Salerno: cenacolo Rosa contro violenza di genere, famiglia al centro dell’attenzione

Un altro Cenacolo Rosa ieri sera, presso l’Atelier “Elegance de Luxe” in Via Luigi Guercio, delle sorelle Angela, Donatella ed Anna Rita Di Lascio. Patrocinati dall’Amministrazione comunale di Salerno, condotti dal Direttore Responsabile del quotidiano dentroSalerno.it, Rita Occidente Lupo, gl’incontri mirano al confronto ed al dialogo sull’universo femminile, alternando periodicamente relatrici afferenti a vari campi del sociale. Partendo dalla Moda, che cattura gl’interessi specialmente del gentil sesso, limando gusti e tendenze.

Dai grandi armadi a specchio, il tulle degli abiti bianchi, insieme a finissimi intarsi in pietre e perline per il giorno del SI e per eventi speciali, preludio alla tematica sulla violenza di genere. “Che spesso le donne tengono celata- ha proluso l’on. Anna Petrone, consigliera provinciale di Parità– e che emerge troppo tardi in molti casi. Di qui il supporto a tante che non amano denudare le proprie storie familiari, affinchè possano affrontare la propria vita con coraggio, affrancandosi da rapporti frustranti e belligeranti.”

Di qui l’importanza di un continuo aiuto alle donne, attraverso l’educazione all’affettività, che parte dai banchi di scuola. Sia l’avvocato matrimonialista, Lucia Ragone, che la sociologa, impegnata nei centri antiviolenza, Marina Marinari, da relatrici hanno commentato l’attuale scenario contemporaneo, in cui sono mutati anche i ruoli sessuali. La violenza di genere, spesso punta dell’iceberg di un disagio che a lungo andare, raggiunge il clou con i femminicidi. “Tante donne tollerano il maschio violento- ha rivelato la Ragone. per non mandare in frantumi il vincolo nuziale soprattutto per i figli, giacchè ogni separazione si traduce sempre in un fallimento. Almeno questo il convincimento di tante che, per convenienza sociale, non giungono alla separazione quando il rapporto coniugale, burrascoso. Spesso per timore del giudizio pubblico, per abitudine e per altri svariati motivi, i figli sono costretti a vivere in situazioni non serene. In contesti anche deprivati socio-culturalmente, ancora maggiori resistenze a denunciare violenze che le donne subiscono. Ma molte stanno prendendo coscienza dell’importanza di riappropriarsi della libertà, ha stigmatizzato la Marinari, riferendo di numerosi casi emersi in aree periferiche o della Valle dell’Irno. Pertanto occorre incisivizzare la prevenzione alla violenza, educando al rispetto dell’altro ed alla consapevolezza che la differenza di genere, comporta anche una diversità comportamentale e psicologica. La donna resta l’abile conduttrice proprio di tali messaggi, ha aggiunto la poetessa Filomena Domini, che ha impreziosito la serata con alcune sue liriche a tema. Naturale il dibattito tra le numerose partecipanti, che ha toccato il mondo della scuola, chiamando in causa l’agenzia educativa, rappresentata da diversi docenti e dirigenti scolastici, che hanno estrinsecato il difficile compito al quale preposti per il quotidiano rapporto con famiglie ed adolescenti. Sia psicologhe che counselor hanno inoltre rimarcata la valenza di un supporto morale, oltre che strutturale, a quante affrontano la rottura di alcuni rapporti affettivi, non in linea con l’amore promesso nel giorno del SI.