Morire…per un camioncino!

di Rita Occidente Lupo

Cos’abbia armato il braccio omicida di Luciano Pezzella, a Trentola Ducenta, nel Casertano, agente penitenziario di cinquant’anni, appare ancora inconcepibile! La furia, che ha animato i ripetuti colpi che hanno sterminato la famiglia Verde, padre-madre-figlio, quarta vittima il conducente del veicolo restato nel cortile, inspiegabile. Il banale movente, un furgoncino posizionato nel cortile dove, secondo il Pezzella, non doveva stazionare. Di qui l’eccesso d’ira, sfociato coll’imbracciare la pistola d’ordinanza e far fuoco sui condomini. Salvata miracolosamente la fidanzata del figlio che, al momento della strage, non nell’appartamento. Poi il killer s’è costituito presso la locale stazione dei Carabinieri di Aversa. Resta un’ennesima strage ad insanguinare una calda domenica d’estate, rovente per il crimine. C’è sempre l’inspiegabile violenza dietro l’angolo. Contrariamente al passato, allorquando in ossequio al detto trito e ritrito “Vicini, mezzi parenti”, aria di famiglia allargata, allignava nelle dimore: di legami come parentali, per confidenze. Anche se non assente il gossip del pianerottolo,  la collaborazione scattava in caso di bisogno, se la famiglia ristretta, bussava per supporto…altri tempi, purtroppo, quando la famiglia, era la famiglia!