Mercato San Severino: grande attesa commissario prefettizio

Anna Maria Noia

A Mercato S. Severino si attende la nomina del commissario prefettizio. Una figura che dovrà decidere in merito alla spinosa questione dell’approvazione del bilancio preventivo 2016 e  della verifica relativa a quello consuntivo del 2015. Per i primi di luglio, trapela da palazzo di Città in queste ore di incertezza e di confusione istituzionale, il prefetto disporrà di un suo “uomo” che reggerà le sorti della cittadina capofila nella Valle Irno, fino alla nomina di un altro commissario “effettivo” che potrebbe durare dai 7-8 mesi ai due anni. Tutto dipende dalla gravità degli eventuali “illeciti” sotto la lente degli organi preposti al controllo degli atti. S. Severino verrà commissariata definitivamente dopo i canonici 20 giorni previsti dalla Legge. Ciò in seguito allo scioglimento del consiglio comunale e dopo le dimissioni del primo cittadino Giovanni Romano. La notizia della “resa” (se così si può definire) della più che ventennale amministrazione Romano, sostenuta dapprima da due (fino al 2009) poi (nel 2014, sempre per le amministrative) da ben tre liste civiche – Patto per S. Severino, Uniti per S. Severino e Per S. Severino – non ha colto di sorpresa gli “addetti ai lavori” dell’opposizione ma di certo è caduta una tegola addosso ai cittadini. Gli eventi sono precipitati nel volgere di pochi giorni, ed ufficializzati nel corso dei consigli comunali del 24 e del 28 giugno ultimi scorsi, quando la maggioranza non si è presentata in aula per discutere appunto di bilancio e di altri punti all’ordine del giorno. Si tenga presente, però, che il sindaco Romano – nel lungo ed accorato comunicato inviato agli organi di stampa, sintetizzato poi in una secca nota letta dal segretario comunale Clara Curto al termine del consiglio-lampo – ha specificato di aver rimesso il mandato non per l’affaire dei presunti debiti fuori bilancio (come sostenuto dalla minoranza) bensì per l’abuso di ufficio contestatogli riguardo l’esproprio dei terreni della ditta “Euroflex”, avvenuto mediante una procedura d’urgenza. Comunque in molti affermano di poter tornare a votare a maggio 2017. Intanto impazza il toto sindaci, anche se è ancora presto per saperne di più. In lizza alcuni stretti consiglieri dell’entourage di Romano, oltre a movimenti politici come – probabilmente – i Cinque stelle e – sempre col beneficio del dubbio – gli “Amici della Terra”. Cautela, ma vi sono rumors che parlano di sei o sette candidati già pronti a lanciarsi nell’agone. Vedremo. Si vedrà, intanto queste sono ipotesi, supposizioni avanzate. Si tratta di “pie” opinioni. Il condizionale è d’obbligo: tali soggetti politici potrebbero, infatti, avere delle chance concrete di concorrere per l’appetibile incarico. La lunga lettera di Romano, però, non può riassumere tutta la sua atavica carriera politica ed amministrativa, dal 1995 in poi con brevi parentesi di “interregni”, nel senso di impossibilità di poter “superare” il terzo mandato consecutivo. Anche la sua esistenza, molto umile, racconta che prima del “benessere” quale sindaco della cittadina, l’ormai ex primo cittadino ha svolto lavori e mansioni modeste – come rappresentante oppure in fabbrica, tra i pomodori. Dunque non perde la propria e legittima dignità. Secondo molti (dipendenti, cittadini e non), dispiaciuti di come sono andate le cose, egli ha sbagliato ma ha anche operato del bene per S. Severino. Soprattutto, afferma qualcuno, è stato contornato da persone “sbagliate”. Comunque è tempo di cambiare, forse, e ancor prima del passaggio di consegne ufficiale, già nell’aria c’è odore di “comizi”. Il primo di tali incontri, voluto dall’opposizione, è stato previsto per il primo luglio (20.30) in piazza Dante. Non si tratta di una vera e propria campagna elettorale, ma solo di un momento (occasione) informativo per la cittadinanza – in merito allo scioglimento del civico consesso e dell’assise.