Roccapiemonte: al Liceo “B. Rescigno” Marco Marsullo, un ragazzo tra i ragazzi

Oggi i giovani non amano molto leggere, preferiscono diventare degli zombie dinanzi alla tv invece di leggere un bel libro. Un libro è come un viaggio che ti porta alla scoperta di luoghi, personaggi e vite; storie che toccheranno e lasceranno un segno nel lettore, come il libro “ I miei genitori non hanno figli” di Marco Marsullo. Lo scrittore ha tenuto un dibattito con gli alunni del Bonaventura Rescigno, i quali avevano letto avidamente il libro e hanno formulato molte domande sia sul libro sia sulla vita del relatore. Dal dibattito è venuto fuori un vero e proprio reportage in quanto il libro presenta tratti autobiografici, come il rapporto con i genitori, la scelta dell’università e la voglia di scrivere. Marco ha chiarito che il suo intento con questo scritto era quello di far identificare più ragazzi possibili nel libro, e proprio per questo ha scelto di lasciare anonimi i suoi personaggi, per non far condizionare l’identificazione. Questo elemento ha fatto riflettere molti ragazzi sull’importanza del nome, perché anche attraverso questo piccolo segno l’identità del personaggio cambia nella mente del lettore. Momento particolare dell’intervento è stato quando a Marsullo è stato chiesto come si immagina nel ruolo di genitore; lui ha risposto che cercherebbe di non fare gli errori che hanno commesso i suoi genitori e di instaurare con il figlio un legame così stretto e indissolubile quasi simbiotico. Perché lui, come nella storia narrata, crede nella centralità della famiglia e del luogo di origine. Infatti un ruolo importante ha il mare, luogo ameno che gli trasmette serenità ed è anche simbolo del futuro, un futuro incerto per un diciottenne/ diciannovenne alle prese con la sua prima e fondamentale scelta che condizionerà e dirigerà il suo futuro: la facoltà da frequentare e spiega come spesso anche spinti da condizionamenti esterni siamo portati a fare scelte avventate. A questo punto ha invitato i ragazzi a riflettere sul percorso da intraprendere, senza, però, fossilizzarsi e credere che la scelta operata non potrà più essere modificata. La vita, come lui ha sostenuto, si nutre di imprevisti e non consente a nessuno di creare dei paradigmi aprioristici. Ha consigliato di fare in fretta e di essere elastici in modo da adattarsi da tutto ciò che il futuro riserva. Il futuro siamo noi giovani, generazione piena di idee e innovativa capace di “bruciare” il mondo in pochi secondi. Marco si è dimostrato molto entusiasta verso i giovani e ripone fiducia on essi sperando che possono cambiare questa società priva di valori oggettivi e condivisi.

Liceo “B.Rescigno” Classe 2^ C