “targate” 2019/2020 – allo scopo di rasserenare ulteriormente il clima natalizio, già di per sé mutuante, irradiante pace e bontà. L’alberello sarà piantato, dunque, nel giardino attorno alla scuola. Cosa più importante, l’abete sarà decorato con i dolci pensierini dei piccoli – raggianti di umiltà e semplicità. I desideri più pregnanti delle innocenti creature verranno scritti su carta, poi plastificati per non esporli all’usura del tempo e alle bizzarrie metereologiche (piogge, eventuali nevicate, altre intemperie). A coronare – materialmente e idealmente – speranze e accoratezze delle famiglie sanseverinesi che si accingono a celebrare la natività. Col suo messaggio più interiore. Per i miseri, gli umili, i piccoli (anche d’animo). Proprio la poesia del mondo dei bimbi può far molto per indurre gli adulti a riflettere. E così, ecco anche questa iniziativa, lirica e intensa. Un albero che rievoca antiche tradizioni – nella fattispecie celtiche, per quanto concerne l’albero di Natale. Il presepe è, invece, più propriamente cristiano – nato dalla fantasia di S. Francesco, che lo rese vivente a Greccio. Del presepe si è occupato S. Gaetano da Thiene, fondatore dell’ordine dei Teatini. Che portò il retaggio etnografico del presepe partenopeo lungo il mondo; quel manufatto, appunto napoletano, che vede nel pastore dormiente – Benino o Beniamino – o il simbolo della speranza, della forza del sogno oppure il segno della sfiducia e della laicità. La piantumazione – simbolica e reale – dell’abete a Pandola, tornando a noi, avverrà tra un tripudio di musiche e nenie natalizie – proprie di questo periodo dell’anno. Cori festivi e festosi, eseguiti con perizia e dolcezza dagli scolaretti – guidati magistralmente dai preparati docenti. L’iniziativa ha visto e vedrà coinvolti sia i frequentanti l’asilo che coloro che invece frequentano le primarie. Dunque alunni dai 3-4 anni di età fino ai 10. Con le proprie famiglie, insieme ai prof. Ma l’abete ha anche un nome: si chiama Francesco – come il nostro amato pontefice e come, in particolare, il poverello e serafico S. Francesco d’Assisi. Che, proprio in tema ecologico (attuale), amava talmente tanto la natura (l’ambiente) da scrivere “Il cantico delle creature”. Tante altre manifestazioni, in tale temperie, saranno a cura delle altre scuole sparse e disseminate sul territorio. Come negli anni precedenti. Tra altre occasioni di impegno verso i bambini e/o i meno abbienti, per rendere magico questo Natale e le festività, ecco – dopo l’arrivo di Babbo Natale in moto, il 15 dicembre (kermesse voluta da Grazia Aliberti e dal sodalizio “Ubuntu”) in piazza Battisti – la casetta di Babbo Natale a Spiano (frazione molto lussureggiante e caratteristica), per il giorno di Natale. Un evento voluto, anche quest’anno, dal sodalizio “I cavalieri delle poiane” e da persone come Vito Mariano. Arriverà Santa Claus (alias Babbo Natale) con regali per i piccini, dalle 12 alle 13 del 25 dicembre. In precedenza, i piccoli avranno consegnato le loro letterine, con la lista dei doni, imbucandole proprio verso la casetta posta dinanzi alla chiesa della frazioncina. Un lavoro di gruppo, grazie all’affiatamento di un team “collaudato”, ha caratterizzato la costruzione della casetta. I ringraziamenti, sul web, vanno a diversi volontari – come Pasquale e Pietro Acconcia (per il montaggio, l’allestimento); Alfonso Terrone – per quanto riguarda l’albero di Natale; l’elettricista Antonio D’Agostino, inerendo le luci. A Spiano, infine, si terrà il presepe vivente – ogni volta più bello. Per questa edizione 2019-2020, gli orari di visita e di apertura al pubblico saranno il 26, 28 e 29 dicembre più il primo e 5 gennaio 2020 dalle 18 alle 21. Anche il 6 gennaio sarà possibile ammirare gli scorci di Spiano, con la presenza – anche – del nuovo vescovo metropolita Andrea Bellandi. Che alle 18 terrà un solenne pontificale, seguito infine dall’arrivo dei re magi a cavallo e contestualmente dalla processione verso la grotta. L’organizzazione è a cura della parrocchia di Santa Croce. Anche nella frazione Pandola rivivrà l’antico retaggio antropologico del presepe vivente. La rappresentazione, già