Mercato San Severino: sagre delle castagne nel Salernitano

Anna Maria Noia

È tempo d’autunno e con tale stagione torna a far parlare di sé sua maestà la castagna, immancabile sulle tavole dei Giffonesi e dei Salernitani in genere; in realtà Giffoni è rinomata per la nocciola tonda “giffonese”, ma anche la castagna è suo alimento imprescindibile, al palato dei buongustai doc. La cittadina – dove fino a qualche tempo fa era ubicata la fabbrica di pentole “Lagostina” – deriva la sua denominazione da Ercole “Jufuno” – secondo alcuni storici del territorio. Altri propendono per diversi etimi. In questi giorni, nella frazione Curti, si assaporerà il prelibato “ortaggio” nelle sue varianti: sabato e domenica è in atto la quarantunesima edizione della sagra. Una due giorni di gastronomia, un appuntamento con musica e folklore; alle 19.30 di sabato si apriranno le danze e con esse gli stand, sotto la grande “vrulera” – il braciere dove vengono sballottate le caldarroste. Pasta con le castagne, calzoncelli, caldarroste saranno disponibili ad essere assaggiate. Il tutto, annaffiato da un buon vinello locale, rigorosamente rosso. Sabato l’accompagnamento musicale è folk, mentre domenica sarà la volta delle tammorre. Così l’ingrediente essenziale dei marron glacé la farà da padrona, da protagonista assoluta. Un appetibile prodotto già celeberrimo presso il saggio popolo dei Romani. Non è solo Giffoni, però, a proporre al pubblico la sagra della castagna: a Sicignano degli Alburni, infatti, da domani a domenica ancora una volta è protagonista il marrone. Qui la sagra è in auge da ben quarantaquattro annate. Altri momenti di divertimento con gli sbandieratori e i comici di “Zelig”. Piatti a base di castagnaccio. Anche a S. Cipriano Picentino – nei giorni dal 23 al 26 – i visitatori potranno vivere la sagra in piazza Umberto I – comunemente designata quale “piazza grande dei castagnari”. Questo la dice lunga sull’abbondanza di castagne nel Salernitano, anche a fronte di una penuria acuitasi negli ultimi anni. A S. Cipriano gli organizzatori stigmatizzano le proprietà nutrizionali del frutto: “L’intento – spiegano – è il mostrare che la castagna non solo è gustosa ma ha qualità nutritizie che la equiparano alla carne; è assimilabile come lo zucchero, è genuina.” “Non occorre somministrare medicinali alla pianta, se non si vuol compromettere il frutto – dichiarano. A fine mese tornerà anche la notissima sagra, sempre della castagna, a Calvanico – nella Valle Irno.  Anche qui il frutto dentro il riccio è molto diffuso. Peccato che per alcuni anni non sia stata più posta in essere la celebre sagra. Tra i piatti più peculiari: pasta con castagne. Ma vi saranno altri appuntamenti col gusto, non soltanto a base di castagne: sabato a Positano è di scena “La via dell’artigianato”, con la presenza appunto di artigiani nel centro storico della cittadina. Dimostrazioni, esposizioni e degustazioni di piatti a base di limone. L’agrume è il principe della costiera. È un tipico vegetale che si sposa con ogni piatto, conferendone il retrogusto agrodolce. Dallo sfusato amalfitano – così definito in quanto affusolato, ad assaggi di altre specie di limoni – sempre della costiera. Ad Angri, invece, ecco “La favola del borgo” – edizione 2015: sabato e domenica, oltre a tante attività come i giochi medievali per bambini e concerti di musica live, largo a pietanze locali d’epoca – come zuppe, carni e altro. In questo mese si concludono anche le manifestazioni per “Teggiano antiquaria”.