Eboli: assalto centro storico, sanatoria vergogna!

 L’ultimo Consiglio Comunale ha registrato una ulteriore, cinica aggressione al Centro Antico della nostra città, sempre più ridotto in uno stato di abbandono e di anarchia che fa piangere il cuore. Ed ogni volta che questi signori puntano la loro attenzione verso la parte storica della città è soltanto per arrecare ulteriore sfregio ed offesa.

Mentre rimangono senza risposta le nostre interrogazioni consiliari sulla violenza perpetrata ai danni delle scalinate storiche della parte antica, degli angoli più caratteristici, ( che in altre realtà avrebbero difeso con le unghie e con i denti), sulla occupazione abusiva di aree pubbliche, sulle discariche abbandonate in pieno centro storico, sugli abusi edilizi messi in essere nel silenzio sconcertante di forze politiche ed istituzioni, il Consiglio Comunale viene chiamato dalla maggioranza a consumare una ulteriore oscenità: la modifica del “Regolamento Comunale  per la riqualificazione del centro storico e degli edifici in agro” che era stato approvato il 6/11/2003 con delibera n° 82.  Il Regolamento disciplinava :

  • la tipologia delle copertura delle case del centro antico,
  • l’uso degli abbaini e dei lucernari,
  •  l’apposizione delle canne fumarie e dei comignoli, delle gronde pluviali delle antenne, dei trasmettitori, dei pannelli solari ,delle pompe di calore sulle case del centro storico, delle insegne, delle tende parasole, dei serramenti esterni, del tipo e dei colori degli intonaci eccetera. 
  • In altri termini era il Regolamento che doveva disciplinare il ” come si vive in un centro storico”. Per anni questo regolamento è stato completamente, colpevolmente, offensivamente disatteso ! Basta fare un giro nel centro antico per constatare quanti casi di violazione ci sono stati! Vogliamo parlare dei motori dei condizionatori d’aria? 0 del tipo di infissi esterni realizzati e tollerati, o delle antenne paraboliche ? Si è fatto scoppiare, volutamente, il caso delle tende parasole dei negozi , apposizione in realtà già  disciplinata e consentita nell’articolo 20 del regolamento stesso, per potere manomettere tutto il complesso di  quelle regole, procedendo ad una clamorosa ed offensiva sanatoria dell’anarchia che in questi 10 anni ha imperato nel centro antico della città !

 

1)  All’articolo 5 “salta” il divieto di costruire le canne fumarie sulle facciate delle case prospicienti le strade e le piazze,ossia le facciate principali delle case . L’invito è ad andare a visitare un qualsiasi centro antico che si rispetti per verificare se questa pratica è consentita!

2)  All’articolo 8 “saltano” le norme di tutela paesaggistica all’apposizione delle antenne paraboliche televisive. Se prima, allorquando la struttura ricadeva su zona sottoposta a tutela paesaggistica, l’installazione delle parabole necessitava di apposita autorizzazione ( di fatto per anni ognuno ha collocato le parabole dove voleva, nel disinteresse totale dell’Amministrazione!) ora questo obbligo è stato eliminato.  Se prima la installazione di una parabola sulle falde prospicienti la pubblica via richiedeva una attestazione, da parte dell’installatore, della impossibilità della collocazione in altra parte non visibile dalla strada e quindi a tutela delle facciate delle case che si affacciano sulle arterie  principali del centro antico,oggi questo non è più richiesto. Anarchia totale!

3)  Se prima nel Centro Antico era proibito l’ installazione di pannelli solari e di pompe di calore sulle falde dei tetti di copertura , ben sapendo che esistono tecnologie analoghe che non richiedono l’alterazione degli elementi visivi studiate appositamente  per i  centri antichi, oggi tale divieto è stato rimosso. Si è adottata una ipocrita dicitura che è classica del modo di intendere il Centro Antico da parte di questa maggioranza: ” bisogna privilegiare attrezzature prive di unità esterne”.  E se non “privilegio” cosa accade? Nulla!

4)  Nel Centro Antico di Eboli le insegne dei negozi,storicamente, erano collocate sull’apertura della facciata corrispondente alla vetrina e seguivano con andamento arcuato. Basta fare un giro nel centro antico per vedere ancora alcune di quelle insegne che rendevano affascinante Corso Umberto I o  Corso Garibaldi. Oggi questo non è più un obbligo: per cui le insegne si possono collocare sull’intera facciata, indipendentemente dall’apertura della vetrina, e si consente l’apposizione delle   insegne a “bandiera”, prima rigorosamente escluse in quanto assolutamente in contrasto con la tradizione ebolitana e con qualsiasi idea di centro antico. La visione contorta dell’idea di centro antico di questa maggioranza  parte già dal 2006, allorquando la prima “variante” al Piano Regolatore  che venne presentata prevedeva la possibilità di “variare il percorso delle strade nel centro storico e la forma e le dimensioni delle “Insule”; prosegue sulla fine della prima legislatura di Melchionda con il disprezzo verso l’Embrice, definito un non luogo, dove realizzare il “belvedere” ( fortunatamente,  grazie alla protesta dei cittadini, ridimensionato nella sua “arroganza e bruttezza”);  prosegue ancora con l’idea del parcheggio sotterraneo a Piazza Borgo, sconfitta dalla protesta dei cittadini;  è andata avanti con la installazione delle telecamere dinanzi alle facciate dei palazzi nobiliari senza alcun tentativo di mimetizzazione.  Ora possiamo vedere  l’abbandono dell’intero centro storico dove abuso, anarchia, interventi di rara bruttezza sono stati tollerati, taciuti o addirittura autorizzati.  Non basta!!!  Ora si va avanti  con il progetto di realizzazione della “Casa del pellegrino” , là dove doveva sorgere un momento di aggregazione e di tranquillità per i cittadini ebolitani che avessero voluto fermarsi all’ombra delle mura del Castello,  e con la “Grande sanatoria” che di fatto viene autorizzata con l’approvazione delle modifiche al regolamento per la riqualificazione del centro antico. Ancora una volta, quello che fa male e’ il fatto che operazioni di tale devastante portata passano nel silenzio assordante , se non il consenso, di quelle forze  politiche  sociali e culturali che dovrebbero essere, viceversa, le prime ad indignarsi per l’ennesima offesa alla storia di Eboli. Rimane un dubbio: ma questi signori hanno mai visitato un centro antico? Hanno mai chiesto se le cose che consentono a casa loro sono consentite in quei centri antichi? E si sono mai domandati perchè altrove i centri antichi diventano fonte inesauribile di ricchezza legata al turismo, mentre qui da noi la parte vecchia della città corre il rischio di diventare un nuovo ghetto? Anche per questo l’attuale pagina amministrativa di Eboli e’ rapidamente da cancellare:  occorre ripartire su basi assolutamente altre  per rilanciare la nostra città e ridarle quella dignità che in questi anni ha perso.

Sinistra  Unita  Rifondazione Comunista