Nuovo umanesimo per il futuro del pianeta

Giuseppe Lembo

Il mondo in cui viviamo è ad un bivio. Corre e sempre più in fretta dei gravi, anzi gravissimi rischi. Corre, prima di tutto, il rischio di implosione per un’ostinata volontà di una materializzazione che ha preso di sé in modo globale, tutto del mondo, creando quel dannato mito globale dell’avere e dell’apparire, ponendo così facendo, al centro l’uomo, come homo faber di violenti bisogni e di un disumano e massacrante benessere. Tanto creando, così facendo, un uomo disumanamente materializzato e, tra l’altro, sempre più egoisticamente attento al tutto per sé, cancellandone le caratteristiche di umanità, ormai perdute; ormai cancellate; ormai negate all’uomo che non le riconosce come valori importanti e tanto meno necessari per vivere su questa Terra; per vivere bene e saggiamente su questa Terra che, purtroppo, si ritrova ad essere, prima di tutto, fortemente ammalata di uomo; di quell’homo sapiens ormai cancellato dai tempi falsamente nuovi dell’avere e dell’apparire, con disumani percorsi di una folle materializzazione che, diffusa com’è, favorisce un crescente e disumano oscurantismo dell’uomo del Terzo millennio che, va perdendo la sua centralità terrena e, sempre più solo, non ha più quella saggia autorità e quel magico e comune codice etico che gli ha permesso di prendersi cura del pianeta, non tanto e solo, come saggio guardiano e custode della Terra, quanto e soprattutto centralmente, come intelligente faber del sapere umano. Di un sapere che da sempre, ha saputo costruire con la genialità dell’uomo protagonista che ne è stato il saggio artefice, nonché custode, rivoluzionandone positivamente il sistema di vita e creando in un unicuum temporale, scenari fortemente condivisi. Si è trattato nel tempo umano di una grande rivoluzione del sistema mondo che l’uomo, cammin facendo, ha saputo sempre governare saggiamente, dando forza e vigore ad una mutazione genetica condivisa e sempre caratterizzata da percorsi di un fare umano per l’uomo e non contro l’uomo, così come sta avvenendo oscurantisticamente, nel tempo nuovo del Terzo Millennio, un tempo globalmente inteso, con un’anima fortemente mondializzata e sempre più attenta alla sola materializzazione delle cose umane; tanto, con l’uomo che, poco saggiamente si è posto al centro delle vicende terrene, cancellando le sue caratteristiche di umanesimo antropico e scegliendo la strada sbagliata di un fare dalla condizione umana fluida e dominata dal solo falso benessere, con alla base tristi percorsi, con un fare assolutamente disumano, del tutto per sé. Tanto, riportando il mondo indietro ed azzerando, tra l’altro, oltre al pensiero ed ai saperi, anche e soprattutto, i tanti lampi di genio che possono esistere nel solo terreno fertile del saggio seme della conoscenza e del sapere condiviso con le radici profonde nel passato dell’umanità. Tanto, con grave danno per l’umanità e l’altrettanto grave pericolo per il futuro della Terra riportando indietro il mondo ed azzerando, tra l’altro, i tanti lampi di genio. Questa condizione umana, fortemente disumana, va assolutamente superata; tanto, rimettendo ordine al disordine ed evitando di correre il rischio di negarsi al futuro. Che fare? Occorre, per salvare il pianeta e chi lo abita un “Nuovo umanesimo”.  Un “Nuovo umanesimo”, dalle dimensioni il più diffusamente possibile umanamente globali, per tutta la Terra. È da qui che, dipende il futuro del mondo! È da qui che bisogna cominciare, per garantire il futuro ad un’umanità in crisi e sempre più dal futuro negato; ad un’umanità che corre il grave rischio di vedersi cancellata da un futuro negato per i tanti uomini della Terra, sempre più umanamente contro i propri simili e contro la stessa madre Terra, sempre più ammalata di uomo che, chiuso in sé stesso, mediocrizzando tutto di sé,  indifferente al futuro umano e della Terra, si ostina a farsi male, facendo male, tanto male, a se stesso ed agli altri della Terra che, proprio non sanno che fare per salvare sia se stessi che la Terra dove vivono e dove oggi c’è il grave ed arrogante dominio di un fare contro, degli uni per gli altri. Tanto, al fine di farsi male; tanto al fine di negarsi al futuro e di essere del tutto indifferenti a vivere insieme agli altri della Terra, dialogando e confrontando per il bene di tutti, le proprie idee, alla base di una condivisone umana assolutamente necessaria, ma che purtroppo, non c’è, in quanto, sempre più lontana dal volere saggio di chi saggio, purtroppo, oggi non è ed è sempre più indifferente a tutto delle cose del mondo.