Acerra: Tavola Rotonda su polveri sottili

In occasione del convegno sul tema delle polveri sottili organizzato ieri, 13 gennaio 2015, da alcuni comitati locali, la relazione “La misura delle polveri aerodisperse: esposizione, dose, valutazione del rischio ed effetti sulla salute”  sul monitoraggio e sulle dosi e tossicità del particolato atmosferico (PM) in ambiente urbano riporta l’esperienza maturata in campo internazionale dal Prof. Giorgio Buonanno,  dell’Università di Cassino e del  Queens and University of Technology, Brisbane, Australia, esperto consultato dal Sindaco di Acerra Raffaele Lettieri. Dalla relazione emergono le seguenti evidenze scientifiche: Diversi studi epidemiologici hanno dimostrato gli effetti negativi delle polveri aerodisperse sulla salute umana (problemi cardiovascolari e respiratori e neoplasici) dovuti ad una elevata esposizione alle polveri: la ricerca, finalizzata a cercare delle correlazioni tra rischio di cancro del polmone e particelle generate da processi di combustione, però, pone l’attenzione su un rischio maggiore per le particelle ultrafini rispetto a quelle più grossolane (solitamente conosciute Pm10 – Pm 2,5). In atmosfera ci sono tante polveri piccole (numero) e poche grandi (massa). Queste particelle ultrafini, che sfuggono ai processi di difesa dell’organismo, comportano importanti modificazioni dei meccanismi cellulari che si realizzano sul lungo periodo e quindi nell’ esposizione cronica. La concentrazione in numero delle polveri ultrafini può costituire anche l’80% (in termini di numero) delle polveri in ambienti urbani. Le polveri ultrafini sono generate da sorgenti naturali e non, ma per la maggior parte vengono prodotte dall’attività umana (tra gli inquinanti esterni il traffico veicolare ed i riscaldamenti). Non è da sottovalutare il contributo dato all’inquinamento dalle polveri ultrafini presenti all’interno degli edifici (cosiddetto indoor/inquinanti interni): l’esposizione giornaliera a queste polveri ultrafini è influenzata anche dai contributi interni agli edifici e viene incrementata, tra l’altro, dal riscaldamento e dalla conseguente riduzione dell’umidità. Così, in molti casi, i livelli di inquinamento da “polveri ultrafini” all’interno degli edifici possono risultare corrispondenti o anche più elevati rispetto a quelli riscontrabili nell’ambiente esterno. Gli effetti sulla salute sono sempre correlati alla dose di esposizione personale. Anche se minoritaria, vi è poi il contributo degli opifici industriali alla dose giornaliera totale di polveri ultrafini. Le sorgenti individuate sono classificabili come segue. Sorgenti in ambienti confinati di tipo non industriale-Sorgenti in ambienti industriali-Processi di combustione in impianti mobili: motori Diesel, benzina e gas naturali-Processi di combustione in impianti fissi. valutare gli effetti sulla salute è necessario stimare l’esposizione dei singoli individui ai vari costituenti interni ed esterni. Recenti studi hanno inoltre rilevato, che le misure attraverso le stazioni fisse di monitoraggio forniscono valutazioni grossolane e comunque non precisamente correlabili all’esposizione della popolazione e quindi alla stima del rischio. Tra i possibili interventi suggeriti al tavolo dei relatori: Monitoraggio personale per la stima dell’esposizione e dose della popolazione-Caratterizzazione microambienti indoor e outdoor-Caratterizzazione delle sorgenti. Il Sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, nel corso della tavola rotonda di ieri ha sottolineato: «Noi, come esponenti delle Istituzioni, abbiamo il dovere di non escludere nulla nell’analisi delle fonti di emissioni delle polveri sottili. Compreso l’inceneritore di Acerra, che la Procura della Repubblica di Nola sta monitorando attraverso azioni messe in campo con l’Arpac, mi sento tutelato dai controlli della Procura della Repubblica. Inoltre sul nostro territorio occorre monitorare la Friel e gli altri opifici industriali presenti. Sullo specifico tema dello sforamento delle polveri sottili, che il mondo scientifico sta affrontando qui questa sera, ascolteremo tutti gli ulteriori suggerimenti provenienti dai tavoli scientifici e tutti i contributi degli esperti, oltre alle azioni messe in campo in queste settimane, con gli altri sindaci dei territori stiamo individuando misure strutturali».