Salerno: Banco Alimentare contro disagio economico

Anna Maria Noia

 La crisi economica, morale e culturale che stiamo vivendo attualmente ha portato a troppe, ingiuste sperequazioni sociali: quasi due milioni di poveri a livello nazionale e 120.000 in Campania.  A questi si aggiungono i miseri e i diseredati a livello planetario, che soffrono la fame e muoiono di stenti, mentre il ricco Occidente sperpera e spreca. La situazione è aggravata dall’aumento dei flussi migratori, con migliaia di profughi fuggiti dai propri Paesi. Che hanno bisogno di tutto! Proprio così, e non ascoltiamo la loro pur nitida voce! Quanti interessi, solipsisti! Un’ondata di razze e di mille colori che le nostre “ricche” società temono… Ne discorriamo con Roberto Tuorto, responsabile del Banco Alimentare della Campania, sito in via Giovanni Paolo II a Fisciano; nel corso della nostra intervista, emergono dati allarmanti (però chiarissimi…) per quanto riguarda i non abbienti in provincia di Salerno: “L’aumento degli indigenti – dichiara preoccupato Tuorto – ha raggiunto a Salerno il picco dell’8-10%, 10mila persone in più rispetto agli altri anni.” “Questo – aggiunge – in quanto dal primo gennaio 2015 le famiglie della Provincia di Salerno e della Campania, da noi seguite da ben sette anni, sono state censite con maggiore precisione tramite la dichiarazione esatta del loro reddito Isee e dello stato di famiglia.” Sette anni in Campania, ma la realtà del Banco (nonché di Centri di Ascolto sul territorio) è attiva in Italia da oltre 25 anni. Ma veniamo a noi e snoccioliamo ancora altri dati essenziali: cosa attua nella fattispecie del comprensorio di Salerno e provincia il suddetto Banco Alimentare, retto da questo giovane? È presto detto: assiste e tutela 16.475 famiglie di non abbienti, per un totale (Salerno) di 58.000 persone; tra i soggetti più deboli si annoverano famiglie con minori, anziani soli ma anche disoccupati e divorziati. Inoltre il Banco della Campania presta attenzione a circa 3000 senzatetto, italiani e stranieri. Ben 136 le realtà, religiose e laiche – tra cui le Caritas afferenti alla Caritas diocesana salernitana presieduta da don Marco Russo – supportate dal Banco Alimentare, tra strutture parrocchiali, mense e dormitori. Erogate dal Banco 6000 tonnellate di cibo a lunga scadenza, per il totale di 12 milioni di euro di valore solo in Campania. Vi sono però, ovviamente, delle spese di “bilancio sociale”: i fitti di magazzino, le utenze come luce ed energia per le celle frigorifere, il costo del personale e i trasporti per ritirare i prodotti dalle aziende. “Sosteniamo tali costi tramite i vari progetti con enti ed amministrazioni locali – dice Tuorto – ma anche grazie all’apporto di fondazioni e di benefattori, spesso anonimi.” Secondo l’intervistato, nella provincia di Salerno c’è molta generosità, si è sensibili a tali problematiche. Sarà proprio così? Ai posteri (anzi: ai poveri) l’ardua sentenza – per dirla con il poeta (Manzoni)… Tra le iniziative poste in essere per tener desta, maggiormente, l’attenzione sulle povertà e sulle nuove categorie di poveri ricordiamo la giornata nazionale della colletta alimentare: quest’anno si vivrà sabato 28 novembre, dal mattino. Già 63 i volontari operanti al Banco Alimentare di Fisciano; essi distribuiscono mensilmente un pacco alimentare composto da pasta, olio, pelati e altri generi di prodotti. Tutto senza richiedere – tranne in rarissime occasioni e se è espressamente previsto e/o “permesso” – elargizioni in denaro. A dirigere tali volontari, secondo turni a scelta – compatibili con gli impegni lavorativi e/o sociali di ognuno – sono in cinque. “La colletta – esprime Tuorto – non è l’unico nostro progetto, anzi rappresenta solo il 5% di quanto raccogliamo dai donatori come Agea e dalle eccedenze alimentari di noti brand nazionali.” Oltre alla colletta nazionale, esistono tante e valide iniziative “alternative” – individuali e non – che affiancano il Banco Alimentare della Campania e delle altre regioni nel supportare i benefattori.

Tra queste, ricordiamo le raccolte per la Caritas parrocchiale di Mercato S. Severino, di cui fanno parte tanti giovani e meno giovani entusiasti di stare assieme e di aiutare chi è nel bisogno. Il Banco della Campania in precedenza era sito a Caserta, ora invece sorge nell’ex impianto Idaff dell’imprenditore irpino Elio Graziano. È totalmente bonificato da scorie di amianto. Qualche altro numero? Presto detto: il magazzino è di circa 3000 metri quadri, ed è dotato di due celle frigo – per la conservazione di prodotti freschi (insalate, yogurt, eccetera) che vengono stoccati durante il carico e somministrati secondo il protocollo e i criteri di livello statale. Roberto Tuorto ha tre figli e fa parte del movimento “Comunione e liberazione” – fondato dal compianto don Luigi Giussani; è cattolico praticante e ha molta stima di papa Francesco, di cui condivide le parole forti e i gesti rivoluzionari che il nostro pontefice compie quotidianamente.