Battipaglia: Etica “Ascoltare e collaborare per davvero!”

Etica per il buon governo non ha partecipato al percorso di ascolto, voluto dai commissari amministratori della città, in tema di urbanistica. Il movimento ha gradito ed onorato l’invito al primo incontro, tenutosi presso il comune nell’ormai lontana e simbolica data del 9 aprile, incentrato sulla manovra urbanistica, nel quale ha avuto l’opportunità di presentare anche ai nuovi, e pertanto privi di precedenti informazioni, amministratori, la sua visione sullo sviluppo urbanistico ritenuto più adatto per Battipaglia. In quella occasione “Etica” rappresentò anche l’esigenza di fare chiarezza in una Città in cui, proprio intorno all’urbanistica, si erano stabilite anomalie e forzature da cui poi era scaturito il commissariamento. Ripristinare la verità, ristabilire la legalità (le cui violazioni, da anni denunciate dal movimento, sono confermate dal decreto di scioglimento del consiglio comunale firmato dal ministro dell’Interno) costituisce il passaggio fondamentale per sanare la città dalle piaghe socio-culturali da cui è afflitta e che ne frenano lo sviluppo. E questo passaggio, questo lavoro di chiarezza, che da sempre spetta alle istituzioni, ora ancor di più deve essere una tappa obbligata per l’amministrazione commissariale. Battipaglia (Etica lo ha sempre denunciato, il ministero lo ha sancito) è una città in cui la burocrazia e la politica hanno piegato la legalità e mortificato il diritto. Una città con un esagerato tasso di conflitto amministrativo che paralizza di fatto le attività economiche, spesso anche in maniera selettiva e mirata. Sono state individuate le criticità, gli snodi dell’illegalità, i terminali della conflittualità? Non si direbbe, atteso che non si è assistito alla bonifica delle storture definite dal decreto ministeriale. E per questo motivo perdono di significato i tentativi di percorso di ascolto proposti e organizzati dai commissari. Che hanno avuto una risposta assolutamente lontana dalle aspettative e che quindi non riescono né a coinvolgere concretamente la città, né a dare la sensazione ai cittadini che qualcosa stia concretamente cambiando. Operazioni di immagine tante, sostanziali cambiamenti pochi. Col rischio, poi, di vedere tra gli attori anche chi ha contribuito e contribuisce a mortificare la città innescando, alimentando e sostenendo illegalità e menzogne. Per tutti questi motivi Etica ha ritenuto di non dover condividere un percorso che nasceva male e non poteva portare da nessuna (buona) parte. Questa iniziativa, questo “percorso virtuoso” denominato “Battipaglia Collabora”, definito “ripresa e rigenerazione collettiva della città” assumeva, nelle intenzioni dei commissari, grande carica simbolica per l’avvio di una nuova stagione che facesse emergere le forze sane della Città, al fine di definire un “patto di collaborazione” per organizzare le “forze della legalità”. Non si capiva e non ci era molto chiaro come si individuassero, in città, legalità, diritto, verità. Chiari segnali di un percorso che non partiva bene. Ci appariva più come un ascolto di facciata, figlio di una procedura, piuttosto che un reale processo volto a far partecipare attivamente comunità e a esprimere le esigenze del territorio. E così è stato. Oltre a questi motivi di metodo, anche e soprattutto motivi di merito, ci hanno indotto a non portare il nostro contributo agli incontri avviati. Credevamo e crediamo, infatti, che il PUC (e la redazione delle sue linee guida) rientri nelle scelte che deve fare una comunità, per sacrosanto diritto di autodeterminazione, e che in buona sostanza spetta a Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale, determinare la visione e le principali linee guida per il futuro e lo sviluppo della città. Non è giusto né ragionevole che una gestione commissariale decida, oltretutto in pochi mesi, partendo assolutamente da zero. Senza entrare nel merito delle competenze, non è pensabile che Alvisi e collaboratori abbiamo compreso l’identità culturale, sociale, urbanistica ed economica e abbiano sviluppato una visione della città, autonoma e congrua, attraverso una – due visite della città dalle auto dei vigili e su quella si fondi il futuro assetto urbanistico e tutto quanto ne deriva. Sarebbe un grande risultato per Battipaglia, invece che rincorrere obiettivi non congrui con tempi a disposizione, mandato e vocazione, vedere sanata la sua macchina amministrativa, che con le sue anomalie e illegalità, ha purtroppo sottoposto la città al (dis)onore delle cronache e continua a frenare lo sviluppo economico-sociale del territorio. Sarebbe un ottimo risultato per la gestione commissariale portare a termine questa quota fondamentale del mandato ministeriale. Sarebbe auspicabile e logico che prima di pensare ad un incerto e malposto futuro si pensi a sistemare un dissestato presente. Alle amministrazioni che la città vorrà scegliersi dopo la “lezione” spetterà poi il compito di decidere il proprio futuro. E su queste posizioni Etica chiede ai partiti, ai sindacati, alle associazioni presenti in città, alle parrocchie, così come ai singoli cittadini di esprimere il proprio parere: da chiunque ritenga di rivestire un ruolo pubblico in questa città e di avere idee da proporre, vorremmo un parere, una presa di posizione su quanto sta succedendo e su quanto non si sta invece verificando in città, in questi mesi di amministrazione commissariale. A questo comunicato alleghiamo una breve esposizione riguardo la visione del movimento in tema di urbanistica, resa pubblica fin dal 2009 ben prima della venuta dell’arch. Alvisi e del suo staff. Anche qui con l’intento di stimolare un dibattito tra chi ha a cuore le sorti della città e anche per non lasciare a denigratori di turno la possibilità di chiudere strumentalmente la discussione bollandoci come movimento capace solo di protestare ma non di proporre.

ETICA PER IL BUON GOVERNO