Città del Vaticano: Pellegrinaggio Gruppi di Preghiera Padre Pio della Campania sulle orme di San Pio e Madre Teresa

Michele Gagliarde

Giornata densa di emozione e spiritualità quella trascorsa a Roma sabato scorso 10 Giugno dai Gruppi di Preghiera di Padre Pio della Campania, guidati dal loro coordinatore regionale fra Enzo Gaudio e da fra Carlo Maria Laborde, Segretario Generale dei Gruppi. Un pellegrinaggio che ha avuto come meta fondante la sede petrina per attestare  ancora una volta la fedeltà e l’affetto filiale dei Gruppi verso la Santa Madre Chiesa, ma anche per porsi alla sequela di Cristo ripercorrendo le orme dei due grandi santi che hanno segnato in modo indelebile la Storia del Novecento: San Pio da Pietrelcina e Santa Teresa di Calcutta. Giunti alle ore 10 a Roma allo scopo di ritrovarsi e  ritirare i pass mediante i quali accedere in piazza San Pietro, i Gruppi sono poi entrati in Basilica per assistere, presso l’Altare della Cattedra di San Pietro, alla Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S. Em. Mons. Angelo Comastri, arciprete della Basilica Papale, presidente della Fabbrica di San Pietro e Vicario generale di Sua Santità. La Santa Messa, animata dall’Orchestra del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento diretta dal M° Fabrizio Fancello e servita dal Gruppo Liturgico “San Pio da Pietrelcina”, è stata un crescendo di fervida orazione e gioiosa commozione. Durante l’omelia, Mons. Comastri ha salutato tutti i Gruppi presenti ricordando la forza del loro carisma, la Preghiera, ponendo come exemplum di questa affermazione la conversione di Alexis Carrel, medico ateo e di ideologia positivistica, che si era recato a Lourdes per studiare e confutare i fenomeni  miracolosi che avvenivano in quel luogo santo e che da quella esperienza uscì totalmente cambiato. Studiando gli effetti della preghiera sugli ammalati, il dottor Carrel dichiarò che i malati che pregano hanno una resistenza diversa rispetto a coloro che non pregano, lasciando però scritto che “disgraziatamente, non c’è nel mondo che un numero molto piccolo di persone  che sappiano veramente pregare”. Da ciò una forte esortazione da parte di mons. Comastri a riscoprire il valore della preghiera sull’esempio di due umili servi di buona volontà che soltanto con la forza della loro instancabile implorazione hanno cambiato le sorti dell’umanità: Padre Pio da Pietrelcina e Madre Teresa di Calcutta.  Partendo da  San Francesco d’Assisi, modello innegabile di santità per entrambi (l’uno frate cappuccino e l’altra francescana di ispirazione poiché ogni giorno recitava la “Preghiera Semplice” attribuita al Poverello) il quale fu definito dal suo biografo Tommaso da Celano “non tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso tutto trasformato preghiera vivente”, mons. Comastri ha intrecciato le vite di questi due giganti di santità del ‘900 legati in un binomio indissolubile dalla Corona del Rosario. «Quando nel 1979 Madre Teresa andò a ricevere il Nobel della Pace ad Oslo – ricorda il Vicario di Sua Santità- essendoLe stato consigliato da persone amiche di non presentarsi al premio, di tradizione luterana, con la Corona del Rosario, Lei andò a riceverlo con la Corona più grossa che aveva e disse: “Non l’ho fatto per provocazione, ma soltanto per far capire la mia identità. Io sono una povera suora che prega”. Altrettanto diceva di Sé stesso Padre Pio – prosegue il Cardinale – Il Quale sulla preghiera ha delle affermazioni commoventi che quasi coincidono con quelle di Madre Teresa. Lui scrisse in una lettera: “Pregate e continuate a pregare, così non vi arrugginite” e ancora “Se oggi non si crede più, lo si deve alla mancanza di preghiera, perché la preghiera ci mette in comunione con Dio”. Madre Teresa diceva sempre:“Se volete salvare le vostre famiglie, riportate la preghiera dentro le case: la famiglia che prega sicuramente non cade ed è anche più bella, perché quando si ha Dio nel cuore, la Sua Presenza si trasferisce anche sui volti. Pregando avrete i volti più belli perché irraggiano Dio”. Lo stesso Padre Pio riguardo al Rosario ha detto: “Amate la Madonna e fatela amare! Recitate sempre il Suo Rosario! Satana mira a distruggere questa preghiera, ma non ci riuscirà mai.  la preghiera di Colui che trionfa su tutto e su tutti ed è la Madonna che ce l’ha insegnata così come Gesù ci ha insegnato il Padre Nostro”». Sottolineando ancora una volta la straordinaria coincidenza di pensiero e di intenti di questi due grandi amanti del Signore totalmente immersi nella preghiera, che altro non è che dialogo a tu per tu con Dio, mons. Comastri ha concluso la sua omelia con un forte appello diretto all’assemblea: «Padre Pio e Madre Teresa sono in perfetta sintonia. Ora sta a noi  raccogliere questo invito a riscoprire l’importanza della Preghiera nella nostra vita,  nella vita dei Gruppi e nella vita delle stesse famiglie» Al termine della Celebrazione, fra Carlo Maria Laborde  ha porto a nome dei Gruppi un sentito ringraziamento a mons. Comastri per averli accolti in Vaticano e per aver ricordato loro l’importanza del proprio carisma. «Padre Pio, in questo giorno – ha ribadito il Segretario Generale dei Gruppi- ci conferma nella nostra vocazione di essere nella Chiesa e nel cuore della Chiesa, e credo che questo tempio così meraviglioso che è il cuore della Cristianità ci ricorda come i Gruppi devono camminare in sintonia e piena comunione con la Madre, mostrando una piena docilità ai pastori e facendo propria  la Sua missione di evangelizzare il mondo». Dopo la pausa pranzo i Gruppi di Preghiera della Campania si sono spostati nella Chiesa di San Salvatore in Lauro dove alle ore 16 hanno avuto un momento di preghiera coi fratelli del Lazio. Accolti da mons. Pietro Bongiovanni, coordinatore regionale dei Gruppi di Preghiera del Lazio, i fedeli hanno meditato i Misteri del Santo Rosario attraverso gli scritti di Padre Pio e Madre Teresa. Al termine, il cantautore Toni Santagata ha omaggiato tutti i devoti presenti con una performance live della sua famosissima “Padre Pio ho bisogno di te”, finale dell’opera musicale “Padre Pio Santo della Speranza”  eseguita in Vaticano presso l’Aula Paolo VI proprio in occasione della canonizzazione del Santo delle Stimmate.foto di Silvana Paoletti