Pontecagnano Faiano: Sinistra Italiana su aeroporto Costa d’Amalfi

Sinistra Italiana di Pontecagnano Faiano, pur non partecipando al Consiglio Comunale del 12 Aprile 2016, intende esprimere la propria posizione su futuro del nostro aeroporto. In questi anni la storia dell’Aeroporto è stata costellata di tentativi più o meno velleitari di avviare una normale operatività che si sono risolti in scontri politici sulla gestione dello stesso. Il risultato è stata la totale paralisi che ha reso lo stesso un costo improduttivo per tutta la collettività. Costo a cui il nostro Comune contribuirà fino ad ora, considerando il pregresso, per 500.000 € che fortunatamente saranno rateizzate. Col decreto “sblocca Italia”, di montiana memoria, sono state prevista risorse per 40 milioni di euro destinate allo sviluppo dell’aeroporto costa di Amalfi. La cosa in sé è positiva e molti si sono affrettati ad esultare incitando il Consorzio e le Amministrazioni locali coinvolte ad utilizzare tale somma in tempi rapidi. Già nel recente passato l’opera più sollecitata era ed è l’allungamento della pista come se questo fosse la panacea di tutti i mali di questo aeroporto. Effettivamente nel Piano Nazionale degli Aeroporti varato dall’ENAC si legge: ”Scalo di Salerno Pontecagnano, con il ruolo di complementarietà del traffico di Napoli, per particolari segmenti di traffico quali il charter, il low cost e il cargo, se saranno realizzati gli interventi di adeguamento e allungamento della pista e perseguite azioni di integrazione con lo scalo partenopeo. Fino a quando non sarà allungata la pista, per lo scalo di Salerno, in ragione dei limiti infrastrutturali e della difficoltà a sostenere i costi del servizio commerciale pubblico è indicata una vocazione relativa al segmento di traffico corrispondente all’aviazione generale (commerciale e privata) e ai servizi elicotteristici di collegamento con le isole.” Inoltre vengono stimati circa 36 milioni di euro per la realizzazione di opere strutturali tra cui la pista. Purtroppo l’idea più diffusa è di un intervento diretto del pubblico nel realizzare queste opere e, ancora peggio, nella gestione dell’aeroporto. Gestione che, come detto in premessa, fino ad ora non ha portato a nulla se non ad uno spreco enorme di risorse senza alcun beneficio. Lo scarso utilizzo dell’aeroporto ne determina la non economicità sancita dalle perdite in bilancio ampiamente documentata dalla stampa locale e non. Quale la ricetta per uscire da questa situazione? Quella, a nostro avviso, più plausibile è l’intervento dei privati, esperti nel settore del trasporto aereo, con lo strumento del Project-Financing, sia nella realizzazione degli
interventi strutturali all’interno dell’aeroporto sia nella sua gestione. Alla parte pubblica rimarrebbe sia il compito di indirizzo, determinato dal bando di projet financing, sia di controllo dell’attuazione da parte del gestore privato di quanto
previsto dal bando. Relativamente ai fondi pubblici da impiegare essi dovrebbero concentrarsi prevalentemente sulle infrastrutture a servizio e a contorno dell’aerostazione per garantirne il raggiungimento e la sua integrazione con le principali arterie di collegamento: l’autostrada e la ferrovia. Secondo un documento del CNEL sullo scalo aeroportuale di Pontecagnano, risalente al lontano 1995, si evidenziava proprio la necessità di una forma di finanziamento in Project-financing per la realizzazione delle grandi infrastrutture necessarie, in particolare quelle dei trasporti, ma veniva anche
suggerito la necessità di interventi nelle strutture di integrazione con la restante rete di trasporti. Il nostro aeroporto ha una peculiarità abbastanza unica in Italia e cioè di avere la ferrovia praticamente dentro il suo perimetro e quindi si ha la possibilità di collegarlo al resto della Regione con una spesa relativamente contenuta e questo vale anche per l’autostrada.
Quindi, a nostro avviso, i presupposti per il suo sviluppo ci sono tutti; sia per quanto riguarda l’aspetto passeggeri sia per quanto riguarda quello delle merci che, con la realizzazione di una piattaforma logistica, consentirebbe ai nostri prodotti agro alimentari freschi e di grande qualità di poter raggiungere i mercati di tutta Europa e oltre. Già adesso le più importanti aziende di trasporto merci hanno un hub nei pressi dell’aeroporto e pensare che lo stesso possa diventare un hub aereo del sud Italia per lo smistamento delle merci non è da trascurare anche, e soprattutto, in termini di occasioni
di lavoro duraturo. Relativamente al discorso gestionale dell’aeroporto abbiamo un buon esempio in Regione Campania: l’aeroporto di Capodichino. Questo scalo aeroportuale, da quando è gestito da un partner privato, ha subito una trasformazione radicale che, chi viaggia frequentemente, l’ha potuta apprezzare anno dopo anno confrontando lo stesso com’era prima e com’è ora. Questa esperienza gestionale positiva, e sicuramente non unica, bisogna prenderla
seriamente in considerazione se vogliamo far “decollare” questo nostro aeroporto che potrà rappresentare un volano importante per l’economia asfittica del nostro territorio e dare un impulso ancora maggiore alle iniziative imprenditoriali locali, specialmente agricole e turistiche.
COMITATO PRO SINISTRA ITALIANA