S. Antonio Maria Claret protetto dagli angeli

don Marcello Stanzione

 Sant’Antonio Claret, fondatore dei Figli del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, missionario apostolico, arcivescovo di Santiago di Cuba,  confessore della regina di Spagna Isabella II e padre al Concilio Vaticano I, nasce a Sallent, una cittadina in provincia di Barcellona, in Spagna,  il 23 dicembre 1807 e muore esiliato nel monastero cistercense di Fontfroide, in Francia, il 24 ottobre 1870.

La straordinarietà degli angeli nella vita del Claret si misura soprattutto dalla familiarità del suo rapporto con gli angeli e dalla capacità di percepirli vivi come protettori e punto di riferimento d’ogni sua opera.

L’Angelo custode, in primis: Il Claret lo sente come compagno di strada e lo ha presente come necessario sostegno nelle tentazioni della vita. Racconta nell’Autobiografia di una tentazione drammatica sofferta da studente durante una malattia, quando egli era debilitato.  Racconta di essere ricorso per superarla anche all’aiuto dell’Angelo custode, a proposito quale scrive: “Sono tanto povero che ad accompagnarmi è il mio angelo custode. Sono cieco e non vedo nulla, ma l’angelo mi avverte e mi dice: ora ti trovi qui, ora stai davanti a Dio o alla Vergine, o agli angeli o ai santi. Parla loro e chiedigli tutto ciò di cui hai bisogno. Fallo con attenzione e devotamente” (Escritos Autobiograficos, Bac, Madrid 1981, p. 599).

Da giovane sacerdote, mentre viaggia dalla Spagna verso l’Italia per offrirsi a Propaganda Fide e darsi completamente alla missione, giunto a Marsiglia e prima di imbarcarsi, sperimenta la presenza di una persona che gli si avvicina e lo guida attraverso la città ponendosi a sua completa disposizione i cinque giorni che egli dovette quivi trattenersi. Il Claret considera il giovane un vero e proprio angelo a causa di tanta disponibilità e di tanta finezza sperimentate. Questi, infatti, non solo gli  garantì la necessaria compagnia, ma anche un appropriato alloggio e tutto ciò che gli occorse per un soggiorno sereno.

Che il Claret abbia visto nella presenza di questo giovane un angelo mandato dal cielo ci introduce nell’interpretazione religiosa di avvenimenti che possono avere un presupposto anche umano. In realtà, date le contingenze storiche piuttosto tormentate che la Spagna viveva, molto religiosi e religiose erano costretti a lasciare il Paese e muovere in direzione della Francia o dell’Italia. Agiva a Marsiglia un’organizzazione dovuta al sacerdote Enrique Margalhan Ferrant che si occupava di accompagnare nella città francese gli eventuali religiosi, le religiose o gli ecclesiastici che ignari della lingua e del luogo si sarebbero trovati piuttosto spaesati ed in balia del raggiro.  Questi giovani collaboratori del p. Margalhan Ferrant oltre che esperti della città erano anche esperti di lingua francese e degli uffici da praticare per i necessari visti o documenti e quindi potevano fare da straordinario supporto, come in realtà questo giovane fece col Claret. Il Claret stesso riferisce, raccontando l’avvenimento, che questo giovane e inatteso compagno di strada “aveva anche parlato per lui” (Escritos Autobiograficos, Bac, Madrid 1981, p. 156, anche per la citazione seguent

Egli tuttavia parla di angelo. E suppone che sia stato mandato dal suo “grande Signore”. Riferisce anche essersi trattato di una persona austera ed essenziale, senza grilli per la testa. Che dire? Si trattò di un angelo venuto direttamente dal cielo? Si trattò di un angelo cresciuto fra gli uomini nella fede? Nell’uno o nell’altro caso si trattò pur sempre di una risposta di Dio ad una situazione umana. Dio, sappiamo, agisce attraverso delle mediazioni con le quali supporta la vita dei suoi fedeli. E, comunque, un angelo di Dio, a nome di Dio, aveva certamente sostenuto l’intenzione e la realizzazione del P.  Enrique Margalhan Ferrant.

Quanto alla protezione degli angeli, il Claret l’avvertì talmente tanto nella sua vita specie apostolica, da scrivere: “Nelle missioni sperimentavo la protezione della Vergine e degli angeli. La Vergine santissima e i suoi angeli mi hanno guidato per sentieri sconosciuti, mi hanno liberato da ladroni e assassini e mi hanno condotto in porto sicuro senza che nemmeno io riuscissi a capire come. Spesso si sentiva dire che ero stato ucciso e le anime buone avevano applicato per me dei suffragi, li ripaghi il Signore” (Escritos Autobiograficos, Bac, Madrid 1981, p. 268). La protezione della Vergine e degli Angeli nella fatica delle missioni popolari fu per il Claret una indiscutibile costante.