Regionali: Renzi e il PD iniziano a perdere colpi

Le elezioni regionali hanno confermato la disaffezione dei cittadini per la politica italiana. Infatti l’affluenza, nelle 7 regioni dove si è votato per le regionali, è stata del 53,9%, 10 punti in meno circa rispetto alle precedenti Regionali, cioè uno su due ha preferito andare altrove, ma non recarsi al seggio elettorale. Chi è stato eletto rappresenta solo la metà degli aventi diritto al voto e questo è un dato allarmante che è diventato consuetudine nelle ultime tornate elettorali. Renzi credeva che la politica italiana fosse ormai nelle sue mani, purtroppo ha peccato di arroganza e narcisismo. Forse credeva di essere a teatro, durante una rappresentazione di una tragedia greca,  dove alla fine arrivava il deus ex machina e risolveva tutto. Questo era il finale delle tragedie, ma a quanto pare non della politica italiana, dove si era illuso di essere una Divinità e di conseguenza  di potersi comportare allo stesso modo. Povero Renzi, pensava  di essere il sole che illuminava con la sua luce il Parlamento italiano, invece era ed è solo una stellina… ormai in caduta libera! Che non si preoccupi, perché lo ricorderemo comunque, ma come  il Gianburrasca della scena politica italiana! All’inizio un volto simpatico, ma poi con le sue azioni, pian piano, si è rivelato solo un fuoco di paglia. Le ultime elezioni regionali sono la fotografia di una sinistra che ruota intorno al PD, divisa, confusionaria e in caduta, come il suo leader. La sorpresa inaspettata in queste elezioni è stato il Movimento 5 stelle, dove in tre regioni è diventato primo partito, e la Lega, che non  raccoglie voti solo nel settentrione d’Italia, ma anche al centro. Se riuscisse a prenderli anche al Sud, allora diventerebbe primo partito. Forza Italia, purtroppo  non poteva far miracoli con qualche apparizione in pubblico di Berlusconi, e poi le divisioni interne hanno portato alla sconfitta. Il centrodestra solo unito potrà contrastare e sconfiggere il centrosinistra. Resta comunque il non voto dei moderati che non si sono recati alle urne, perché non si sono sentiti rappresentati da nessuno. La partita la vincerà chi riuscirà a prendere i voti di costoro! Se i partiti che ruotano intorno al centrodestra lo capiranno, allora potranno definitivamente mettere in un angolo il deus ex machina, cioè Matteo Renzi, altrimenti saremo ingovernabili per molti anni ancora. Nel mondo antico però,  un uso eccessivo del deus ex machina era considerato prerogativa di autori poco raffinati che non riuscivano a sciogliere altrimenti trame complesse, e questo si addice perfettamente al PD attuale e al suo premier che sta solo tassando l’Italia, senza trovare una via d’uscita a questa grave crisi economica.

Gerardo Petta