Dio di illusioni – The Secret History di Donna Tartt

Angelo Cennamo

Dio di illusioni – The Secret History nella versione americana  – è il romanzo di esordio di Donna Tartt, scritto venti anni prima del più celebre Il Cardellino, con il quale l’autrice americana vinse il premio Pulitzer nel 2014. E’ un libro ambizioso, dalla trama originale e affascinante sia per l’ambientazione spazio-temporale del racconto, a metà strada tra la modernità e l’antica Grecia, sia per la prosa erudita e ricercata che nella tradizione della Tartt risente molto l’influsso dell’arte e della cultura classica della vecchia Europa. Un romanzo di formazione nel quale si fondono sentimenti e ossessioni ai limiti del verosimile, che rendono però la storia ricca di suggestione e di una rara intensità che accompagna il lettore dal prologo – luogo nel quale si preannuncia la morte di Bunny – fino all’ultimo capitolo del libro. Per raccontare le vicende di quella bizzarra conventicola e delle sue illusioni perverse alla Tartt potevano bastare anche quattrocento delle seicentoventidue pagine di cui si compone il romanzo –  Simenon ne avrebbe impiegate al massimo 250. Ma è l’unico limite di un’opera nel complesso vigorosa, intrigante, armoniosa e magnificamente scritta da una ragazza di appena 28 anni con un grande futuro davanti a sé.