Italia orfana di cultura!

 Giuseppe Lembo

Il nostro è un grande Paese; le sue testimonianze di una cultura importante, fanno parte della nostra storia. Nessuno le può dimenticare; ci sono riconosciute dal mondo. Non è possibile, quindi, che i poteri costituiti del nostro tempo (anno 2015 del Terzo Millennio), non sappiano riconoscere, così come si conviene, l’italianità del sapere e della conoscenza, creando quella continuità del pensiero per una intelligente ed attiva società italiana protagonista di un futuro possibile, fatto di nuovi percorsi di saperi e di conoscenza utili all’Italia; utili agli italiani cittadini del mondo, intelligentemente capaci di confrontarsi con le diversità del mondo, per farne insieme percorsi di risorse utili al mondo in cammino, con grande rispetto dell’uno per l’altro ed una grande disponibilità al confronto delle idee, presupposto e base per un mondo nuovo. L’Italia rigenerata serve agli italiani, ma non solo; serve anche al mondo. Camminando insieme, con gli esempi nobili e le testimonianze dei giusti e dei saggi, nel Terzo Millennio, bisogna costruire insieme un mondo nuovo; un mondo di pace, nel rispetto di  tutte le tante diversità umane verso cui nessuno deve inopportunamente manifestarsi indifferente o peggio ancora ostinatamente nemico da combattere e da distruggere. Nel nostro Paese per salvarci e salvare il futuro possibile, bisogna sapientemente porre la parola fine alle tante catastrofi umane e naturali che trovano la loro ingiustificata ragione d’essere nell’uomo che agisce combinando guai anche nei confronti della natura, senza poi sapere che fare per risolverli e così uscirne, continuando ad andare avanti  facendo bene il proprio dovere umano, culturale, sociale, politico, nonché economico; tanto, nell’interesse della gente italica e non solo dei pochi italiani della casta privilegiata del potere unico ed indiscusso. Bisogna attrezzarsi per una concreta rinascita italiana; bisogna restituire responsabilmente l’Italia alle tante certezze che non ha e che rendono amaramente e sempre più difficile, il buon cammino italiano fatto, oltre che di certezze anche di tante speranze per un mondo nuovo, con un’umanità nuova, nel rispetto dell’uomo della Terra. Occorre ridare all’Italia quella serenità che, purtroppo, non ha; tanto, partendo dal suo territorio da restituire ad un uso antropico del tutto sicuro, eliminando le diffuse situazioni di degrado, di abbandono e di crescente pericolo. Oltre al fare per il buono ed umanamente sicuro vivere territoriale, bisogna ridare all’Italia le certezze dell’Essere e dei suoi valori, riducendone e/o annullandone i falsi valori del solo avere e del solo apparire. Per tutto questo, c’è bisogno di riportare all’intelligente attenzione della società italiana, la centralità dell’uomo e delle agenzie famiglia e scuola, che ne formano la crescita e lo sviluppo della persona. Bisogna, tra l’altro, ridare la giusta importanza ed il giusto peso alla cultura che permette a ciascun italiano di agire responsabilmente ed in libertà, neutralizzando situazioni di diffusa sudditanza che sono la causa di una generale degenerazione italiana, responsabile del grave male della politica-potere, meglio definibile malapolitica, la grande triste protagonista dell’Italia degli “italianuzzi” dal futuro assolutamente negato, con conseguenze devastanti per gli italiani, soprattutto delle future generazioni, sempre più abbandonate a se stesse e sempre più convinte di essere vittime del tradimento dei padri, che hanno egoisticamente pensato al proprio presente, con disumana indifferenza per il futuro dei propri figli.