Angri: Confesercenti, Aldo Severino ricorda Matteo Stellato

Ci sono quelle persone che fanno parte della storia di un paese, fatti e vicende cui sono legato e che rappresentano per tanti di noi ricordi indelebili. Matteo Stellato era uno di questi uomini, uno di quei personaggi che scrivono per molti aspetti la storia di un paese e chi è cresciuto e ha vissuto più generazioni, si ricorderà di tanti episodi legati a questo personaggio particolarissimo di Angri. Matteo Stellato aveva una dote, quella di stare sempre in mezzo alla gente; i “concertini” come li organizzava lui, non li organizzava nessuno. Sempre sorridente e disponibile, ha calcato  per decenni i palchi come indiscusso re dell’organizzazione delle feste, fedele alle tradizioni canore, amava la classica ma non disdegnava il neomelodico, al punto che da quando ebbe inizio il fenomeno, lui prese sotto la sua ala protettiva  tanti artisti. A lui vari interpreti della canzone devono buona parte del loro successo, soprattutto agli inizi della loro carriera. Matteo detto “gangione”,  ha fatto da pigmalione, ed è grazie a lui che Angri, a cavallo degli anni 80, ha vissuto una delle feste più importanti la “Festa città di Angri” che tuttora viene presa come riferimento in termini di interesse e capacità di coinvolgimento del pubblico. Lui, uomo ed organizzatore tutto d’un pezzo, non le mandava a dire,  e con voce tonante e linguaggio coloratissimo, sciorinava discorsi piccati, dal palco imponente sempre montato praticamente sotto casa sua, al prolungamento del Corso Italia. Ed erano atti di accusa spesso rivolti a chi, pur di non pagare il biglietto, si godeva lo spettacolo da infiltrato, dal balcone di casa. Insomma, tra i personaggi che rappresentano per vari motivi la nostra Angri, Matteo Stellato, è di sicuro uno di quelli che ha segnato un’epoca. Un vero e proprio animale da palcoscenico; ed è andato via proprio durante  le  feste patronali, quelle  feste che lui ad organizzare, è stato un vero maestro di bravura. L’ultimo.