Follie di Brooklyn

 Angelo Cennamo

Se non siete mai stati a New York e morite dalla voglia di vederla, non vi resta che acquistare un biglietto aereo e partire. Oppure leggere un libro di Paul Auster.  Tanto per cominciare: “Follie di Brooklyn”, il più newyorkese dei suoi romanzi dopo la nota “Trilogia”. Il protagonista è un assicuratore in pensione, divorziato e con un brutto male alle spalle: il suo nome è Nathan Glass. Nathan è alla ricerca di un posto dove morire; decide di trasferirsi a Brooklyn, nel quartiere dove è nato . Il tempo che gli rimane lo occupa scrivendo “Il libro della follia umana”, una raccolta di burle e di goffaggini vissute con amici e parenti; un modo come un altro per distrarsi. Il nostro Nathan sembra rassegnato a giornate interminabili, noiose e solitarie, ma il caso gli riserva ancora tanti avvenimenti ed incontri emozionanti. Con il nipote Tom, brillante studente universitario destinato ad una carriera accademica di successo, ma dopo il ritiro dal college costretto a reinventarsi taxista e poi commesso in un negozio di libri usati. Con Harry Brightman, libraio-intrallazzatore dall’animo generoso, e con la piccola Lucy, la pronipote che appare improvvisamente e che si rifiuta di dare notizie su sua madre, sorella di Tom. Dopo essere sopravvissuto al tumore che lo affliggeva, Nathan trova il tempo di riconciliarsi con sua figlia Rachel, allontanatasi a seguito del divorzio dei genitori, e di innamorarsi di Joyce, una vicina di casa, vedova, sua coetanea. Ad un tratto, tutto sembra precipitare di nuovo: per un improvviso malore mr. Glass viene ricoverato d’urgenza in ospedale. Un infarto? Lo dimetteranno la mattina dell’11 settembre del 2001. “Soltanto due ore dopo il fumo di tremila corpi carbonizzati sarebbe stato portato dal vento verso Brooklyn e si sarebbe posato su di noi in una bianca nube di ceneri e morte. Ma per adesso erano ancora le otto, e mentre camminavo lungo il viale sotto quello splendido cielo azzurro ero felice, amici miei, l’uomo più felice che sia mai vissuto”. “Follie di Brooklyn” è un romanzo contro il disincanto e la rassegnazione, ricco di colpi scena e di piacevoli divagazioni, scritto sulla falsa riga di una commedia brillante da uno dei maggiori talenti della letteratura americana.  Imperdibile per chi è innamorato della vita e di New York.