Villammare: Film Festival, Corti in gara

Sono il frutto di una scelta attenta e difficile che vuole intrattenere e far riflettere, che ha dovuto trovare dodici opere tra più di un centinaio arrivate per la selezione da tutto il mondo, anche da Cina, Giappone, Stati Uniti, Brasile. Sono i corti semifinalisti che verranno proiettati nelle prime tre serate del Villammare Film Festival, in programma dal 26 al 29 agosto  in Piazza Portosalvo a Villammare e in diretta su 105 Tv, e tra cui si sceglieranno  i tre preferiti dalla giuria artistica e da quella popolare per la proclamazione del vincitore nella giornata di sabato.  Dodici storie diverse per tema, modo di esprimersi, occhio e sapienza del regista. Si va  dal tenero “Due piedi sinistri” di Isabella Salvetti che con la semplicità dei due piccoli protagonisti tratta un tema delicato e sofferto, quello dell’emarginazione per l’handicap, all’animazione di Vivos dell’argentino Adrian Bohm, che caratterizza in pochi minuti difetti ed espressioni umane. C’è poi l’intenso “Sono il cammino” della francese Sarah-Lou Duriez sul senso delle scelte, e il drammatico “Sonderkommando” di Nicola Ragone, una velata storia d’amore omosessuale, un fiore nascente ai tempi del nazismo. Non mancano atmosfere post apocalittiche con l’inedito “Il maestro di canto” di Vittorio Pesce, un inno alla libertà ambientato in una Vibonati trasfigurata ma pur sempre affascinante e temi drammatici mostrati con tratto lieve come nei corti “Clinamen” di Clemente Corallo, incentrato su una malattia degenerativa come l’Alzheimer, e “Dindalò” di Simone Paralovo e la straordinaria interpretazione di Giorgio Colangeli, entrambi volti a raccontare il male di vivere quotidiano.  Sono invece ritratti delle mode e delle manie moderne, l’ironico “Me parto” dello spagnolo Josè Antonio Campos Aguilera, sul protagonismo imperante e l’abuso dei sociale e il più riflessivo “Il ladro di dita” di Pietro De Silva, sulla relazione salvifica tra un nonno e un nipote troppo preso dai videogames per giocare all’aria aperta.  Chiudono i dodici, infine, “La seconda opportunità” di David Casals-Roma, sulle ulteriori chance  che possono cambiare la vita, Pan – demia di Ruben Sainz, incentrato sulla disperazione dei senza lavoro e le nuove povertà  e la commedia “Il palo” di  Mark Petrasso. La difficile selezione è stata ultimata, ora inizia il compito dei tanti appassionati di cinema e del Festival, chiamati ad essere protagonisti nella scelta del vincitore.