La grave crisi dell’Occidente

Giuseppe Lembo

La rovina delle cose umane e terrene è alla base del vivere sulla Terra, dove tutto, ha in sé fatalmente un percorso di un inizio e di una fine assolutamente inevitabile. Tanto, fa parte di Noi del mondo e non risparmia Niente e Nessuno.

Le cose terrene, non sono assolutamente eterne. Sono cose con il DNA che le destina ad una loro fine certa. Tanto, è parte di tutto l’umano terreno.

Dopo momenti di grandezza e di splendore, c’è inevitabilmente, la fine di tutto. C’è la rovina di tutto e per tutti. Niente e  nessuno si salva.

Il più umile degli uomini, in uno con le grandi civiltà è accomunato dallo stesso triste destino di un’inevitabile rovina che ne provoca la distruzione senz’appello, così realizzando, i traguardi del NULLA che, ben dimostrano quanto sia fragile l’insieme umano.

Quanto sia fragile la vita umana che, a tutta velocità, dopo momenti di austero splendore, va in rovina evidenziando che il NULLA è l’inevitabile espressione finale dell’umano del mondo, con tutto quanto di “eccellente” gli appartiene, determinandone la grandezza dell’uomo e/o dei percorsi di civiltà, inevitabilmente a destinazione rovina, assolutamente inevitabile, contro la quale, niente e nessuno può fare niente per annullarla o deviarne il corso, riducendone le conseguenze per chi è destinato a subire senz’appello.

Anche nel passato, come si legge nei libri di Storia, le grandi civiltà umane, nonostante la potenza, la loro saggezza poi cancellata ed il loro splendore, hanno esaurito il loro percorso terreno di grandi civiltà del mondo e sono, inesorabilmente, andate in rovina.

Questo tempo di inevitabile rovina, purtroppoè sempre più vicino a Te; sei, ormai ad un tempo inesorabilmente scaduto. Ad un tempo che, fermandosi, si consegna al NULLA di una rovina che fa il suo corso distruttivo, non risparmiando niente e nessuno.

Purtroppo, “così è se vi pare”. Non si tratta di falsi allarmismi a cui mettere il silenziatore con un “tutto va bene”. Sarebbe una soluzione senza senso e senza concreto giovamento, in quanto “quel che è, purtroppo inevitabilmente è”.

Diciamo che non tutto è perduto, se all’allarmismo giustificato, come documentato dalla storia che già ha registrato la triste e rovinosa fine di “civiltà dismesse”, si riescono saggiamente a trovare percorsi di nuova umanità; tanto, rispondendo ai valori dell’ ESSERE IN DIVENIRE, alternativi all’Avere-Apparire, in sé il NULLA ESISTENZIALE, i soli che possono mettere ordine al disordine del Mondo, salvandolo da una rovina sempre più vicina, il frutto di un mondo disumano che non sa volersi bene. Che non ama la pace e che pensa solo al dominio sugli altri, da cancellare con la violenza di azioni di guerra, come per ALEPPO (Siria) una tragedia del Mondo indifferente che avviene sotto i nostri occhi e non se ne sa trovare una possibile e necessaria fine, così come dovrebbe avvenire per saggezza umana condivisa. Tanto, senza il consenso silenzioso degli indifferenti dello stare a guardare la quotidianità di scenari tristi di distruzione e di morte incolpevole con tanti innocenti (bambini) a cui si nega l’umano diritto alla vita, un diritto universale per un bene altrettanto universale che non è dato a nessuno cancellare con la barbara e disumana violenza.

Quante cose umane andrebbero in altre direzioni (e magari direzioni umanamente giuste), se saggiamente si cancellasse l’”indifferenza” umana che allontana gli uni dagli altri, creando inquietudini, solitudini, disumani silenzi e tanta umanità deviata che non sa vivere insieme; che non sa volersi bene e pensa egoisticamente ad un catastrofico “tutto per sé”, creando le sole strade sbagliate del non-ESSERE, con percorsi di vita sbagliati, fatti di un avere-apparire che porta al NULLA.