sperimentata nei tempi passati, è molto animata – in tale località. Più di duecento i figuranti, tra scenari da fiaba e tante sorprese e novità. All’allestimento prendono parte i Pandolesi – guidati da varie associazioni, tra cui “Il castello”. La rievocazione della natività di Pandola è un tema molto caro anche all’assessore alla Cultura Enza Cavaliere. Ecco le date (e gli orari) in cui sarà possibile visitare la rappresentazione: i giorni 26-28-29 dicembre e 4-5-6 gennaio del nuovo anno – dalle 18 alle 21. La drammatizzazione coinvolgerà i residenti con la presenza di botteghe artigianali dell’epoca di Gesù; con varie attività riprodotte: le officine, i negozi di fabbri e falegnami, quelli dei fornai e delle tessitrici – insomma, tutto come al tempo della nascita di Cristo. In un ambiente magico, suggestivo. Anche i presepi “fissi” di S. Antonio, S. Giovanni, Costa, S. Vincenzo sono molto belli e poetici. Anche qui, tanto lavoro e tanto entusiasmo – soprattutto spirito di gruppo e aggregazione, e questo lo sanno benissimo i membri dell’apposito gruppo di presepisti; attivo nel capoluogo, chiesa-convento dedicato al santo di Padova. Stare insieme a costruire, a realizzare – materialmente e non – la natività è, per i presepisti di S. Antonio, una modalità di stare assieme in fraternità e letizia. Togliendo i giovani dalla strada, dando loro uno scopo. Il Natale è fatto e si tinge di solidarietà per le associazioni sanseverinesi “Gatto” (Curteri), “Arcangeli” (S. Angelo) e “Lo avete fatto a me” (capoluogo). Con iniziative e kermesse basate sulla beneficenza e sull’affetto fraterno, reciproco. Anche nelle zone limitrofe di S. Severino tantissime sono le occasioni per festeggiare la nascita di Gesù Bambino, e per godere di manifestazioni molto sentite e partecipate. Ad esempio le kermesse di Baronissi (soprattutto “Luci dell’Irno”) e di Fisciano. O a Bracigliano, coi vari allestimenti artistici nelle chiese del comprensorio e così via. Senza dimenticare il presepe vivente a S. Michele di Mezzo, un santuario ricco di storia e di fascino – di attrattiva architettonica, mistica, religiosa. Un momento propizio, in atto già dal 14 e 15 dicembre e verso il 21 e 22 dicembre – ore 16.00-20.00. L’ingresso è libero, gratuito. Con servizio navetta anch’esso gratis – da Fisciano, presso la villa comunale e vicino al celeberrimo Villaggio di Babbo Natale (da tempo in atto, in questo periodo). Il presepe di S. Michele prevede anche la degustazione di piatti tipici della tradizione locale. Sempre il presepe, ma stavolta sotto forma di concorso di arte – appunto – presepiale, è protagonista del contest “Il presepe. Momento d’arte, centro del focolare domestico”. A Fisciano, alla sua trentaduesima edizione. Un’iniziativa che si è sempre tenuta, da molto tempo, ma che adesso è ravvivata dalla pro loco del comune irnino. La manifestazione finale, che si terrà il 6 gennaio 2020 al municipio fiscianese, vedrà premiati i manufatti e gli allestimenti più significativi – a detta dell’apposita giuria di qualità – per ben quattro sezioni e/o categorie: famiglie, chiese ed associazioni, esercizi commerciali, scuole di ogni grado. Le modalità di partecipazione sono presenti sui portali web relativi a Fisciano. Infine, tralasciando altre kermesse di altri luoghi nella Valle Irno (pur importanti e peculiari), intendiamo solo ricordare l’inaugurazione dell’albero di Natale con bottiglie di plastica riciclate a Nocelleto – frazioncina o meglio piccola località di Fisciano. Tutto il quartiere di tale centro ha collaborato affinché questo Natale fosse gradevole e all’insegna dell’ecologia. Il comitato di quartiere ha agito in collaborazione col Comune, nella persona del sindaco Vincenzo Sessa; tutti hanno voluto utilizzare le bottiglie di plastica allo scopo di costruire il simulacro, per dimostrare un forte senso di appartenenza ed attaccamento alla comunità intera e alla zona. Sabato 21 dicembre, ore 18, avverrà l’accensione dell’abete – alla rotatoria di Nocelleto. Contestualmente si inaugurerà il defibrillatore. Sarà in loco il primo cittadino Sessa. Non mancheranno occasioni per bimbi, con Topolino e Minnie. L’albero