Salerno: multe a volontà! Ritornare al calesse?

di Rita Occidente Lupo

Circolazione sempre più pesante, quella di giornalisti non a caccia di gloria, ma di notizie da mettere ogni giorno in pagina, in ossequio al proprio ruolo cronachistico. In una città che guarda spauracchi di telecamere, disseminati perfino da Piazza della Concordia, per stoppare lo sprint di chi ama l’ebbrezza della velocità. Anche in città! Di chi sa gasarsi delle corse a qualunque ora, riuscendo anche a zigzagare per spavalderia. Il nuovo Codice della strada, ramazza automobilisti troppo insistenti sull’acceleratore, con multe salatissime, in nome di una sicurezza sulle ruote, da tutelare. D’altronde, il riconoscimento nei giorni scorsi, atteso da tempo: reato, l’omicidio stradale,  punta alla marcia di una sicurezza salvavita. Ma gli eccessi, come sempre, storpianti! Vittime di Autovelox, anche per una leggera flessione al limite previsto, a raffica anche pendolari, da anni sullo stesso nastro d’asfalto. Limiti di velocità assurdi, esagerati, incontenibili, addirittura da creare tamponamenti per l’incedere tartarughesco. Se tutor “salvavita” continuano alla moviola a flagellare di multe, con somma goduria erariale, nei centri urbani permane il dramma della sosta, che cerca rabdomanticamente linee bianche! Per i comuni mortali giornalisti, se non sulle due ruote, drammatico doversi spostare per seguire gli eventi o le conferenze stampa, specialmente nelle ore di punta, nel cuore della città. Mezzi pubblici, inutile a parlarne dato il disservizio! Ma questo, importa poco, anzi per nulla, ai super tutori della strada: tra il trambusto di sirene, non sempre votate all’emergenza, il lampeggiante di auto delle Forze dell’Ordine…il gratta e sosta per l’ennesimo buco in cui ricoverare l’automobile, per stare sul pezzo, sulla notizia. Perchè questo il dictat al quale deve rispondere fedelmente il cronista, anche se non d’assalto, ma che comunque fa questo mestiere un po’ per passione, un po’ per dovere di riportare fatti. E mentre diventa sempre più intasato, il panorama della circolazione urbana, il problema di come spostarsi con minor dispendio economico ed in tempi celeri, tallona. Eludendo doppie file e ZTL, massima allerta alla segnaletica, ai pedoni ciondolanti su strisce zebrate, ai semafori  non sempre sincronizzati…finalmente qualche sosta, su lati dei marciapiedi ma…a distanza di minuti, rapaci agenti, in divisa blu, senza voler saper ragioni, decisi ad azzannare la preda di turno: senza alcun preavviso, come mossi da sottile goduria, disinvoltamente rispettano il rito. Estrarre il palmare dal taschino, per poter inserire codici e targhe da salassare! E così, orfano di lampeggiante sull’automobile,  (contrariamente a quello che fino a qualche tempo fa ostentava un collega giornalista, di fatto solo sulla carta,  ancora le cronache del tempo attendono il piacere editoriale di poter scorrere qualche riga da lui graffiata, a maggior ragione in nome della sua stagionata leadership presidenziale), il povero patentato cerca clemenza, dal Celletti di turno che, inflessibile, anche senza fischietto, sa ben punire il reo. Senza intender ragioni, tutt’ altro che amico del cittadino, impettitamente la sua uniforme l’inorgoglisce, pavoneggiando potere decisionale per un ennesimo esborso  che, alla collera montante della vittima,  risponde con il sorriso erariale! Amarcord…il calesse:  risolverebbe dal panico, se non altro, contro la minaccia esasperata, che boicotta nell’approcciare al trasporto per la vivibilità civica!