Dove va l’Italia?

Giuseppe Lembo

Nell’Italia in cui viviamo, viviamo in un presente in cui si dismette tutto; tanto e sempre più spesso, senza una ragione, facendo e facendosi un male da morire; tanto, negandosi tristemente al Futuro che, così facendo, diventa Futuro negato.

Siamo un Popolo senz’Anima che vive il suo presente senz’anima e con un fare indifferente a tutto.

Le uniche certezze italiane, sono quelle di chi ci governa che, con fare sicuro e da faccia tosta, trasmette agli italiani indifferenti, le false bugiarde verità, del “tutto va bene”.

Tanto, pur essendo sempre più vicini all’Italia che a passi accelerati, va verso la sua triste rovina, dalla quale non si salva niente e nessuno.

Testimoni e protagonisti eccellenti di quest’Italia che proprio non va sono gli italiani del non – voto che, sottraendosi al dovere italiano della partecipazione attiva e democratica al diritto di voto, dandosi una sofferta ragione degli incancreniti mali italiani, si tengono addirittura lontani anche dal sacro “diritto al voto”.

Ma il male italiano non è solo sulla bocca e nelle penne o sulle tastiere infuocate di un malessere italiano dei soliti ignoti o poco noti.

È un male che fa parlare anche le “eccellenze italiane” allarmate di come vanno le cose italiane e che non vogliono, con il silenzio complice, rendersi parte responsabile del grave disastro Italia.

Sono tanti a parlare! Sono tanti ad affidare alle loro analisi, le tristi e gravi sofferenze italiane ed i gravi rischi che corre il nostro Paese, continuando a farsi male, negandosi, tristemente a percorsi di saggio impegno umano e di altrettanto saggia POLITICA per l’Italia e gli italiani e non più oltre, per chi la fa pensando al proprio Potere ed ai propri privilegi.

Recente è un editoriale di Angelo Panebianco sulla prima pagina del “Corriere della Sera” di domenica 19 novembre 2017.

Un’analisi saggia da leggere con attenzione! Un’analisi su cui riflettere da “protagonista” del Futuro italiano, camminare insieme per cambiare le sorti di questo nostro Paese, sempre più negato al Futuro.

In senso generale, scrive Panebianco, “la politica è stata spesso capace di dare il peggio di sé, generando macerie economiche e oppressione politica”.

Questa verità italiana e del Mondo nel saggio pensiero del giornalista prof. Angelo Panebianco.

Scrive Panebianco, “la storia umana, è rappresentata da governi che hanno oppresso le persone e le hanno condannate alla povertà a vita”. Il governo decente è l’eccezione”.

Ancora, scrive Panebianco “la formula magica che consente alla Politica di rovinare un Paese e che sia possibile campare bene a scrocco di qualche altro”.

Il cammino facile, per un altrettanto consenso facile dei governanti sui governati, affascinati dal mondo fantastico del benessere facilmente diffuso è quello di fare credere che a tutti, volendolo, è dato vivere nel Paese di Bengodi.

Il saggio pensiero di Panebianco in crescente, ci fa sapere che i governanti, anche di fronte a clamorosi fallimenti, non demordono e tanto meno pensano che sia giunto il tempo per mettersi da parte. Non pensano  minimamente di andarsene a casa, prima di essere cacciati “a furor di popolo”. Il loro fallimento è dovuto ad altri; ad altri, attraverso una congiura di nemici interni ed esterni. È questa e solo questa, ci fa capire, la causa dei tanti disastri economici e sociali da tempo annunciati.

Forti di questi sempre più spesso, falsi messaggi, l’irresponsabile governance stregando la gente, si garantisce, la non meritata sicurezza di un malgovernare di lunga data che può avere anche un corso di decenni e decenni.

Purtroppo, la politica dell’assistenzialismo diffuso, come arma potente del consumo, fa impunemente disastri, cancellando la buona politica ed annullando la dignità umana della gente, in una con le libertà umane delle libere scelte.

Panebianco, ci avverte che, il nostro è un Paese a grave rischio. Tanto, per le diversità umane e territoriali fortemente diversificate.

L’Italia dell’assistenzialismo, diversamente distribuito, dice Panebianco, ha “zone del Paese che campano di trasferimenti … usati per creare rendite, non per favorire sviluppo”.

E ci sono, nel nostro Paese, continua Panebianco, “sacche di parassitismo annidate nella Pubblica Amministrazione”.

Occorre, soprattutto e prima di tutto, una nuova saggia Politica italiana.

Purtroppo è triste parlare degli inguaribili mali d’Italia. Dei mali, il frutto della testa degli italiani che, saggiamente la nostra grande scienziata, protagonista di Futuro italiano, Rita Levi di Montalcini, così andava ripetutamente definendo “c’è chi l’abbassa, chi la nasconde, chi la perde. Io preferisco chi la usa”.

Purtroppo, sulle nostre teste vuote dei doveri c’è una maledizione italiana, lasciataci in eredità dal Aldo Moro che, tristemente vedeva il nostro Paese negato al Futuro, in quanto la gente italiana attenta ai diritti, ha costruito percorsi di vita con una diffusa mancanza di senso del Dovere; tanto, unitamente allo scarso senso della Legalità e del rispetto delle norme, una miscela esplosiva che fa di Noi un mondo umanamente triste e dal Futuro negato, con i tanti Protagonisti del Potere Unico che pensano solo a se stessi ed al loro Progetto di conquista del consenso, facendo morire l’Italia del DISSENSO ITALIANO di chi, pur non usando la testa, è stanco di abbassarla. Fermati Italia, prima che sia troppo tardi!