Mercato San Severino: Premio “don Lorenzo Milani” e convegno sui maestri

Anna Maria Noia

Inizio col botto e “Buona la prima”, per la (prima, appunto) edizione del premio “Don Lorenzo Milani” – associato al convegno “Disorganici. Maestri eroici del Novecento”. Una giornata dedicata ai maestri, ai professori, ai dirigenti scolastici e agli studenti – quella del 29 marzo ultimo scorso – presso l’aula consiliare del Comune di S. Severino. Organizzatore: il funzionario amministrativo, giornalista (“Il mattino” e “SalernoSera.it”) ed editore sanseverinese Antonio Corbisiero. Figlio (d’arte, possiamo affermare) del maestro elementare Franco. Sono intervenuti: il sindaco Antonio Somma; l’assessore alla Cultura Enza Cavaliere; il docente universitario Francesco D’Episcopo; il critico letterario e scrittore Filippo La Porta; l’on. Tino Iannuzzi; il giornalista Andrea Manzi; il dirigente scolastico Rosario Pesce; Corbisiero. In sala, riempita dagli allievi delle scuole di Siano (Istituto Comprensivo) e di Mercato S. Severino (“S. Tommaso d’Aquino”), erano presenti anche altri ospiti quali: Nino Melito Petrosino – pronipote del poliziotto italo-americano Joe Petrosino; Pina Basile – per la società “Dante Alighieri” di Salerno; Mario Ascolese, presidente dei “Medici Cattolici campani”; il docente Lucio Nastri; Luigi Gatto – a capo di un centro documentale per l’emigrazione. Naturalmente, in prima fila vi erano i “destinatari” delle targhe-riconoscimento: mons. Franco Fedullo – parroco di “S. Maria della Porta” e “S. Domenico” (Salerno); l’educatrice Armida Filippelli; il cronista Paolo Romano. Il premio, inoltre, è stato conferito a Filippo La Porta. Sia durante la cerimonia che nel resto del convegno, sono stati ricordati i cosiddetti maestri (di vita, non solo gli educatori scolastici) “disorganici” – da cui il tema della manifestazione. Dall’omonimo libro di La Porta, che parla – infatti – dei maestri “involontari”, proprio “disorganici”. Persone che hanno anteposto il bene pubblico – in tal caso, l’educazione dei giovanissimi – al gretto interesse privato. Insegnanti di vita. Soprattutto personalità che non cercavano affatto di emergere, di distinguersi (è stato affermato in molti interventi) – tutt’altro, intendevano (con)fondersi con la gente. Ma che vengono tuttora ricordati per le proprie azioni socio-educative e per l’esempio che danno ancora oggi. Non solo insegnanti d’altri tempi. Tra questi “epigoni” (dell’umiltà): il maestro Angelino Petraglia – da Piaggine, internato (tra le sue esperienze) in un campo di concentramento nazista. Lo ha “segnalato” Paolo Romano. E poi Franco Corbisiero – anche poeta; il direttore didattico Emilio Pesce (da S. Severino), commemorato da Rosario Pesce (ricorrono quest’anno i venticinque anni dalla dipartita); Francesco Saverio Festa (docente all’ateneo di Salerno, deceduto pochi giorni orsono) – rimembrato sempre da Pesce. E, ancora, Carmine Manzi (padre di Andrea) ma anche Vincenzo Buonocore, al campus di Fisciano. Non disdegnando il salernitano Alfonso Gatto. L’elenco potrebbe continuare, però questi sono i mentori la cui opera è stata analizzata e sviscerata il 29 marzo, nell’incontro. Che è stata l’occasione per discutere – anche – del progetto di Corbisiero sulla costituzione di un prossimo parco letterario sanseverinese (ma non solo), dedicato a due fulgide figure di santi: S. Tommaso d’Aquino e S. Alfonso Maria De’ Liguori. Due personaggi legati alla storia del comprensorio. “Due santi per un parco”, ovvero: “Un parco per due santi” – questo la probabile denominazione della progettualità. A tal proposito, hanno discusso ed esposto le prossime e future iniziative con il contributo o patrocinio dell’amministrazione comunale Somma e la Cavaliere: si parla, infatti, di apposite convenzioni da parte del Comune di S. Severino con Antonio Corbisiero. Una tra queste, il ripristino del centro studi “Pascal D’Angelo” – sulla letteratura “d’emigrazione”. La realtà era attiva, fino a pochi anni fa, presso il municipio di Mercato S. Severino. Sia il primo cittadino che Enza Cavaliere hanno illustrato alcune idee per incentivare il turismo – nella fattispecie religioso – a S. Severino, attraverso appositi percorsi alfonsiani (sulle orme di S. Alfonso, nella frazione Ciorani e oltre) ed escursioni rivolte ai luoghi di Tommaso d’Aquino. Già vi sono dei partner pronti a far realizzare questi progetti: tutto in collaborazione, in rete, con emittenti tv (quale “Telediocesi”) ed enti come la compagnia di volo “Ryanair”. Per la valorizzazione del territorio. Durante le relazioni e le lectio magistralis hanno espresso validi concetti sia D’Episcopo, dalla scuola degli intellettuali e letterati Salvatore Battaglia e Giancarlo Mazzacurati (prossimamente D’Episcopo dovrebbe ottenere la cittadinanza onoraria sanseverinese), che Manzi. Il primo ha attuato un ideale parallelismo tra Carmine Manzi e Franco Corbisiero – maestri “di periferia”, “ecologici”. Esponenti di una letteratura “non univoca”. Coloro che, a dirla con il citato Bovio, “seminano dubbi, non raccolgono certezze”. A concludere, un ispirato Filippo La Porta. Che ha lanciato un duplice messaggio – uno agli studenti presenti; l’altro agli adulti. Perché il docente, l’educatore – in questo caso “maestro” – insegna agli scolari i limiti tra le cose buone e quelle sbagliate o cattive. Ai “grandi” – invece – La Porta parla delle “scelte di potere” politiche (nel senso etimologico del termine); di “ossessioni”; di “filoni di democrazia”. Convinto che la stessa democrazia, insegnata dai maestri “veri”, sia “dal basso”; sia “autogoverno”. E termina con la similitudine della ginestra leopardiana. All’inizio e al termine del dibattito, si sono esibiti gli alunni delle scuole di Siano e di S. Severino, allietando l’uditorio con note musiche del panorama contemporaneo. In onore di don Lorenzo Milani, del quale si cerca di seguire l’esempio affinché tutti gli educatori a lui si ispirino.