Salernitana, tanti strani cartellini gialli

Maurizio Grillo

E’ innegabile che al di là dei limiti tecnici e atletici della Salernitana di Torrente, qualche problema legato agli arbitraggi esiste. Non parliamo di complotti, ma di direzioni che lasciano qualche dubbio sia per quanto riguarda la decisione di assegnare o meno un calcio di punizione a favore o contro, sia e sopratutto per la distribuzione dei cartellini. Un’ammonizione, per quanto possa sembrare innocua, rischia di influenzare la prestazione di un singolo, sopratutto se trattasi di un difensore, che per mestiere può incappare in qualche fallo di troppo. Oltre all’episodio del gol subito sabato a Chiavari sul quale ci siamo precedentemente soffermati, c’è un altro aspetto da analizzare con attenzione, ovvero il numero di cartellini comminati a calciatori che in carriera non sono mai stati inclini a ricevere tanti provvedimenti disciplinari. Partiamo da Michele Franco, al suo secondo anno in granata; Franco, in questa stagione ha disputato quattro partite ricevendo due cartellini gialli nella stessa partita che hanno fatto scattare l’espulsione. La media dunque è di un cartellino ogni due partite. Lo scorso anno Franco è stato ammonito quattro volte in ventotto apparizioni, con una media di 0.14 ammonizioni a partita. Due anni fa, il terzino di Altamura è stato sanzionato con il cartellino giallo tre volte in venti gare disputate, media di 0.15 ammonizioni a gara. C’è poi Raffaele Schiavi, difensore di professione. Lo stopper ex Catania fino ad ora ha giocato sette partite in cui è stato punito quattro volte (due nella gara di Pescara) con il cartellino giallo, media di 0.57 ammonizioni a partita. Nella passata stagione, Schiavi ha ricevuto dieci ammonizioni ed una espulsione in ventisei partite con un dato medio di 0.42 cartellini a partita (tenendo conto anche dell’espulsione). Il compagno di reparto Lanzaro invece finora, in otto partite ha “racimolato” tre ammonizioni, mentre per l’anno scorso i numeri parlano di trentatré gare disputate con sette cartellini gialli. Passiamo al centrocampo con Moro e Sciaudone. Il primo ha giocato sette partite (non sempre da titolare) raccogliendo quattro ammonizioni (due nella stessa partita a Brescia) mentre lo scorso anno con la maglia granata fu ammonito tre volte in sedici apparizioni; l’anno prima, ad Empoli, furono cinque le ammonizioni comminate a Moro in venti gare.  Sciaudone invece è stato beccato dai direttori di gara tre volte in cinque apparizioni. Lo scorso anno quattordici volte in trentasette partite, due anni fa dodici in trentanove gare disputate. Passiamo infine a Denilson Gabionetta, calciatore abituato a prendere calci più che a darne: l’estroso attaccante brasiliano è stato ammonito cinque volte in otto partite, incappando in un turno di squalifica. Lo scorso anno, nelle ventotto gare disputate con l’ippocampo sul petto, il brasiliano è stato ammonito quattro volte, una in meno di quest’anno. Due anni fa, con la maglia del Cluj, Gabio fu sanzionato con cinque ammonizioni (di cui due in una sola partita) in quindici apparizioni. Il dato più “simpatico” è quello relativo a Manolo Pestrin“Calcia come Zidane, picchia come Bruce Lee” dice un coro dedicatogli dai tifosi del Cesena, ed in effetti il mediano romano è noto per il numero di cartellini affiancato al suo rendimento annuale; in questa stagione Pestrin è sceso in campo otto volte ed ha ricevuto tre ammonizioni, due delle quali in pochi secondi a Chiavari. L’anno scorso, giusto per fare un confronto, Pestrin ricevette 15 ammonizioni nell’arco di tutto il campionato. Quest’analisi costituisce solo un’attenuante per la Salernitana, ma è importante evidenziare quanto strano sia il comportamento degli arbitri nei confronti della compagine granata; oltretutto anche il co – patron Marco Mezzaroma si è detto preoccupato e pronto a muoversi per risolvere questa situazione. La speranza ovviamente è che a partire già dalla prossima gara interna con il Cesena i direttori di gara possano agire con maggiore cautela, intervenendo con i cartellini solo se e quando necessario.