Mercato San Severino: al Centro sociale “Biagi” recital “W l’Italia”

Anna Maria Noia

“Viva l’Italia”: è questo il titolo del recital allestito per domani, sabato 30 maggio – a partire dalle 17 – dalle classi quinte del plesso “Emilio Coppola”; l’appuntamento con la rappresentazione scenica inerente il Bel Paese è nella cornice del centro sociale “Biagi”, al capoluogo. Allievi ed insegnanti ancora una volta in collaborazione tra loro, dunque, per il “classico” saggio di fine anno scolastico, ma c’è di più: lo spettacolo segna – anche – l’ultimo contributo affettivo da parte di una maestra: Marianna Maiellaro, la prof di Italiano, va in pensione. Proprio per questo, la recita assume sfumature e significati nuovi. In evidenza, l’impegno profuso sia dai docenti che – soprattutto – dai 33 bambini, maschi e femmine, veri e propri “attori” in erba a esprimere se stessi in semplicità e letizia. Un insegnamento di vita, questione di stile, agli adulti e ai loro limitati orizzonti. Si tratta di un’oretta di ” performance” artistiche, declamazioni poetiche ma particolarmente balli tradizionali – ad esempio la pizzica e la tammorra. Infatti al centro dell’attenzione da parte di questi alunni modello vi sono le musiche regionali. In simbiosi con le docenti, la già citata Marianna Maiellaro – una madre più che una professoressa, punto di riferimento per i suoi alunni di diverse generazioni – e poi Anna Oliva (Matematica) con la responsabile di Religione, Annunziata Cardaropoli, i giovanissimi interpreti hanno portato in scena un viaggio metaforico attraverso tre diverse regioni italiane: sul palco ecco Campania, Puglia ed Emilia Romagna. Ognuna con le caratteristiche che sono loro congeniali, con le musiche tipicamente popolari: la tammorra, per Napoli; la pizzica (Puglia) e il liscio per l’Emilia. Le coreografie sono state realizzate dalla valida esperta esterna Mariella Ferra, mentre copione e scenari – una grande figura a simboleggiare lo Stivale (la Penisola) – erano interamente a cura di prof e allievi. Tra questi, anche la piccola Cristiana Comanzo, che però si schermisce asserendo che tutti i suoi compagni e amici – dai 10 agli 11 anni di età – meriterebbero di essere citati per la bravura. Una sorpresa per le famiglie, che sicuramente non vorranno mancare di partecipare al piccolo-grande evento. A osservare il recital, altri genitori e studenti che frequentano diverse classi. L’entusiasmo è generale, alle stelle. Sicuramente questa rappresentazione segnerà positivamente il carattere e i ricordi di tali interpreti junior, pronti a lanciarsi verso le esperienze future.